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Luca Moschitta: “Ormai gioco solo live, il gap degli italiani con gli stranieri non esiste più!”

Ai tempi d’oro del poker online fu il più giovane di sempre a raggiungere lo status di SuperNova Elite su PokerStars (poker). Oggi Luca Moschitta ha ‘appeso il mouse al chiodo’ e gioca soprattutto tornei live, come abbiamo scoperto durante il caffè preso insieme.

Ecco la trascrizione della nostra chiacchierata con il siciliano.

Le abitudini pokeristiche oggi

Ciao Luca, visto che è da un po’ che non ci sentiamoci aggiornaci: cosa fai oggi pokeristicamente parlando?

Online ho smesso da un po’, oramai è da tanto tempo che non sto giocando, pensa che addirittura mi hanno chiuso l’account del punto it per inattività. Su punto com è ancora attivo ma non sto giocando più da un po’.

Se non ricordo male ti eri buttato sugli Spin&Go…

Sì, ma ormai parliamo di qualche anno fa. Oggi non ho molto più interesse a giocare online. Ero principalmente un giocatore di sit’n’go heads-up ma ormai non c’è più molto movimento.

Versante tornei e cash game invece?

Il cash game online è bello tosto, gli mtt richiedono troppo tempo e oramai ho altri interessi per potermici dedicare full time. Ormai preferisco concentrarmi più sul live.

Live mon amour

Ho visto che a dicembre sei andato a Praga per l’EPT, come mai non sei andato a Parigi in queste settimane?

Non sono riuscito ad andare per altri impegni ma ho già prenotato tutto per Montecarlo. A parte questa tappa di Parigi non credo di mancare alle altre della stagione.

Potendo fare una trasferta ogni tot tempo, e senza l’allenamento dell’online, non si accumula un po’ di ruggine?

Onestamente dal covid in poi è più difficile giocare live proprio perché fai una trasferta ogni due-tre mesi e un po’ di ruggine è inevitabile che si accumuli. Se devo essere sincero non sono proprio felicissimo di come ho giocato live nelle ultime trasferte. Ho grindato un po’ di cash live ma poi ho preso una pausa.

Andavi a giocare cash nei casinò di Malta?

In realtà non sto più a Malta dallo scorso maggio, sono tornato in Italia anche se credo che a breve mi sposterò altrove. Comunque ho intenzione di tornare a studiare e grindare un po’ di cash game live non appena avrò risolto gli impegni extrapoker.

I viaggi extra-poker

In che progetti extra-poker sei coinvolto al momento?

Ho dei progetti in real estate e criptovalute. Il mio focus adesso è su queste cose. Sto viaggiando tanto e non solo per lavoro ma anche per piacere.

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Dove sei stato negli ultimi tempi?

In realtà sono stato soprattutto in posti che già conoscevo. L’unica novità è stata Bali a novembre.

Piaciuta Bali?

Sì carino, ma nulla di che alla fine, credo sia una location un po’ sopravvalutata.

Luca in un recente viaggio

Sei nel poker dagli albori e hai viaggiato sempre tanto: a tuo avviso è cambiata la percezione dei pokeristi italiani da parte degli stranieri nel tempo?

Io vivo in una sorta di bolla perché quando vado a giocare un torneo di solito è un EPT, e bene o male con quelli che li giocano ci conosciamo tutti, e sono tutti bravi giocatori. A differenza di un tempo, oggi non ci sono più italiani sprovveduti che vanno a giocare l’EPT. Oggi abbiamo tanti ragazzi che hanno deciso di farsi le ossa sulle piattaforme online dot com e si vede. Il gap che c’era prima non c’è più, anzi…

Il ricordo di Vito Planeta

Parlando di pokeristi italiani non ti posso non chiedere di Vito

Mi è dispiaciuto tanto, prima di tutto perché è siciliano come me ed era uno di quei siciliani che rivoltano i ritriti luoghi comuni, un siciliano di cui essere orgogliosi perché ha promosso l’essere italiano e l’essere siciliano nel mondo, prendendo l’azienda di famiglia e spingendola a livello planetario. Ho trovato i vini Planeta a Las Vegas, ho detto tutto!

Che ricordo hai di lui?

Da un punto di vista personale sono molto dispiaciuto perché era una persona umile, intelligente e piena di qualità. La prima volta che lo incontrai di primo acchito pensai ‘ma chi è sto qua?’, perché aveva un modo di porsi che non ti faceva mai pesare che era una persona intelligente e di cultura in primis, e in secondo luogo il suo successo nella vita lavorativa extra-poker. Sulle prime ti sembrava di parlare con uno incontrato al bar, poi bastava poco per renderti contro delle sue qualità. Era simpatico e alla mano, in tutti questi anni non ho incontrato tante persone del suo livello nella nostra nicchia.

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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