Uno dei giocatori più attivi del panorama pokeristico internazionale, risponde al nome di Phil Galfond e ci occupiamo una volta ancora di lui, per via di alcune dichiarazioni rese pubblicamente, che hanno scatenato il solito interesse mediatico.
Per "attivi" intendiamo tutto ciò che riguarda la sfera immediatamente esterna alla carriera di giocatore di Galfond, sempre pronto e reinventarsi come imprenditore, divulgatore e opinionista.
L'aneddoto sui lamenti dovuti alla sfortuna
L'occasione per tornare a parlare del giocatore statunitense, ci viene data da un articolo scritto dagli amici di Codigopoker,che hanno ripescato un aneddoto della vita pokeristica di Galfond, capitato ormai più di un decennio fa.
Galfond si era trasferito nel 2011 a Vancouver, per poter giocare online insieme ad un amico, con il quale divideva praticamente tutto durante la giornata di grinding.
A parte l'area di gioco stessa, ovviamente i due si incrociavano tra le mura di casa spartendosi gli spazi in comune, quando si mangiava, quando si organizzava qualche cena con altri amici e in tutte quelle attività domestiche e quotidiane che un uomo svolge dalla mattina alla sera.

Galfond, fino ad allora, non era mai stato un tipo lamentoso o lagnoso quando capitava di vivere sessioni negative, nemmeno se diventavano infernali e durature.
Ma scoprì ben presto che il suo coinquilino lo era e lo era anche pesantemente,
Comportamento contagioso
Questo comportamento influì anche su quelle che erano le dinamiche comportamentali di Galfond che cominciò piano piano ad assorbire questo modo di reagire, diventando a sua volta uno di quei giocatori che cominciavano a lamentarsi per ogni colpo andato storto.
Il problema è che, da persona intelligente, Galfond si rese subito conto che questo circolo vizioso lo portava a non giocare più il suo A-Game e le cose peggiorarono giorno dopo giorno.
Secondo lo statunitense, questo comportamento deriva da un pregiudizio di negatività, che porta un danno principale alla memoria: quello di ricordare con maggiore consistenza un evento negativo, piuttosto che uno positivo e, di conseguenza, tale meccanismo può originare la sensazione che da quel momento in poi possano capitare solo cose brutte.
Pensate quanto questo meccanismo possa essere pericoloso nel poker.

I tre consigli di Galfond
Questi sono i tre consigli che Galfond consigli di seguire per evitare di cadere nella trappola.
- Dare il giusto peso alle cose buone
Provare ad evitare di lamentarsi delle cose brutte, significa provare a dare il giusto riconoscimento a ciò che di buono ci accade, Questo non farà sparire la sfortuna che crediamo di avere, ma piano piano essa verrà meno e riusciremo a riacquistare il nostro A-game.
- Riconosci te stesso come persona fortunata
Pensare alle cose belle che ci capitano nella vita, è sempre un elemento da non sottovalutare. Il fatto stesso che tu ti possa sedere a giocare davanti a un computer, dentro una casa, avere una buona salute, magari una compagna o una famiglia, sono tutti elementi che dovrebbero da soli farvi pensare di essere cascati dalla parte buona del mondo... Un pensiero costante come questo dovrebbe rendervi emotivamente più stabili se le cose non vanno bene.
- Essere grati per ciò che si ha
Da non confondere con essere felici per ciò che si ha, questo passaggio è di difficile comprensione e non fa riferimento essenzialmente ad eventuali credenze religiose o ultraterrene. Essere grati per qualcosa che si ha, o che si vive, significa alzarsi alla mattina con il sorriso e, gioco forza, un tale comportamento avrà un effetto positivo sul vostro umore.
In definitiva, essere consapevoli delle cose belle che la vita ci offre, deve metterci in grado di sentirci fortunati, la base per scacciare quei periodi in cui penseremo che il river ci verrà sempre e comunque contro.