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Nik Airball e il suo lunghissimo post sulla batosta contro Berkey

Nei giorni vi abbiamo dato conto della memorabile scoppola rimediata da Nik Airball, nella foto in homepage, a favore di Matt Berkey, con il quale aveva instaurato una battaglia mediatica su vari argomenti e che un paio di settimane fa aveva dato inizio a una sfida che in molti avrebbero potuto seguire e che invece non è andata in streaming da nessuna parte.

Appuntamento al buio

I due si sono accordati per un match che si sarebbe concluso allo scoccare della centesima ora di gioco, ovviamente suddivisa in varie sessioni, oppure al raggiungimento di una perdita di almeno un milione di dollari.

Lo stop-loss è stato utilizzato da Nik Airball, il quale ha gettato la spugna quando le ore giocate non avevano raggiunto nemmeno il limite di 60.

Ma dopo alcuni giorni su alle primissime dichiarazioni all'indomani della batosta, Nik è uscito allo scoperto e mantenuto la sua promessa di dilungarsi un po' di più per provare a spiegare meglio quei complimenti.

E si è scoperto un Nik Airball umano, capace di manifestare sentimenti di umiltà e porgere complimenti sinceri al suo avversario senza mettere in ballo, come avrebbe peraltro legittimamente potuto fare per via di una sfida così corta, scuse di varianza e sfortuna nel brevissimo periodo.

Tutto finito?

I due giocatori di poker high-stakes si sono dati battaglia in una partita di no-limit hold'em da $200/$400 al Resorts World di Las Vegas che è iniziata il mese scorso e si è conclusa la scorsa settimana. Airball, dopo aver perso un piatto di oltre $300.000 con set-over-set, ha deciso di quittare la sfida chiudendo $1.029.700 dopo poco meno di 60 ore.

"Si è parlato molto solo per dare fiato alla bocca, la maggior parte per divertimento e per aggiungere entusiasmo alla partita, ma alla fine devo dare credito dove è dovuto il merito. Ha giocato bene e ha giocato meglio di quanto mi aspettassi. Ha vinto onestamente e merita di festeggiare la sua vittoria ", ha scritto Airball.

Nik Airball ha poi continuato a scusarsi per "i commenti che ho postato sul fatto che Matt fosse un truffatore". Ha definito quei commenti che ha fatto sul podcast di Doug Polk "fuori luogo".

Berkey, il co-conduttore principale del pluripremiato podcast Only Friends, ha recentemente affrontato critiche sia da Airball che da Polk. Ha anche sparato la sua giusta dose di risposte, come era giusto che fosse.

"I miei amici intimi conoscono il tipo di persona che sono veramente e il carattere che ho. Ma nel poker, mi piace essere un personaggio esuberante e polarizzante. Credo che il poker abbia bisogno di personaggi, ma a volte vado troppo oltre, e questo è qualcosa su cui ho bisogno di lavorare. Non cambierò mai il modo in cui sono realmente: divertente, chiassoso, socievole, a volte odioso o quanto meno antipatico. Ma posso lavorare per essere più bravo a non fare commenti che possono essere offensivi. Alla fine, voglio solo divertiti e gioca a poker", ha continuato Airball.

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Le reazioni dei notables al post di Nik Airball

Ma la comunità pokeristica di tutto il mondo, cosa pensa del lungo messaggio di Nik Airball che sostanzialmente rende merito al suo avversario e fa retromarcia su alcune troppo spinte dichiarazioni sul suo avversario?

"È fantastico sentire che qualcuno ha questo tipo di personalità ed è disposto a crescere e ad ammettere dove pensa di aver sbagliato, ma rimane comunque fedele a se stesso", ha scritto Faraz Jaka.

Phil Galfond, che ha assistito al match come arbitro, ha elogiato Airball per aver preso la "strada maestra" e non aver attribuito la sconfitta alla varianza.

Ultimo ma certamente non meno importante, la risposta al tweet di Airball arriva dal professionista del poker precedentemente definito "truffatore".

"Onestamente penso che questa affermazione sia più vicina alla persona reale che Nik è al netto di quanto riflettano tutte le buffonate. Ho visto esempi molto piccoli di lui che si faceva in quattro per essere gentile sia con le parole che con le azioni. Grazie per le scuse", ha risposto Berkey.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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