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Jen Shahade candidata alla Wi PHOF: "nel poker donne svantaggiate perché servono soldi"

Di  Jen Shahade abbiamo parlato in almeno una decina di altre occasioni, mettendo in risalto la sua grande abilità nel gioco degli scacchi, piuttosto che in quelle delle varianti, o, dandovi conto di alcune interviste rilasciate negli ultimi anni.

L'occasione è ora propizia all'indomani della candidatura di  Jen Shahade alla Poker Hall Of Fame di cui vi abbiamo scritto la settimana scorsa, un gruppo di donne, tra giocatrici, divulgatrici e operatrici, che, nel corso del nuovo millennio ha contribuito a portare il poker ad un livello sempre più elevato.

La candidatura alla Poker Hall Of Fame

 Jen Shahade è stata così presentata alla stampa internazionale come una delle candidate alla prestigiosa posizione di Poker Hall Of Fame e lo ha fatto con un ruolo diverso da quello di altre eccellenze che arrivano direttamente dal poker giocato, come Annette Obrestad, Kristen Foxen e Liv Boeree.

Il ruolo di  Jen Shahade è stato in questi anni più divulgativo nel senso più diretto del termine, ma non per questo non si è fatta valere ai tavoli da gioco.

Ottima giocatrice di poker, è stata pioniera di iniziative patrocinate dal marchio PokerStars, come quella della facilitazione dei boot camp femminili, la vittoria di un premio GPI per un pezzo sull'infertilità secondaria e il poker e, dunque, non sorprende trovarla tra le 8 candidate.

Jen Shahade courtesy Pokernews

L'intervista a  Jen Shahade

A contattarla è stato il portale del settore più cliccato al mondo, Pokernews, che ne ha portato alla luce le dichiarazioni subito dopo la notizia della sua candidatura.

A comunicarle la candidatura al prestigioso status di Hall Of Famer è stata Jamie Kerstetter, anche lei presente tra le magnifiche 8, attraverso un messaggino sul telefono cellulare.

"Quando mi ha mandato un messaggio per dirmi che io e lei eravamo state nominate, è stata sicuramente una sorpresa emozionante", ha detto Shahade a PokerNews.

"È sensazionale perché cerco sempre di mostrare il lato positivo del poker, e penso che ogni donna di quella lista sia davvero esemplare di questo, perché facciamo sempre fatica a farci vedere per quello che amiamo del poker: la comunità, lo sport mentale e la sfida costante".

L'amore verso un gioco come il poker, ma i soldi...

"Ho da subito amato la cultura di un gioco come questo, soprattutto perché l'idea di viaggiare per giocare e di entrare in contatto con una comunità intellettualmente stimolante, è qualcosa con cui sono cresciuta".

Ma a fronte di questo aspetto positivo, ce ne sono alcuni che ostacolano in maniera decisiva tale passione, primo tra tutti il costo alle volte insostenibile di una trasferta live.

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"Ho faticato a viaggiare per i grandi eventi perché molti degli eventi a cui volevo giocare erano oltre il mio budget all'epoca.

Jennifer Shahade alle WSOP 2021 (Courtesy PokerNews & Katerina Lukina)

"Questo ostacolo lo vedo come una difficoltà decisiva per molte donne che stanno cercando di entrare e mettersi in gioco. Questo, ovviamente, può valere per tutti i generi.

Ma visto che c'è un divario di ricchezza e un divario salariale, questo ovviamente colpisce di più le donne. Quindi ne sono sempre stata molto consapevole e penso che il poker sia una sorta di metafora del modo in cui le donne possono eccellere, diventare grandi e dare un contributo così grande, ma hanno bisogno di avere un posto al tavolo. E a volte, un posto al tavolo richiede soldi".

I due Global Poker Awards di Jen Shahade

Una delle iniziative più importanti ideate e seguite da Jen Shahade, è stata sicuramente quella di Poker Power che ha collaborato con PokerStars per i bootcamp femminili.

Jen Shahade courtesy Pokernews

Jen è infatti Ambassador sia di PokerStars che di Poker Power e la sua presenza ha permesso ad alcune giocatrici di poter partecipare a tornei importanti come l'Euopean Poker Tour di Cipro e di Praga.

"Molte delle donne che hanno partecipato a questi eventi sono ancora molto attive riguardo al poker e stanno partecipando al tour e a diversi EPT", ha detto Shahade. "È davvero emozionante da vedere".

Da scacchista tra le più apprezzate al mondo, Jen Shahade ha dato un segnale fortissimo a quella comunità, dimettendosi dal ruolo di direttrice del programma femminile presso la Federazione Scacchistica degli Stati Uniti, per via dell'ostilità subita nei confronti del suo ruolo, all'indomani delle accuse di violenza sessuale nei confronti di un Gran Maestro.

Le votazioni per la Women per la Poker Hall of Fame Class del 2024 sono aperte fino alla mezzanotte PST del 30 ottobre 2024 e nel prossimo mese di novembre verranno comunicate le vincitrici.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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