Allen Cunningham è certamente un giocatore enormemente stimato dagli appassionati di poker, visto che le sue vincite in carriera superano gli 11 milioni di dollari: l'ex pro di Full Tilt Poker tuttavia è anche un abile cash game player, ed in una celebre mano contro Phil Ivey che vi andiamo a presentare non manca di dimostrarlo.
Il contesto è particolare: siamo nel 2006, durante la prima stagione del Million Dollar Cash Game, quindi il tavolo è full ring e siamo nel bel mezzo di una partita di cash game high stakes deep.
Nella mano in questione, Mike Matusow decide di limpare da UTG k q , Allen Cunningham è in posizione e rilancia con a a : Phil Ivey chiama dal big blind con 2 2 , e lo stesso fa Matusow.

Il flop è 2 9 6 , e Phil Ivey decide di uscire puntando: Cunningham chiama e Matusow folda. Il piatto a questo punto è di 21.600 $, e sul turn – il 4 - Phil Ivey decide di puntare nuovamente, ed Allen Cunningham si limita ancora a chiamare.
Questo è il ragionamento dello statunitense: “Ho una mano piuttosto forte, specie contro un avversario aggressivo come Phil Ivey, e solitamente rilanciare contro un limper da UTG è sintomo di una certa forza. Una volta che scelgo di chiamare anche al turn, penso di rappresentare quello che ho, ovvero un’overpair”.
Il river è un 10, e Phil Ivey decide di puntare ancora: 35.000 dollari su un piatto di 51.600 $. Una mossa, questa, che insospettisce Cunningham: “Il fatto che decida di puntare tre streets quando credo sia abbastanza chiaro quale sia il mio range è sintomo di forza da parte di Phil, a mio avviso. Inoltre, quella size di poco più della metà del piatto è perfetta perché io la chiami proprio con un’overpair”. E quindi decide di foldare.
Una scelta corretta ma non semplice, figlia di una logica che Cunningham riassume così: “Per poter leggere i propri avversari c’è bisogno di sapere cosa pensano di te e del tuo modo di giocare. Partendo da questi presupposti, è possibile iniziare a capire quali mani possano avere”.
Del resto, si è considerati dei campioni di poker anche grazie a laydown di questo tipo: in fondo, saper minimizzare le perdite è altrettanto importante che massimizzare le vincite.