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Giocare a poker nei circoli è permesso nella fase 2? Le linee guida del Governo, le leggi e le sentenze

Si può giocare a poker live nei circoli privati? E’ questa la domanda che si chiedono molti appassionati in questa presunta fase 2, con un’emergenza sanitaria ancora in corso, seppur (per fortuna) in fase decrescente nei numeri. Siamo stati contattati anche da diversi titolari di poker club che ci hanno chiesto informazioni.

Bene, in questo caso, quando in ballo c’è la tutela della salute dei giocatori, dealer e organizzatori, è bene non affidarsi a quelle che possono essere interpretazioni, sensazioni, opinioni ma a guidarci devono essere solo dati di fatto e leggi. E’ importante conoscere anche la posizione delle autorità di pubblica sicurezza e giudiziarie, oltre che sanitarie.

Per questa ragione, il primo consiglio è quello di consultare le autorità locali ed essere consapevoli che il personale in sala deve essere “assicurato” ed avere le necessarie garanzie e devono essere seguiti protocolli di sicurezza prestabiliti.

A prescindere se il poker sia o meno inserito tra i giochi proibiti nella lista della Questura locale competente, vediamo quali sono i riferimenti normativi, ad oggi, e soprattutto le prime indicazioni del Governo in questa fase due.

 

Linee guida per i circoli ricreativi e per l’utilizzo delle carte da gioco

Nella giornata di ieri, Gioconews ha anticipato le linee guida del Governo, in questa fase 2, per i circoli culturali e ricreativi, con un chiaro riferimento all’utilizzo delle carte.

Queste le linee guida del Governo:

“Privilegiare attività a piccoli gruppi di persone, garantendo sempre il rispetto della distanza interpersonale anche durante le attività di tipo ludico. Per le attività che prevedono la condivisione di oggetti (es. giochi da tavolo, biliardo, bocce), adottare modalità organizzative tali da ridurre il numero di persone che manipolano gli stessi oggetti, ad esempio predisponendo turni di gioco e squadre a composizione fissa, e obbligare comunque all’uso della mascherina e alla disinfezione delle mani prima di ogni nuovo gioco. In ogni caso, i piani di lavoro, i tavoli da gioco e ogni oggetto fornito in uso agli utenti devono essere disinfettati prima e dopo ciascun turno di utilizzo. È vietato l’utilizzo di strumenti di gioco per i quali non è possibile una disinfezione ad ogni turno (es. carte da gioco)”.

Chiara linea politica contro il gioco: la fase zero

L’attuale Governo sembra aver messo nel mirino il gioco in generale. Quanto durerà la fase 2? Difficile capire, molto dipenderà dalla curva delle infezioni.

Per il gioco pubblico però siamo ancora alla fase zero, nel senso che i negozi con regolare concessione, come sale VLT e Slot e agenzie ufficiali di scommesse (concessionarie) non sono ancora state autorizzate ad aprire. Ma non solo: qualsiasi forma di gioco (ad eccezione dei Gratta e Vinci, del Lotto e Superenalotto) non è permesso neanche nei bar e nei tabaccai.

I Monopoli di Stato hanno fatto sapere che applicheranno “tolleranza zero” per chi trasgredirà questi divieti e dalle parole sono passati ai fatti con l’operazione “bookmakers”: controlli a tappeto sono stati effettuati la scorsa settimana per oltre 600 attività.

Il quadro ed il clima nei confronti del gioco è pesante (per via anche di convinzioni ideologiche e strategie politiche ed elettorali) ed è necessario ragionare in questo contesto (pessimo).

La situazione dei poker club privati

Ritornando nello specifico ai circoli, ricordiamo che stiamo parlando di gioco privo di concessioni, quindi non autorizzato ufficialmente, per via della mancata regolamentazione nonostante siano in vigore due leggi che prevedano decreti attuativi e che riconoscono il poker a torneo live come attività consentita: una del 2008 e l’altra che risale al 2011.

Quindi, nonostante una manifesta volontà da parte dei titolari dei circoli di voler essere riconosciuti attraverso un sistema concessorio o ancor meglio autorizzatorio (licenze), lo Stato ha messo in un cassetto quelle due leggi (anche in questo caso per scelte ipocrite) e sta facendo finta di nulla, nonostante vi siano chiare responsabilità della pubblica amministrazione nel non aver volutamente pubblicato i decreti attuativi.

In questo contesto, senza alcuna regolamentazione in materia, come possono operare i circoli?

Ricordiamoci che dal punto di vista del diritto amministrativo, esistono leggi (mai attuate ma ancora in vigore) che prevedono la liceità del poker live in circoli con concessione (ma non è mai stato fatto un bando di gara).

Valutiamo – come detto – la questione sotto il profilo penale.

 

Tornei consentiti con dei limiti (sentenze Corte di Cassazione)

Bisogna fare una distinzione tra tornei e cash game, per quanto concerne la responsabilità di diritto penale (per quanto riguarda conseguenze fiscali, amministrative etc quello è un capitolo ancor più complesso).

I tornei sono stati – di fatto – riconosciuti da alcune sentenze della Corte di Cassazione (con una giurisprudenza consolidata) che permette l’organizzazione di eventi nei circoli ma a determinate condizioni:

  • tornei freezeout (con struttura fissa e montepremi stabilito prima dell’inizio dell’evento)
  • divieto di rebuy (vedi freezeout)
  • buy-in di modico valore

C’è da valutare poi – come anticipato – se le Questure territorialmente competenti hanno inserito il poker a torneo nella lista dei giochi proibiti o meno.

 

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Cash game: cosa dice il codice penale per il cash game

Per quanto riguarda il cash game invece questa – è bene sottolinearlo – è un’attività illegale. Non esistono sentenze o regolamenti che prevedono la possibilità di organizzare partite di cash game che per la definizione contenuta nel codice penale rientra chiaramente in un’attività di gioco d’azzardo (articolo 721) visto che “ricorre il fine di lucro e la vincita o la perdita è interamente o quasi interamente aleatoria”. Due caratteristiche tipiche del cash game. 

La corte di Cassazione ha insistito molto sulle vincite e perdite aleatorie, per questa ragione considera leciti solo i tornei freezeout. Per la Suprema Corte se un torneo è a struttura variabile, rientra nella fattispecie dell’articolo 721 (gioco d’azzardo).

Il codice penale è chiaro e non è mai stato derogato da una legge ordinaria dello Stato.

C’è una chiara responsabilità penale per gli organizzatori ed i giocatori previsto dagli articoli 718-720 del codice penale per quanto riguarda le partite di cash game.

Articolo 718

Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, o in circoli privati di qualunque specie, tiene un gioco d’azzardo o lo agevola è punito con l’arresto da tre mesi ad un anno e con l’ammenda non inferiore a euro 206.

Articolo 719

La pena per il reato preveduto dall’articolo precedente è raddoppiata:

  1. se il colpevole ha istituito o tenuto una casa da giuoco [721];
  2. se il fatto è commesso in un pubblico esercizio;
  3. se sono impegnate nel giuoco poste rilevanti;
  4. se fra coloro che partecipano al giuoco sono persone minori degli anni diciotto (723).

Articolo 720

Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, o in circoli privati di qualunque specie, senza esser concorso nella contravvenzione preveduta dall’articolo 718, è colto mentre prende parte al giuoco di azzardo [721], è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516.

La pena è aumentata:

  1. nel caso di sorpresa in una casa da giuoco [721] o in un pubblico esercizio;
  2. per coloro che hanno impegnato nel giuoco poste rilevanti [722].

 

Articolo 721 (Gioco d’Azzardo)

Per quanto riguarda il reato di gioco d’azzardo, la definizione è contenuta nell’articolo 721:

Agli effetti delle disposizioni precedenti: sono giuochi d’azzardo quelli nei quali ricorre il fine di lucro e la vincita o la perdita è interamente o quasi interamente aleatoria;

sono case da giuoco i luoghi di convegno destinati al giuoco d’azzardo, anche se privati, e anche se lo scopo del giuoco è sotto qualsiasi forma dissimulato.

Articolo 722

La condanna per alcuna delle contravvenzioni prevedute dagli articoli precedenti importa la pubblicazione della sentenza [36]. È sempre ordinata la confisca del denaro esposto nel giuoco e degli arnesi od oggetti ad esso destinati.

E’ necessaria una regolamentazione del poker live

Per questo ed altre mille ragioni, mai come in questo momento sarebbe necessaria una regolamentazione del poker live: riconoscere ai circoli la possibilità di poter operare alla luce del sole con delle licenze (con un sistema autorizzatorio e non concessorio) ed essere sottoposti a controlli e linee guida anche in materia sanitaria e per la sicurezza e le garanzie dei dipendenti.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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