Apriamo questo pezzo con una citazione che capirete solo alla fine: “Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono il pallone per 90 minuti, e alla fine vincono sempre i tedeschi” (Gary Lineker)
In questo Articolo:
- 1 Lo squadrone tedesco e quel sospetto gioco di squadra che ha distrutto gli high roller
- 2 Tre vittorie nel Main nelle ultime 10 edizioni: la Germania è una super potenza
- 3 Dal 2000 al 2010 sono state 6 le vittorie statunitensi
- 4 Il bilancio azzurro: 3 finalisti in 11 anni
- 5
- 6 Johnny Chan il primo “straniero” , la sorpresa iraniana con 3 titoli
- 7 Cina e Vietnam: quando il Main è esotico
- 8 Bilancio scarno per UK e Canada
- 9 I tedeschi non sbagliano i grandi appuntamenti…
Lo squadrone tedesco e quel sospetto gioco di squadra che ha distrutto gli high roller
C’era una volta il Dream Team tedesco capitanato da Fedor Holz, Ole Schemion e Dominik Nitsche. La loro presenza negli high roller era diventata troppo ingombrante, a tal punto che rumors e voci più o meno credibili, alimentarono polemiche su un probabile gioco di squadra durante i tornei più ricchi da parte di una trentina di regular teutonici.
Secondo indiscrezioni, un noto high roller tedesco ed un altro anonimo e ricco imprenditore erano i finanziatori e le menti di questo team. I membri della squadra sharavano i rischi finanziari grindando un numero di high roller molto alto.
Molti reg europei, proprio in quel periodo (stiamo parlando del 2013 fino al 2017 almeno), sono andati inesorabilmente rotti o hanno cambiato aria.
Con il passare degli anni si sono perse le tracce dello squadrone tedesco, anche perché negli high roller oramai molti rivali non erano più disposti a mangiare la foglia e stare al gioco.
Tre vittorie nel Main nelle ultime 10 edizioni: la Germania è una super potenza
Questo non vuol dire che non vi siano tedeschi high roller forti in giro per il mondo ma la loro presenza è meno vistosa rispetto al passato. Non si può dire la stessa cosa se si legge l’albo d’oro del Main Event WSOP: Koray Aldemir è il terzo player made in Germany a trionfare al Main e il suo nome si aggiunge a quello di Pius Heinz nel 2011 e di Hossein Ensan (tedesco ma di origini iraniane) nel 2019.
Nelle ultime 10 edizioni, i tedeschi hanno vinto 3 volte. Sei volte invece sono stati incoronati players di casa mentre nel 2014, a spezzare l’egemonia USA-Germania ci ha pensato il forte pro svedese Martin Jacobson.
La vittoria della Germania di quest’anno è più pesante rispetto alle precedenti, considerando che con l’apertura delle frontiere negli USA solo l’8 di novembre, sono stati pochi i players tedeschi (se consideriamo le altre recenti edizioni) che hanno preso parte al Main. Idem per le altre nazioni europee.
Vincere 3 titoli mondiali non è da tutti, la Germania la si può considerare oramai una super potenza da quando il NLHE è diventato popolare anche in Europa.
Rivivi la vittoria di Koray Aldemir nelle battute finali del Main
Dal 2000 al 2010 sono state 6 le vittorie statunitensi
Nel decennio precedente (2000-2010) quando nei primi anni ancora in Europa il poker non era un gioco popolare come lo è oggi, abbiamo assistito a 6 vittorie statunitensi, una ispanico-ecuadorena nel 2021 con Carlos Mortensen (anche se ha passaporto anche lui a stelle e strisce), una parentesi danese nel 2009 con Peter Eastgate, un trionfo canadese (con Jonathan Duhamel nel 2010) e l’assolo di Joe Hachen, nato in Libano ma naturalizzato in Australia.
Jerry Yang vincitore-meteora del 2008 (incassò 8,2 milioni di dollari) aveva il doppio passaporto (Laos e USA).
Il bilancio azzurro: 3 finalisti in 11 anni
Negli ultimi 11 anni, l’Italia ha avuto 3 finalisti: nel 2010 Filippo Candio, nel 2015 Federico Butteroni e nel 2019 Dario Sammartino. MadGenius è quello che è andato più vicino di tutti al titolo, perdendo in heads-up contro il tedesco-iraniano Hossein Ensan. In caso di vittoria azzurra, il parziale con la Germania sarebbe stato di 1-2 e non 0-3 pesante e difficile da rimontare.
I braccialetti totali azzurri sono 12. Siamo ancora una nazione emergente nel poker.
Johnny Chan il primo “straniero” , la sorpresa iraniana con 3 titoli
Ma si può dire che sono dal 2006 ad oggi il Main Event è diventato un campionato del mondo a tutti gli effetti del NLHE. Prima del boom effettivo del poker, al torneo partecipavano quasi esclusivamente statunitensi, tranne qualche rara eccezione di pro stranieri.
Il primo “straniero” a vincerlo nel 1987 (e ripetersi nel 1988) è stato Johnny Chan, nato a Canton (Cina) ma da molti anni “integrato” negli USA (ha frequentato l’Università in Texas a Houston).
La prima vittoria effettiva “straniera” è stata quella di Mansour Matloubi nel 1990: aveva doppio passaporto, iraniano e britannico. Nel 1993 arrivò di nuovo al tavolo finale.
Nel 1992 l’ha vinto un altro iraniano: Hamid Dastmalchi che aveva anche cittadinanza statunitense, in fuga dopo la rivoluzione del 1979.
L’aspetto curioso è che in Iran il gioco è vietato e punito con la pena capitale ma ben 3 iraliani hanno vinto il Main se contiamo anche Hossein Ensan che è nato proprio in Persia ed si è trasferito in Germania all’età di 25 anni.
Cina e Vietnam: quando il Main è esotico
Lo stesso si può dire della Cina con le due vittorie di Chan. Il Vietnam è rappresentato invece da Scotty Nguyen (nato a Nha Trang prima della sanguinosa guerra tra USA e comunisti) anche se la sua formazione pokeristica, come quella di Chan, è avvenuta negli States. Ha vinto nel 1998 ed è stato considerato uno dei più forti negli anni ’90.
Ma il Vietnam non finisce di stupire considerando il colpaccio messo a segno dal gambler asiatico (di stanza a Las Vegas) Qui Nguyen nel 2016, anche lui di origine vietnamita ma naturalizzato negli USA.
Bilancio scarno per UK e Canada
L’Europa comunque piange, solo la Scandinavia è all’altezza con due braccialetti “recenti” (uno svedese e l’altro danese).
L’Irlanda ha festeggiato con Noel Furlong nel lontano 1999. Al tempo il Main era però sempre un evento di nicchia (393 iscritti).
Nel leggere l’albo d’oro del Main Event sorprende vedere solo una vittoria britannica (oltretutto formale perché Mansour Matloubi era di origini iraniane) ben 30 anni fa. Idem solo una vittoria per il Canada (seppur pesante nel 2010 con Duhamel che ha piegato 7.318 concorrenti, compreso Candio al tavolo finale).
E’ una doppia sorpresa perché nella classifica dei braccialetti WSOP il Canada è al secondo posto (con 72) e la Gran Bretagna è terza (con 57).
Quarta indovinate chi? La Germania con 42 (3 però pesantissimi); è senza dubbio il paese più in crescita.
Quinta, ma molto staccata la Francia con 29, un braccialetto in più di Australia e Russia. 17 vittorie per il Brasile, l’Italia rimane undicesima con 12 allori. 9 la Spagna.
I tedeschi non sbagliano i grandi appuntamenti…
I tedeschi dimostrano ancora una volta di essere molto freddi nei grandi appuntamenti se solo pensiamo che hanno vinto 3 titoli nel Main rispetto ai 42 totali. Il Canada solo 1 Main su 72 braccialetti, mentre UK un mezzo bracciale rispetto ai 57 vinti.
E’ proprio vero quello che sosteneva Gary Lineker riguardo ai tedeschi. Una regola che vale nel calcio come nel poker.