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Daniel Negreanu

Daniel Negreanu: “la politica si è infiltrata nelle partite high stakes”

A pochi giorni di distanza dal suo ritorno al cash game live, Daniel Negreanu ha deciso di lasciare l’Aria per fare una capatina al Bellagio, partecipando a un Mixed Game da $1.500/$3.000. Da una semplice sessione, il Kid Poker ha tirato fuori una bella riflessione sul panorama del cash game high stakes di Las Vegas.

Daniel Negreanu è abituato a esprimersi senza peli sulla lingua: è questo uno dei (tanti) motivi per i quali è tra i giocatori più amati al mondo. Che poi sia anche fortissimo e molto simpatico, be’, di certo non guasta.

Il canadese non ha avuto paura di muovere una critica alla china che ha preso il mondo delle partite cash dei principali casinò della Sin City: L’ambiente degli high stakes di oggi è il risultato di una serie di politiche che non hanno più a che fare con la bravura del giocatore.

Daniel Negreanu ha elaborato così il concetto: “In pochi hanno da ridire se 8 persone si danno appuntamento l’indomani a mezzogiorno, per giocare cash al casinò, si siedono puntuali al tavolo e di fatto escludono chiunque altro, a meno che qualcuno dei partecipanti non se ne vada. I problemi nascono quando:

  • C’è un posto libero e ai giocatori viene impedito di sedersi;
  • Ci sono giocatori messi in lista d’attesa anche se non sono fisicamente presenti;
  • Ai giocatori viene persino impedito di iscriversi alla lista d’attesa;
  • Giocatori più scarsi seduti ad altri tavoli vengono invitati a giocare in questa partita che a quanto pare è privata ma solo per alcuni.”

Daniel Negreanu: “Ormai chi guadagna di più non è il miglior giocatore”

“Prima che il poker si giocasse nei casinò, ai tempi in cui Doyle Brunson e compagnia viaggiavano per il Texas a caccia di partite, se eri un giocatore vincenti dovevi anche piacere, altrimenti non ti facevano giocare. Ma da quando il poker è entrato nei casinò, parte del suo fascino è stato quello di permettere a chiunque avesse i soldi di sedersi e giocare, spiega Daniel Negreanu.

Non sono neppure sicuro che sia legale organizzare una partita di poker privata nella sala pubblica di un casinò, continua il Kid Poker, che loda il Mixed Game del Bellagio (“dove non conta la politica”) mentre si scaglia contro quelle dell’Aria, ma non solo.

“Le partite di Macao si sono basate sulla politica sin da principio”, spiega il canadese, ma questo approccio ha cominciato a infiltrare la scena degli high stake e ha davvero cambiato lo scenario.

[youtube]http://youtu.be/1aW9KeCyys0[/youtube]

E il pro di PokerStars spiega come: Ormai non è più il giocatore di poker migliore a guadagnare più degli altri: è quello che lavora sui rapporti lontano dal tavolo, in modo da trovarsi in situazioni in cui A) viene spesso invitato in partite succose o B) può organizzarle lui stesso e decidere esattamente chi può e non può giocare”.

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Il monito di Daniel Negreanu è piuttosto chiaro: I giorni in cui queste partite high stakes erano aperte a chiunque avesse il buy-in sono in pericolo. Se sei un giocatore vincente, ma dai fastidio, finisce che non ti inviteranno più in nessuna di queste partite”.

Una situazione alla quale quantomeno i giocatori di poker online che si avvicinano al gioco live riescono a scampare: “A loro queste abilità di creare rapporti lontano dal tavolo non serve molto: tipicamente sono i giocatori vincenti, più lenti e che giocano più tight a non essere i benvenuti”.

Le differenze tra le partite normali e le partite cap

Nel suo lungo post, Daniel Negreanu ha ricordato come uno dei suoi obiettivi di quest’anno sia giocare 200 ore di cash game, dopo non aver giocato praticamente per due anni. La prima sessione è andata bene, ma nella seconda ha perso $84.700; il computo aggiornato è dunque di +$56.300 in 18 ore di gioco.

“Le Mixed Game del Bellagio sono formate da partite limit da $1.500/$1.300, parite cap pot limit o no limit con bui da $500/$800 e ante $1.200, e un cap di $30.000. Nelle partite cap si usa spesso l’opzione run it twice, che serve ad abbattere la varianza: non è obbligatorio, non dà un vantaggio statistico a nessuno, ma è divertente e per l’appunto diminuisce la varianza”.

Il cap ha un impatto importante sulla strategia di gioco: “Da un lato crea molta action, dato che i giocatori spesso raggiungono il cap, ma dall’altro toglie molte opportunità di bluff. Bluffare con il cap è molto più difficile: le partite cap richiedono skill matematiche superiori, mentre le partite senza cap richiedono più coraggio e abilità psicologiche.

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