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Coronavirus, ufficiale il primo caso a Las Vegas. L’incognita WSOP preoccupa: ecco alcuni scenari possibili

Quasi diciannove anni fa, l’11 settembre 2001, si disse che la realtà aveva superato i film di fantascienza. Oggi viviamo un incubo simile, a rilascio più lento ma dalle conseguenze forse ancora più devastanti sul lungo periodo. Quante abitudini saremo costretti ad abbandonare, momentaneamente o meno, a causa del Coronavirus? Non possiamo ancora saperlo, ma sappiamo per certo che tra le attività più a rischio c’è quella del poker live. E le ultime news in arrivo da Las Vegas non sono certo confortanti…

Il dottor Leguen, che ha dato l’annuncio ai media

Coronavirus: anche Las Vegas ha il suo “paziente 1”

E’ di ieri la notizia del primo caso di Coronavirus su un abitante del distretto di Las Vegas. Si tratta di un uomo sulla cinquantina, che avrebbe contratto il virus durante un viaggio effettuato a Washington State. La positività non è ancora confermata, anche il dottor Fermin Leguen afferma che la probabilità è attestabile al 95%, dunque siamo vicini alla certezza assoluta. Ma le notizie non finiscono qui. Sempre il dr Leguen, responsabile del SNHD (Southern Nevada Health District), rivela che attualmente sono circa 200 persone sono sotto stretta osservazione, in tutto il Nevada.

E adesso, “Via da Las Vegas”?

Quali possano essere le ricadute di tutto questo non è difficile immaginarlo. L’impatto sul turismo sarà senz’altro non trascurabile, se consideriamo cheLas Vegas ha attratto 3,5 milioni di turisti, solo nello scorso mese di gennaio. Tuttavia, un pensiero particolare non può che andare alle prossime WSOP. A meno di tre mesi dallo start, le ombre sulla 51esima edizione delle World Series si moltiplicano. Appena pochi giorni fa vi avevamo raccontato di Doug Polk che bancava la non-disputa delle prossime WSOP a quota 20 a 1. Oggi, con le notizie appena sfornate, questa quota potrebbe scendere bruscamente e lo stesso Polk si pone domande su Twitter

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Bookmaker sul “chi vive”

Tra le risposte è interessante quella di Mike Mcdonald. Il popolare “Timex” cita un bookmaker che quoterebbe a 1.18 la disputa del Main Event WSOP, a Las Vegas e nelle date previste (1-14 luglio), e a 4.75 il suo annullamento o rinvio. Guardando quanto rapidamente è mutato lo scenario in Italia, sembra una previsione ottimistica. Se il virus si diffondesse anche negli USA con una velocità analoga, anche le probabilità di un eventuale annullamento delle WSOP muterebbero alla velocità della luce. Mentre scriviamo negli Stati Uniti d’America si registrano 233 contagi, con 14 decessi. Monitorare le prossime ore e i prossimi giorni potrebbe aiutare a prevedere possibili scenari, anche in ottica-WSOP.

WSOP 2020: cosa può succedere? Gli eventi più a rischio

Ad oggi, mi sentirei di escludere che si disputino eventi come il Seniors e soprattutto il Super Seniors. Quest’ultimo torneo è infatti riservato ai giocatori che hanno compiuto almeno 60 anni, soglia vicina a quella della porzione di popolazione più a rischio per il Coronavirus. Difficile anche ipotizzare decisioni semi-drastiche come quella dell’impedire la partecipazione ai giocatori stranieri provenienti da paesi colpiti dalla pandemia. Il virus è ormai entrato negli USA e anche restringere la partecipazione alle WSOP ai soli giocatori americani non allenterebbe il rischio di diffusione del contagio.

Non sono certamente a rischio i 14 eventi online previsti dal calendario, ma per gli altri 87 non può che esserci incertezza. Su questa cercheremo di fare maggiore chiarezza nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Ma un pensierino a un rinvio di tutto il carrozzone al prossimo autunno lo faremmo, al posto del management di Caesars.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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