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Lex Veldhuis: ‘Cominciai dal NL2, ed ero un nitty…’

Se esiste un giocatore che ha cucito addosso lo stereotipo di essere un “maniac” al tavolo da poker, quello è Lex Veldhuis: nonostante questo, ai suoi esordi con il poker online l’olandese non soltanto aveva pochissimi soldi a disposizione, ma era anche un giocatore molto chiuso.

Cominciai attorno ai 21 anni, nel 2005, dopo che durante l’adolescenza ero stato un vero maniaco di Starcraft. Iniziai dal NL2 e mi ci volle almeno un anno per arrivare al NL200, anche perché allora il livello immediatamente successivo era il NL25, quindi in proporzione si trattava di un grosso salto, e poi ero un nitty”. Finché un regular ebbe la cattiva idea di farglielo notare mentre era al tavolo…

“Quelle critiche mi fecero riflettere, e così cominciai a giocare 6-max con statistiche tipo VPIP 50 PFR 40 – ricorda – in fondo, a volte essere aggressivo è semplicemente la scelta più logica che si possa fare”.

Essendo un veterano del poker online, ed avendo provato sia il No Limit Hold’em che il Pot Limit Omaha, il pro di PokerStars sottolinea come lo scenario sia particolarmente cambiato: “Anni fa giocavo al NL1000 e si guadagnavano 50.000 $ al mese praticamente senza alcun downswing, anche per questo all’epoca decidere di prendere shot era più facile, avevi la sensazione di poter riguadagnare il denaro perso in brevissimo tempo. Oggi invece, se perdi 200.000 $, quanto tempo ti serve per guadagnarli di nuovo al PL600 o al PL1000?”.

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Come ricorderete “RaSZi” è molto attivo su PokerStars negli ultimi tempi, anche perché trova che nel PLO quello che sia “giusto” fare sia tutt’altro che scritto nella pietra: “Vedo regular fare giocate che mi sembrano assolutamente terribili, mentre altri pensano lo stesso delle mie – spiega – è un po’ come se fosse il No Limit Hold’em nel 2007, ci sono un sacco di stili differenti che possono essere profittevoli, per cui è importante mantenere una mentalità aperta”.

Veldhuis parla poi del suo passaggio dal live all’online, svelando una delle ragioni che lo hanno indotto a cambiare: “Giocare dal vivo è molto divertente, ma non sopporto avere al tavolo altri professionisti. Offendono i giocatori occasionali e sono molto poco socievoli, mentre qualcuno che spende 10.000 € solo per divertirsi probabilmente è qualcuno di interessante con qualcosa da raccontare, invece spesso li trattano come idioti rischiando solo di allontanarli”.

Secondo Lex questo è un atteggiamento che a volte si manifesta anche online,  ed a suo avviso è inaccettabile: “Io non so perdere, la prendo sul personale, e se un giocatore mi batte in heads-up anche se è migliore di me io lo odio e voglio distruggerlo – premette – per questo, non condanno il trashtalk fra regular ed anzi penso sia divertente essere un po’ emotivi, ma quando un occasionale sbaglia devi essere piacevole e dirgli nice hand, non sederti ogni singola volta alla sua sinistra ed offenderlo ogni volta che con qualche giocata strana ti fa perdere”.

Una conclusione condivisibile ma che evidentemente non è così scontata per chiunque, neppure per chi da professionista certe regole non scritte dovrebbe conoscerle piuttosto bene.

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