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Johnny Moss: una vita da gambler ed una scommessa mal riuscita

Johnny Moss non c’è più da 15 anni, da quando ormai 88enne diede l’ultimo accorato saluto alla propria esistenza. Ma l’eco delle sue gesta non si è certo affievolito, ed ancora oggi molteplici generazioni di appassionati e giocatori parlano e si raccontano, con deciso trasporto, della vita rocambolesca di questo gambler americano.

Nel 1949 giocò una partita heads-up contro Nick “The Greek” Dandolos, in un match che durò più di cinque mesi e che culminò poi con la ormai leggendaria frase: “Signor Moss, devo lasciarla andare”.

Con un profitto compreso tra i 2 e i 4 milioni di dollari, Moss non fece però soltanto la sua fortuna, ma anche e forse sopratutto quella di Benny Binion - scaltro proprietario dell’HorseShoe Casino che riuscì a convogliare un’enorme attenzione sulla propria struttura proponendo la sfida tra i due in uno spazio facilmente accessibile a chiunque entrasse all’interno. Oltre a ciò, Binion conquistò poi anche una fetta della sostanziosa vincita, visto che Moss aveva una passione quasi maniacale per i tavoli di craps.

Arrivati al 1970, anno della primissima edizione delle World Series of Poker, proprio Johnny riuscì ad aggiudicarsi il titolo. Ma non sul campo, come siamo abituati a veder fare oggi, bensì in una votazione tra diversi giocatori con l’intento di stabilire chi fosse il migliore. E se tutti naturalmente misero il proprio nome in cima all’elenco, Moss risultò quello a prendere più preferenze come seconda scelta.

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Unitamente al poker, Johnny amava anche il golf, divertendosi ad accettare sfide dai professionisti più affermati ed anche da gente poco raccomandabile, uno su tutti Titanic Thompson. Proprio contro di lui, Moss decise di lanciare una particolare scommessa: puntò infatti tutto il suo bankroll, pari a circa 8.000 dollari, che sarebbe riuscito a chiudere un percorso da 9 buche a Lubbock – nel Texas – con un punteggio pari o inferiore a 46 e utilizzando soltanto un ferro 4.

Vista la reputazione da imbroglione di Thompson, Moss pensò bene di coprirsi le spalle portando la mazza che avrebbe utilizzato per la sfida da un saldatore, il quale ne alterò la forma rendendola di fatto un ferro 2. In questo modo avrebbe potuto mandare la pallina più lontano facilitandosi, di conseguenza, il compito di spedirla in buca.
Ma Thompson, che aveva già scoperto tutto mettendo un uomo alle calcagna di Johnny, studiò immediatamente una contromossa facendo sollevare leggermento il bordo di ciascuna buca in modo da rendere il put ancora più difficoltoso. Ma Moss non era certo l’ultimo arrivato, e venuto in seguito a sapere del  trucco, si fece aiutare a ristemarle tutte vincendo poi la sfida con Titanic.

Tuttavia non sempre le cose gli andarono per il meglio, e anzi ci fu una volta in cui rischiò seriamente di lasciarci le penne. Johnny era in bar di San Diego a spassarsela con un po’ di amici quando gli capitò di ascoltare un tale che si vantava di aver battuto a pugni almeno 100 persone. Presa la palla al balzo, uno di quelli in compagnia di Moss si offrì di scommettere 15.000 dollari contro i suoi 1.000 che non sarebbe riuscito a mettere al tappeto quel tizio. Johnny accettò e avvicinandosi rapidamente a quell’uomo, che naturalmente non era al corrente di cosa ci fosse in ballo, lo colpì in pieno volto con tutta la forza che aveva. L’altro barcollò, ma non cadde. E, ripresosi poi dal colpo, si avventò contro Moss dandogliele di santa ragione, fino a costringerlo al ricovero in ospedale per numerose fratture. E quando Puggy Pearson andò a trovarlo e gli chiese perchè mai avesse fatto una cosa del genere, Moss non esitò a rispondere: “quei 15 a 1 erano troppo buoni per lasciarmeli sfuggire”.

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