Durante le World Series Of Poker, a Las Vegas, c'è chi non gioca neppure un torneo: i tavoli di cash game in questo periodo sono infatti più profittevoli che mai, a patto di sapere come comportarsi in un contesto piuttosto diverso rispetto a quello cui si è abituati giocando di fronte ad un computer.
E' opinione comune che a limiti come il NL200 o anche il NL500 il livello di gioco oscilli fra lo scarso ed il profondamente imbarazzante, ma attenzione: trovarsi ad un tavolo full ring dove la noia è sempre in agguato, spesso con stack profondi e circondati da calling station che aprono con rilanci abnormi richiede una strategia differente da quella a cui siete abituati.
A spiegarci come si comporterebbe in un contesto simile è Adrian "Sharknebulah" Milroy, professionista che su PokerStars è considerato fra i migliori giocatori in assoluto nel No Limit Hold'em fullring.

"Come prima cosa, in una partita simile mi dimenticherei di cosa significa bilanciare - esordisce - lo riserverei solo ad eventuali regular, o giocatori che rimangono seduti al tavolo per più di tre ore. Contro tutti gli altri perdereste solo valore, o finireste col farvi del male".
In questa situazione, un po' come sostenuto anche da Alec Torelli in una nostra intervista, spiega come costruirsi un range di openlimp da early position possa essere una buona strategia: "Rilanciando contro avversari che non hanno intenzione di foldare, e continuando a guardare flop dove non possiamo c-bettare perché ci sono sei giocatori nel piatto, cominciamo a renderci conto che stiamo combattendo una battaglia che possiamo risparmiarci".
Secondo il canadese, infatti, in una partita come questa il vantaggio di essere gli aggressori preflop è molto ridotto: "Credo che se floppiamo un set o facciamo una scala o un colore con i nostri suited connectors riusciamo a farci pagare altrettanto frequentemente, e così da early position openlimpo o chiamo dei limp con quasi tutto il mio range. Posso anche limp/3-bettare, creando piatti talmente enormi da farla risultare una strategia certamente profittevole nel lungo periodo".
L'idea, insomma, è quella di limitare il nostro investimento preflop, puntando su mani che possano offrirci ottime implied odds, visti anche gli stack deep: "In questo senso gli assi suited sono ottimi, perché spesso i giocatori saranno coinvolti nel piatto con mani come 9 4 o 10 5 ".
Quando invece ci troviamo in late position, ecco che la situazione si ribalta: "A partire dall' hi-jack avrò un range di openraise molto ampio, perché trovandomi in posizione potrò ottenere delle free card postflop, e gestire le puntate in modo da vincere piatti giganteschi, o foldare in una situazione problematica avendo speso meno".
In alternativa, Milroy suggerisce di miniraisare con tutto il proprio range ma, per quanto lo riguarda, contro molti giocatori propensi a chiamare preflop ad un range di openlimp da early position sembra proprio non voler rinunciare, anche in partite dove i soldi in ballo sono ben diversi da qualche centinaio di dollari.