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Terremoto di Haiti: anche stavolta il mondo del poker si mobilita

Ancora una volta, una sciagura tremenda si abbatte sugli ultimi del mondo. Le terrificanti immagini del sisma che ha colpito Haiti sono davanti agli occhi di tutti, e il mondo del poker ha deciso anche stavolta di fare la propria parte, movimentandosi per dare una mano nella raccolta fondi in favore di queste popolazioni messe in ginocchio dall'immane tragedia.

Come già accaduto per il terremoto in Cina e lo tsunami nel sudest asiatico sul piano internazionale, e per il sisma de L'Aquila e l'alluvione di Messina su quello nazionale, i giocatori e le poker rooms si danno da fare, rispondendo "presente" quando le cause umanitarie chiamano.

Ad esempio, PokerStars.it si è messa da qualche giorno in moto con la medesima e collaudata modalità già utilizzata altre volte: con la stessa procedura con la quale ci si iscrive ad un torneo o ad un sit'n'go, ognuno può effettuare la propria donazione:

i "tagli" previsti vanno da 1 a 100€, e chiaramente l'entità è demandata alla disponibilità e alle possibilità economiche di ciascuno. L'importante stavolta non è vincere ma solo partecipare...

Anche Full Tilt si è attivata, con una iniziativa intitolata AID FOR HAITI, una serie di tornei con fee maggiorata, quest'ultima interamente destinata alle popolazioni haitiane.

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Pur nella sua anima ludica, il poker player non si tira mai indietro quando c'è da fare della beneficenza. Anche per questa ragione, vi invitiamo a venire sul nostro forum per segnalarci qualche altra iniziativa possibile per contribuire a questa causa, che sia essa o meno legata al mondo del texas hold'em e alle poker rooms online oppure onlus od organizzazioni non-governative.

L'importante è attivarsi, perchè se è vero che purtroppo esiste sempre una minoranza di sciacalli che approfittano del buon cuore della gente per arricchirsi, destinando solo le briciole di quanto dichiarato alle popolazioni colpite, è altrettanto vero che pensare "io non faccio beneficenza perchè tanto alle vere vittime arriva poco o nulla" è il primo - e il peggiore - alibi che si possa concedere alla propria insensibilità di essere umano benestante.

Sincerarsi della bontà di una onlus o di un ente benefico - se non proprio prendervi parte ove possibile - è secondo chi scrive non solo una precauzione possibile, ma un dovere morale di qualunque individuo che non abbia avuto in sorte di nascere in regioni del mondo tanto disagiate.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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