L'Event #29 delle WSOP 2016 non avrà visto dei big al final table, non avrà assegnato un primo premio milionario, ma è senza dubbio entrato nella storia dei tornei live per una vera e propria impresa arrivata ad un passo dal leggendario, quella di Jens Grieme.

WSOP 2016 Event #29: $1500 No-Limit Hold'em
L'Evento #29 delle WSOP 2016 non verrà appunto ricordato tanto per la vittoria - la prima in carriera alle World Series - di Alexander Ziskin, trentenne professionista americano, quanto per il miracolo sfiorato dal secondo classificato, il tedesco Jens Grieme.
Ad un certo punto dell'heads-up, infatti, Ziskin aveva ridotto l'avversario con appena un big blind. La claque dell'americano stava già festeggiando, convinta che ormai tutto fosse finito. E invece Grieme ha infilato una serie incredibile di raddoppi consecutivi, tanto che dopo 40 minuti non solo era ancora vivo e vegeto, ma addirittura era riuscito a diventare chip leader!
Addirittura, dopo un lunghissimo final table, i due sembravano convinti ad andare a nanna per ritrovarsi il giorno dopo. Tuttavia, alla fine Ziskin e Grieme hanno deciso di farla finita in nottata e a spuntarla è stato proprio l'americano, che ha così vanificato una rimonta che, qualora si fosse completata fino in fondo, avrebbe assunto i contorni della leggenda.
In totale ci sono volute 460 mani per completare uno dei final table più lunghi nella storia recente delle WSOP, praticamente la metà delle quali giocate tra Alexander Ziskin e Jens Grieme.
- Alexander Ziskin $401.494
- Jens Grieme $248.067
- Kam Low $179.187
- Patrick Powers $130.780
- Severin Schleser $96.452
- Craig Mason $71.891
- Marino Mura $54.160
- David Juenemann $41.244
- Aaron Kweskin $31.754
Non solo Jens Grieme: le altre famose imprese pokeristiche
Quella di Jens Grieme non si è completata, ma pur sempre di grandissima impresa si tratta. Come quella di Ben Keeline, vincitore del Colossus II, che come vi raccontavamo qualche giorno fa, ad un certo punto del Day 1 era rimasto con un solo gettone.
Keeline, a differenza di Grieme, riuscì a recuperare fino in fondo, superando un field totale di 21.612 entry e centrando un comeback, come lo chiamano gli americani, tra i più memorabili nella storia non solo delle World Series of Poker, ma del Texas Hold'em in generale.
Il primo episodio del genere di cui abbiamo memoria è senza dubbio quello che riguarda Jack Straus nel Main Event delle WSOP 1982. Straus sembrava aver perso tutte le sue chip al termine di una mano, nel Day 1, ma quando si alzò si accorse che ne aveva ancora una che era rimasta sotto ad un fazzoletto.
Non avendo tecnicamente dichiarato l'all-in, Straus non fu considerato eliminato dal torneo e poté continuare a giocare. Come sicuramente ricorderete, alla fine Straus riuscì a vincere l'evento, laureandosi campione del mondo.
Più recentemente, Eric Joss ha vinto l'IPT Saint Vincent dopo che nel giorno precedente al tavolo finale era rimasto con un buio e mezzo. In quell'occasione, lo svizzero non si perse d'animo e aspettò la mano giusta prima di investire quelle poche chip: da lì fu un raddoppio via l'altro, vittorie parziali che gli permisero di raggiungere il final table e di alzare infine la picca al cielo.