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Full Tilt: la cordata di Ivey fa fuori Bitar. Novità da AAMS

phil-iveyE’ scattato un feroce regolamento di conti in seno agli azionisti di Full Tilt Poker: la delicata e complicata vicenda è in evoluzione sia sul fronte interno che in Italia. Secondo i portali ed i forum statunitensi, Ray Bitar non sarebbe da domenica più l’amministratore delegato della red room ed il suo sacrificio sarebbe servito per convincere – in base ad una ricostruzione di Gambling911 e WickedChopsPoker – anche la Alderney Gambling Control Commission al fine di ripristinare la licenza sospesa, ben prima del 26 luglio, data nella quale è in programma l’audizione.

L’ex CEO della multinazionale irlandese è infatti inquisito dalla Procura di New York per riciclaggio di denaro e frode bancaria (diretta conseguenza della violazione della normativa Uigea). Sarebbe lui il responsabile finanziario che avrebbe creato confusione tra i fondi di liquidità della room e dei giocatori, in base alle ricostruzioni dei media statunitensi.

Secondo i portali americani, il sito potrebbe essere messo online venerdì. Ma la notizia va presa sempre con la necessaria cautela perché la red room non ha ancora espresso la propria posizione con un comunicato ufficiale, a significare che tutto è ancora molto incerto e le notizie che circolano in rete sono contrastanti.

In base al resoconto di WickedChopsPoker, a volere la testa di Ray Bitar (che ricordiamo è stato uno dei soci fondatori) sarebbero anche gli investitori europei della cordata guidata – secondo il portale americano – da Phil Ivey, definito una sorta di “cavaliere bianco” o salvatore della patria. Rumors che sono ancora in attesa di una conferma. Di sicuro il player non ha avuto un ruolo secondario nella vicenda, anche per quanto riguarda la trattativa con Jack Binion che potrebbe essere uno dei potenziali acquirenti.  Una cosa è certa: i nuovi investitori non vogliono avere nel board di controllo della società un soggetto inquisito come Bitar che dovrà difendersi nei prossimi mesi dinanzi ai procuratori di Manhattan.

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raymond-bitarPassiamo alle vicende del nostro paese. Il ministro Gianfranco Rotondi ha risposto ad un’interrogazione parlamentare da parte del deputato dell’Idv Francesco Barbato in merito alle società coinvolte nel Black Friday: PokerStars, Full Tilt Poker e Absolute Poker. Il ministro – riferisce l’agenzia Agicoscommesse – ha tenuto a sottolineare alla Camera che  “il comando generale della Guardia di finanza ha rappresentato che non risultano elementi informativi su indagini condotte nel settore dei giochi online a carico della società PokerStars”.

“Per quanto riguarda le domande di gara per il rilascio delle 200 concessioni previste dalla legge comunitaria, l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) ha rappresentato che non risultano domande presentate a nome delle società Full Tilt Poker e Abosolute Poker. Per completezza di informazione – fa sapere Rotondi – l’amministrazione fa presente che un candidato alla procedura accennata, ha manifestato l’intenzione di avvalersi, in caso di aggiudicazione, del marchio Full Tilt Poker“. Una situazione ancora  tutta da scoprire, in evoluzione ma sarà curioso capire chi ha bussato in questi giorni al portone di Piazza Mastai per presentare tale richiesta.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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