Non è la prima e non sarà l'ultima, ma ogni volta che succede il piacere di raccontarlo è indescrivibile, forse perchè dietro ciascuno di noi che scriviamo di poker c'è un giocatore o un appassionato, che sa cosa significhi quello che ha vissuto poche ore fa Ian Johns.

31enne di Seattle, Ian è un poker pro che negli ultimi anni si guadagna da vivere anche scrivendo di Daily Fantasy Sports sul portale americano di Card Player. Prima di tutto, però, è un giocatore e di quelli veri, che già nel 2006 era capace di vincere un braccialetto WSOP: era un 3.000$ Limit Hold'em (tuttora il suo main game) e arrivò dopo aver sconfitto un field di 341 giocatori per quasi 300mila dollari di premio.
Dopo 10 anni eccolo di nuovo qui, sempre negli adorati limit games, ma la trama di questo secondo braccialetto è incredibile: a fine day 1, Johns chiudeva al 201° posto su 201 giocatori rimasti, con questa situazione
End of the night in HORSE. This is my stack... pic.twitter.com/f4kiIfpW02
— Ian Johns (@IanJ300) June 8, 2016
2.000 chips, uno stack non sufficiente neanche a completare una big bet a Stud, il gioco con cui si sarebbe ricominciato nel day 2. Tuttavia, di riffa o di raffa Johns esce indenne dal primo livello di gioco con uno stack di quasi 10 volte tanto. Poi il day 2 è tutto un crescendo, fino ai 317mila gettoni che imbusta a fine giornata, 8° su 20 rimasti ma con lo spirito di chi sta davvero freerollando, vista la situazione di appena 24 ore prima. Twittare per credere...
Sometimes 2k turns into... pic.twitter.com/vdHYrmM6bI — Ian Johns (@IanJ300) June 9, 2016
Così, il final day diventa l'epilogo di una cavalcata incredibile, da raccontare ai nipoti. "A fine day 1 non avevo neanche un blind, ma subito nel day 2 ho triplicato perchè già le sole ante bastavano per un double up pieno, così nel giro di un'ora ero già risalito a 50mila", racconta Ian a proposito della eccezionale rimonta, che non è stata comunque un percorso sempre in crescendo ed ha avuto altri momenti difficili nel corso del torneo: "Sì, è stata una di quelle cose che ti fanno capire perchè non si dovrebbe mollare davvero mai. Quando eravamo 12 left ero di nuovo il secondo più short di tutti, a 118mila. Poco dopo la pausa cena ero già tornato a 950.000.... Non c'è mai una ragione buona per mollare, in queste situazioni. Anche quando stai messo malissimo, tutto ciò che devi pensare a fare è vincere tre mani in fila per rimetterti in corsa".
Arriva così il tavolo finale, un final table con ben sei vincitori di braccialetto: Justin Bonomo, Georgios Sotiropoulos, Andre Akkari, Svetlana Gromenkova, il redivivo Scotty Nguyen e lo stesso Johns. "E' stato pazzesco. Sono abbastanza certo che tutti e 8 fossimo professionisti e questa non è una cosa che vedi molto spesso alle WSOP, specialmente in un torneo da 1.500$ dove quasi sempre c'è qualche amatore che emerge".
Un field durissimo che è stato ancora più bello sconfiggere, in particolare Justin Bonomo, player contro cui Ian gioca da un sacco di tempo e con il quale c'è grande stima reciproca. A un certo punto "Zeejustin" pareva avercela quasi fatta, ma Johns vince una mano cruciale dando via alla terza rimonta di questo suo incredibile torneo.
Bonomo rimane cortissimo e l'epilogo arriva, quasi in maniera simbolica, in una mano di Stud Hi, la stessa variante da cui questa spettacolare rimonta aveva avuto inizio:
Ian Johns [7 3 ] 3 a 9 k [a ] Justin Bonomo [k 9 ] 2 j 9 a [10]
WSOP EVENT #8 - $1.500 H.O.R.S.E. - (778 entries)
- Ian Johns USA $212,604
- Justin Bonomo USA $131,412
- Christopher Vitch USA $92,374
- Noah Bronstein USA $65,866
- Georgios Sotiropoulos GRE $47,651
- Andre Akkari BRA $34,984
- Svetlana Gromenkova USA $26,070
- Scotty Nguyen USA $19,724