Peter Eastgate ha detto stop. A soli 24 anni, con 11.3 milioni di dollari vinti in carriera, ha deciso di lasciare il circuito professionistico e ritirarsi a vita privata. Una notizia che ha colto tutti di sorpresa durante il Main Event delle WSOP.
In molti pensano che la sua sia solo una decisione temporanea ma l’ asso danese sembra fare molto sul serio, a tal punto da rinunciare ai ricchi compensi del suo sponsor PokerStars, almeno in questo periodo. Se tornerà sotto i riflettori questo non lo può sapere nessuno, neanche il diretto interessato. Non si tratta del classico sfogo dopo un periodo negativo. Alla base c’è una ponderata scelta di vita, non sindacabile, né comprensilbe dall'esterno.
“Ho iniziato a giocare a poker con l’obiettivo di poter raggiungere l’obiettivo di essere finanziariamente indipendente. In questo gioco vedevo l’opportunità di garantirmi un futuro sotto il profilo economico, ma mai avrei pensato di fare il professionista tutta la vita”.
In quattro anni di attività è riuscito a vincere più di 11 milioni di dollari nei tornei live. Nel 2008 è diventato il più giovane vincitore del Main Event delle WSOP, record peraltro battuto un anno fa da Joe Cada. “Con la vittoria del braccialetto ho raggiunto il mio obiettivo (vinse in un solo colpo 9.152.416$, ndr) ed il titolo mi ha consentito di viaggiare in tutto il mondo e di conoscere nuove persone. Ora è giunto il momento di pensare a me stesso, al resto della mia vita”.
Peter ha perso ogni stimolo, tanto è vero che alle WSOP era atteso solo per il Main Event. Aveva rinunciato al caldo afoso di Las Vegas per seguire i mondiali di calcio nella sua casa a Londra. Ma c’è una frase che lascia un barlume di speranza di rivederlo un giorno ad un tavolo verde, magari solo per divertimento: “Ho deciso di prendermi una lunga pausa dai tornei live”. L’ex campione del mondo ha socchiuso la porta, nulla sembra definitivo anche se ci vorrà molto tempo prima di rivederlo. Il fatto che abbia deciso di rinunciare al suo sponsor è però un segnale negativo.
La vittoria del Main Event lo ha demotivato: “Nei 20 mesi successivi ho perso gli stimoli giusti per continuare a giocare a poker ad alti livelli. Ho deciso quindi di prendermi una lunga pausa per capire cosa voglio realmente dalla mia vita. Cosa mi aspetta il futuro non lo posso sapere. Voglio concentrarmi sulla persona Peter Eastgate e non sul giocatore. Ringrazio PokerStars, gli amici e la mia famiglia per il loro sostegno in questi mesi e di per aver compreso la mia decisione”.
PokerStars ha confermato: “Peater ci mancherà come giocatore e come uomo immagine. Ma Stars rispetta la sua decisione. Senza stimoli e determinazione non si va avanti nel poker ed è giusto prendersi una pausa e ricaricare le batterie".
D’altronde la sua storia è stata ricca di alti e bassi e non è semplice reggere lo stress e convivere con la tensione di dover dimostrare sempre di essere il primo della classe, l'uomo dai 9 milioni di dollari.
Dal 2006 al 2008, Peter ha vinto 100.000$ in tornei live, briciole rispetto a quello che gli riserva il futuro. Improvvisamente riesce ad imporsi da perfetto sconosciuto nel Main Event e porta a casa un patrimonio che se gestito bene metterà al sicuro almeno cinque generazioni di Eastgate. Nel novembre del 2008, da signor nessuno si trasforma in uno dei giocatori più conosciuti del pianeta.
Erano in molti ad aspettarlo al varco dopo il braccialetto, pensando al classico colpo di fortuna. Ed invece il danese, seppur con motivazioni sempre minori, è riuscito ad implementare i suoi guadagni e negli ultimi due anni ha incassato più di 2 milioni di dollari solo nel live, onorando inoltre il titolo, la fama e il suo sponsor PokerStars.
Dopo l'incoronazione alle World Series of Poker, tra i risultati di maggior spicco figurano un primo posto in uno degli eventi del PokerStars Caribbean Adventure, assicurandosi un premio da 343.000$ ed è stato runner up nell’ EPT di Londra incassando 1.375.000$. All’inzio del 2010 ha centrato un final table nella tappa dell’European Poker Tour di Deauville, poi è volato negli Stati Uniti dove è riuscito in due eventi heads-up ad arrivare settimo e ottavo, rispettivamente nella tappa del NAPT al Venetian di Las Vegas e nel National Heads-up Championship.
Risultati che testimoniano tutto il suo talento. La vittoria a Las Vegas non è stata casuale. Arrivederci a presto Peter!