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Bolla

Strategia nei tornei: come affrontare la bolla [ 2 ]

La prima parte dell'articolo dedicato alla strategia da adottare nella fase della bolla, in cui vi avevamo aiutato a distinguere i "giocatori" dai "non giocatori" ecco nuovi particolari che vi aiuteranno a mettervi a vostro agio in quella parte del torneo.

Avere sempre padronanza del proprio e dell'altrui stack

Quando abbiamo discusso della "Strategia della fase intermedia" abbiamo sottolineato come le dimensioni dello stack inizino a influenzare il tuo approccio a mani e situazioni specifiche. Sulla bolla, anche le dimensioni dello stack sono di grande importanza poiché influenzano direttamente il rischio relativo che ogni giocatore deve affrontare quando sceglie di entrare in una mano.

I big stack devono stare attenti agli altri big stack che hanno il potenziale di danneggiarli se dovessero essere coinvolti troppo pesantemente e costruire piatti significativi. Anche gli stack medi possono causare danni significativi ai big stack, anche se spesso possono essere messi più facilmente sotto pressione, ad esempio foldando alle light three-bet dei big stack o all'aggressione postflop con qualcosa di meno del top del loro range.

Con un grosso stack puoi anche accumulare chips significative se il tuo tavolo non mostra resistenza alle tue aperture preflop. Se questo è il caso, allarga il tuo range e rilancia anche da early position, se i rilanci continuano ad avere successo. Non diventare troppo loose, però, e in effetti rafforza il tuo range di call quando gli short stack ti spingono contro (inclusi i tuoi rilanci di apertura).

Se hai aperto con un rilancio minimo da late position con una mano trash e un giocatore nei bui fa una three-bet all in per 10 BB, non c'è vergogna nel foldare e rinunciare a quei due BB. Non sentirti obbligato a chiamare e provare a far scoppiare la bolla, infatti, per te, mantenere la bolla in corso è spesso preferibile, dandoti ancora più possibilità di continuare ad accumulare.

Attaccare la bolla senza esagerare

Gli stack medi vorranno stare attenti agli stack grandi, ovviamente, a meno che non sembrino rientrare nella categoria di "non giocatori" menzionata nel precedente articolo (cosa che accade). Possono anche mettere pressione su altri stack medi e short stack, anche se dovranno essere più selettivi con le loro aperture e meno desiderosi di mettersi in troppe situazioni di raise-fold preflop come appena descritto.

Avere uno stack medio significa che puoi passare attraverso il periodo della bolla senza subire un colpo troppo grande, anche cerca di non trasformarti in uno di quei "non giocatori" e lasciarti abusare troppo facilmente. Spesso i giocatori che non sono disposti a continuare a "giocare a poker" con fiches medie in bolla sono quelli che non vanno mai in profondità nei tornei, solitamente destinati solo a guadagnare piccoli cash nella migliore delle ipotesi.

Anche così, se hai uno stack medio e prendi troppi "mini-stand" con chiamate preflop allentate e difese dei bui, puoi anche ridurre le tue possibilità di fare molto di più una volta che hai raggiunto i soldi, quindi non sentirti troppo male per il fold quando sembra giustificato.

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Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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