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Ryan Leng fold vs Dan Cates PokerGO

Ryan Leng e il fold più assurdo nella storia delle WSOP: “L’errore più grande da quando gioco a poker”

Partecipi per la prima volta al 50.000$ Poker Players Championship e termini al secondo posto, per 589mila dollari di ricompensa. Chi non metterebbe firma per uno scenario del genere? Tutti firmeremmo a occhi chiusi, anche Ryan Leng. Ma nel final table del prestigioso torneo è successa una mano che ne ha letteralmente cambiato la storia: Leng ha erroneamente foldato sul river in una mano di Limit Hold’em, consentendo a Dan Cates di vincere il piatto. E poi, qualche ora dopo, il torneo, proprio ai suoi danni.

Andiamo allora ad approfondire insieme questa sorta di psicodramma, un errore talmente clamoroso da non trovare alcuna spiegazione se non un improvviso buio della mente.

Ryan Leng vs Dan Cates: la discussa mano di Limit Hold’em che ha ribaltato tutto

Siamo al livello numero 27, con stakes 150.000/300.000. Fold da bottone di Volpe, Leng gioca per 10,05 milioni e rilancia a 600.000 con a 5 , Cates è sul big blind con 1,8 milioni totali e aggiunge i 300.000 necessari con k q in mano.

Sul flop scendono a 7 j e Leng fa check-call alla bet 300.000 di Jungleman.
Il turn è un 9 ed entrambi i giocatori fanno check.
Il dealer serve un k come river e qui succede quanto nessuno, ma davvero nessuno, potrebbe mai immaginare.

Leng esce puntando il massimo possibile, ovvero una big bet equivalente a 600.000 chips, con la sua top pair. Qualsiasi giocatore al posto di Cates avrebbe qui davanti due scenari:

  • foldare e rimanere con 900mila
  • chiamare e rimanere con 300mila in caso di sconfitta

Jungleman però sceglie una terza via: instant allin.

Sono solo 300mila chips in più, una inezia considerando che il piatto è già da da 3,3 milioni quindi con odds 1/11 per Leng. Eppure è una mossa che manda letteralmente in tilt l’avversario.

“Save one bet”… e Leng fa il disastro

Tutti si aspetterebbero un instant call e la conseguente eliminazione di Dan Cates al terzo posto, ma a Ryan è entrato un trojan nel cervello. Inizia a pensare a voce alta “Quant’è? Cioè, non sono mai buono qui. Cosa hai, K7 o qualcosa del genere? Sono 900k totali? Non sono mai buono, ma come faccio a foldare?”
Nonostante i dubbi palesati dallo statunitense, tutto sembra far pensare che stia per trovare il tasto call. Invece il trojan si insinua sempre più a fondo nella testa di Ryan Leng, che inizia a ripetere “save one bet”, ovvero “risparmia una bet”. E infatti Leng riesce non solo a foldare, ma anche a farlo mostrando l’asso. I commentatori di PokerGO sono sbigottiti, così come presumibilmente tutto il pubblico a casa.

Dan Cates impazzisce

A valere tutto il prezzo del biglietto però è la reazione di Dan Cates, che alla vista dell’asso foldato non riesce più a trattenersi ed esplode in una fragorosa risata, mostrando il suo KQ “guarda con cosa mi sono salvato”. E continua a ridere, in una scena che diventa persino umiliante per il povero Leng, il quale però l’ha fatta davvero grossa qui.

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Intanto Cates è ormai incontenibile, probabilmente non riesce a credere di essersi salvato così da una certa eliminazione. Dan è gasatissimo ed entra sempre più nel personaggio del supereroe, iniziando a lanciare sfere di energia verso l’inebetito avversario, scegliete voi se come Ken Masters di Street Fighter o come Son Goku in Dragon Ball.

Dan Cates festeggia l’eliminazione scampata lanciando sfere di energia sul povero Leng (courtesy PokerGO)

L’incubo di Ryan Leng e la beffa delle odds

Dall’altra parte si sta consumando un vero e proprio dramma umano, quello di Ryan Leng. Intendiamoci, stiamo parlando di un signor giocatore che è in un periodo di straordinaria fiducia. Leng ha vinto tre braccialetti WSOP, due dei quali live: un No Limit Hold’em Bounty nel 2018 e un 8-game mix in questa edizione, entrambi da 1.500 dollari di buy-in. Questa era la sua prima partecipazione al 50k Poker Players Championship, torneo in cui ha dimostrato di potere ampiamente competere, anche se diversi livelli più in alto rispetto a quelli a cui era abituato fino a qualche tempo fa. Gli eccellenti risultati alle WSOP 2021 (7 itm, 3 tavoli finali, 2 secondi posti, 1 braccialetto) gli hanno dato fiducia, gli amici lo hanno convinto a partecipare, e pare che Ryan abbia venduto il 50% delle quote.

E dire che Ryan Leng, che oltre a essere un eccellente giocatore è anche un rispettato coach, aveva in più occasioni predicato l’importanza di guardare alle odds. In questo articolo partiva da un errore che aveva commesso, ovvero quello di lasciarsi coinvolgere in una mano poi rivelatasi perdente a causa di odds favorevoli. Stavolta ha tenuto fede a quanto predicato, ma commettendo un marchiano errore contrario.

Si dice che i giocatori forti hanno la capacità di resettare e dimenticare le mani perse o giocate male, facendone tesoro ma guardando sempre avanti. Questo però è un errore di quelli difficili da dimenticare, perché il giocatore a cui hai erroneamente risparmiato una certa eliminazione è poi andato a vincere il torneo proprio contro di te.

Il danno economico (di Volpe)

Da questo surreale spot esce ovviamente vincitore (ed euforico) Dan Cates, mentre Ryan Leng ne viene fuori malissimo, moralmente ma anche economicamente. Vincendo sarebbe andato a quasi 12 milioni, giocandosi l’heads up con Paul Volpe fermo a 7 milioni. Alla fine della fiera il vero danneggiato da questo fold è stato lo stesso Volpe, che in caso di call avrebbe istantaneamente guadagnato 185mila dollari, ovvero la differenza fra terzo e secondo posto. Invece Cates è riemerso dall’aldilà, andando poi a eliminare in prima persona Volpe e condannandolo alla terza piazza.

La spiegazione di Leng

Nell’intervista a caldo ai protagonisti, che  Jeff Platt ha realizzato per PokerGO, la prima domanda è stata ovviamente su quel maledetto fold. Leng ha risposto così: “Ho pensato che non avesse mai bluff lì, e che nella parte di valore non potesse esserci niente di peggiore della mia mano. Ho anche pensato che fosse un errore bettare. In realtà l’unica cosa da fare ora è fermarsi, rilassarsi e non pensarci più. Senza dubbio si tratta del peggior errore che abbia mai commesso da quando gioco a poker, sfortunatamente è capitato nel palcoscenico più importante, e nel final table più importante, della mia carriera.”

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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