Vai al contenuto

Giocare Short Stack in un torneo

Essere short stack significa avere circa da 8 a 12 volte il grande buio e anche meno. In questa situazione bisogna trovare il momento giusto per andare all-in. Il trucco è rubare abbastanza bui per andare all-in da una buona posizione.

Per esempio: si è in un torneo con 80 persone, i bui sono 2000-4000 con ante 200 e si hanno 36.000 chips. In queste condizioni, rilanciare o passare davanti ad un raise non è mai una buona soluzione. Significa che se si gioca un piatto o si rubano i bui o si va all-in puntando tutto su quella mano.

Bisogna tenere conto di quattro fattori: quale è la propria mano, la propria posizione, se c’è stato un rilancio ed infine, se c’è stato un rilancio, da parte di chi è avvenuto? Anche se la scelta della mano non è il fattore determinante, può essere di vitale importanza per sopravvivere ad un torneo.

L’errore più comune è andare all-in con A e qualsiasi altra carta. Spesso la gente è pronta a fare all-in con qualsiasi A anche con un rilancio prima. Quando andate all-in con Ax, sperate invece che tutti passino perché sarete sicuramente dominati da un avversario che abbia un asso con un kicker migliore del vostro o una coppia, perché in tal caso avete solo 3 out per uscirne vivi.
Sarebbe meglio spingere mani come KQs, KQo, KJs, KJo, QJs, Jts, e tutte le coppie prima di pensare ad un all-in con Ax. L’unica volta in cui è meglio rilanciare con Ax è quando parlate per ultimi e bisogna farlo di almeno 6BB altrimenti bisogna aspettare un’opportunità migliore.
Quando si è Short Stack, a volte la posizione perde d’importanza nelle proprie scelte (anche se avere una buona mano in ultima posizione è l’ideale) e parlare per primo può presentare i suoi vantaggi. Ci sono meno rischi che qualcuno che abbia rilanciato il piatto sia obbligato a seguire il vostro all- in, inoltre parlare per primo potrebbe dare l’impressione che la vostra mano sia più forte di quello che in realtà è.
A volte è meglio andare all-in in terza posizione (UTG) che in penultima (Cut-off), perché in penultima ci sono più probabilità che ci sia già stato un rilancio e bisogna decidere se chiamare o passare. Dalla terza posizione (UTG), un all-in potrà spingere mani come A2 fino AT a passare. Le soli mani di cui bisogna avere paura sono AK, AQ, AA , KK, QQ.

La situazione più complicata quando si è short stack è ricevere una buona mano (non eccellente) ed assistere ad un vostro avversario che fa un rilancio. La maggior parte delle volte, se andate all-in dopo un rilancio l’avversario che ha rilanciato vi chiamerà sicuramente con qualsiasi carta in mano perchè ha investito nella mano e non vuole cedere. Se avete 99 o più, AK o AQ, l’all-in è d’obbligo.
Ma se avete una mano come AT in penultima posizione e c’è stato solo un rilancio prima di voi, in questo caso tanti andrebbero all-in chiunque sia il giocatore che ha rilanciato.
La situazione però richiede un piccolo esame. Se un giocatore tight rilancia di 12.000 UTG+1, bisogna passare senza nessuna esitazione. Il giocatore tight generalmente non rilancia con meno di A9, e soprattutto UTG+1, e dunque non si deve rischiare il proprio torneo visto che nei migliori dei casi il massimo che potete raggiungere è il 50% di probabilità di battere l’avversario, dunque non siete in vantaggio e in generale sarete sempre battuti.

Al contrario se è un giocatore loose con un grande stack a rilanciare di 12000, allora bisogna fare re-raise automaticamente. Il giocatore loose ha sicuramente rilanciato con qualsiasi A, o K o qualsiasi 2 carte per rubare i bui, perciò in questo caso ci sono buone probabilità che siate in vantaggio.
Le piccole coppie sono ugualmente difficili da giocare in Short Stack. Se si ha 5-5 in una posizione intermedia e non c’è stato nessun rilancio allora si può agire. Ma se c’è stato un rilancio e pochi passano c’è il rischio di trovarsi di fronte ad una coppia migliore e non davanti ad A2,A3,33,22 contro le quali si sarebbe in vantaggio.
Talvolta quando si gioca short stack, non si ha il lusso di avere qualcosa di buono in mano, perciò bisogna provare a capire chi è il giocatore più tight e rubare i suoi bui soprattutto quando si parla per ultimi. Ma se vi muovete con una mano come 8-10s, avete quasi sempre una probabilità di uscirne, in quanto c’è possibilità di colore o scala o anche doppia coppia, che è sempre meglio di 10-4 oppure 7-2 etc….

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Quando arrivate a 5BB o meno, è il momento peggiore. Muovetevi con mani come Q10o, T9s, K9o in qualsiasi posizione altrimenti morirete di bui.

Molti giocatori non hanno la pazienza di giocare al lungo in short stack. Provano subito a raddoppiare non aspettando una situazione migliore.

Dunque ricordatevi, quando siete short stack, la posizione è importante ma non essenziale, a volte essere ultimi a parlare sembra la miglior cosa che ci possa capitare ma a volte essere fra i primi è ancora meglio perchè andando all-in subito si evita che avversari con mani medie rilancino. E’ importante anche analizzare chi si ha di fronte visto che le mosse che si fanno in Short Stack sono decisive: avere di fronte un giocatore tight o uno loose fa la differenza.
Scegliete delle buoni mani per il vostro all-in e…
IN BOCCA AL LUPO !

 

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI