La settimana scorsa aveva fatto molto rumore la decisione, da parte di Pokerstars - di punire quegli utenti che utilizzassero il database del sito www.sharkscope.com durante il gioco sulla propria room. L'avvertimento era giunto via mail a decine di migliaia di utenti che avevano il client PS aperto, nel momento in cui andavano a visitare il sito di sharkscope, anche senza star in realtà giocando.
Allo stesso modo, decine di migliaia sono state le mail di protesta, in quanto tale provvedimento da parte della celebre room poteva facilmente venir letto come una violazione della privacy dei propri utenti.
D'altra parte però, va detto che anche il sistema di database immagazzinato da Sharkscope potrebbe essere a sua volta visto come una violazione della privacy. Sharkscope vanta infatti un database di 180 milioni di tornei e sit&go, presi da 17 networks di poker online. Di ogni player in archivio, si possono infatti conoscere dati come profitto totale, ROI (return of investment, ndr), partite giocate etc etc
Pokerstars aveva chiesto ai vertici di Sharkscope di inserire una sorta di consenso informato, in modo che ogni giocatore debba dare il suo assenso perchè le statistiche che lo riguardano siano rese pubbliche, ottenendo un rifiuto. Difatti per adesso vige il contrario, ovvero una sorta di dissenso informato: qualsiasi giocatore che non vuole siano resi pubblici i suoi dati, deve richiederlo espressamente a sharkscope.
Pokerstars ha comunque ammesso il proprio errore, ed ha fatto un passo indietro. Nel farlo, ha spiegato però che in realtà non si è trattato di una violazione della privacy dei suoi utenti, ma "solo" della richiesta automatica e periodica a Windows che riesce - tramite una funzione del sistema operativo chiamata Netstat - a sapere se l'IP in questione sia o meno collegato a sharkscope. "Questa tecnica assicurava che i giocatori collegati con sharkscope venissero rintracciati, senza violare il loro diritto alla privacy. In nessun modo sono stati acquisiti dati sensibili come la cronologia dei siti visitati, nè alcun dato è stato trasmesso al server di pokerstars", precisano dal quartier generale della room organizzatrice dell'EPT tour.
Pur con le scuse ai propri utenti, Pokerstars continua a considerare Sharkscope un "tool" vietato, anche se il divieto attuale riguarda solo chi sta attivamente giocando, nel momento in cui dovesse collegarsi al sito in questione, attingendo a dati che - sempre secondo Pokerstars - configurerebbero un vantaggio sleale nei confronti di altri players.