Riprende il “Durrrr Challenge” con la prima sessione di questo 2010, ma la musica rimane la stessa: Tom 'durrrr' Dwan prende il largo su Patrik Antonius consolidando il proprio vantaggio a quota 1.077.000 dollari, e adesso per il finlandese un recupero appare davvero difficile. Ammesso che gli interessi davvero ottenerlo.
L’ultima sessione è durata 2.112 mani, ed era circa un mese che i due non tornavano a sfidarsi: mancando ancora 18.000 mani da giocare, con questi ritmi la sfida dovrebbe terminare entro la fine di quest’anno.
Si è trattato di una sessione frammentata in più parti, dove entrambi i giocatori hanno subito alti e bassi pesanti, nell’ordine di centinaia di migliaia di dollari, ma alla fine era lo statunitense a prevalere per una somma pari a 209.000 dollari. I due piatti più sostanziosi che si sono venuti a creare sono stati entrambi pari a 192.000 dollari, e sono stati aggiudicati uno per parte, rendendo quindi nullo il loro peso nel bilancio della sfida.
Ad oggi i due hanno giocato 32.000 mani pari al 63 percento delle 50.000 previste, per un totale di 101 ore di gioco. Anche se come dicevamo mancano 18.000 mani al traguardo - dove teoricamente può ancora succedere di tutto – la sensazione è che la sfida si sia un po’ avvinghiata su sè stessa, trascinandosi più o meno stancamente verso un esito che forse più il tempo passa e meno interessa, a Dwan ed Antonius in primis.
Se Dwan in quanto promotore del challenge e visto un 2009 da incubo può trovare in questo confronto con Antonius stimoli ulteriori per far bene, dal canto suo Patrik non sembra aver molto da dimostrare. Infatti, i numeri del 2009 sono nettamente dalla sua parte, e per quanto la superiorità di Dwan nel multitabling sia evidente non c’è dubbio che in condizioni normali Antonius abbia mostrato di essere più costante e incisivo perfino di “durrrr”.
Naturalmente, è improbabile che Patrik Antonius sia disposto a perdere denaro e la faccia concedendo a Tom Dwan 18.000 mani di garbage time, per dirla in gergo cestistico: resta però la sensazione che entrambi abbiano perso almeno una parte degli stimoli che li avevano entusiasmati inizialmente.
Certo, un ritorno prepotente di Patrik Antonius sarebbe musica per le orecchie degli appassionati, e renderebbe ancora più avvincente uno scontro che, visti i tempi dilatati e il vantaggio che adesso può vantare “durrrr” nel suo stesso challenge, rischia di avere poco da dire.
Speriamo pertanto che il finlandese abbia un moto d’orgoglio, che la sua classe sconfinata lo riporti a galla, anche perché diciamocelo: se Patrik Antonius dovesse registrare un passivo tanto pesante nel “Durrrr Challenge”, chi altri avrebbe il coraggio di sfidare Tom Dwan?