La partenza del cash game sulle poker room italiane ha suscitato enorme entusiasmo fra gli appassionati di poker, molti dei quali però lo affrontano partendo dai microlimiti: qual'è il reale valore delle vincite ottenute a questi livelli?
Chi parte dal basso – magari perché principiante, magari perché non ha molto denaro da investire – può infatti imbattersi in sessioni che a fronte di diverse ore passate a giocare lo ricompensano con poco denaro vinto, o almeno così pare.
Se nel poker molto spesso si verifica il problema di essere troppo legati emotivamente alle cifre in ballo, con conseguente perdita di efficacia del proprio gioco, per chi è ai microlimiti spesso accade l'opposto: siccome le cifre in gioco sono basse, anche quando vinciamo può non sembrarci abbastanza.
Questa sensazione nasce con tutta probabilità da un "errore" di fondo, ovvero dal considerare quel denaro vinto in termini assoluti anziché relativi. Se infatti un grinder del NL5 gioca in più di due ore una sessione di mille mani, magari per guadagnare 4 €, gli potrà sembrare di aver sprecato il proprio tempo, potrà sentire di non essere affatto soddisfatto. E' piuttosto normale, quando fuori dalla nostra stanza quel denaro rappresenta una cifra irrisoria.
In realtà analizzando quella vincita in termini relativi, ovvero in relazione ai limiti giocati, si scopre quanto le cose non siano così: vincere 4 € in mille mani al NL5 equivale ad un guadagno pari a 4 BB/100, un winrate migliorabile contro il field dei microlimiti ma assolutamente indice di una sessione positiva.
Pensare al denaro che si ha in gioco ai microlimiti non in termini assoluti ma relativi consente anche di fare scelte migliori al tavolo: quella puntata che state per chiamare pur sapendo di essere probabilmente battuti perché è di solo 1 € in realtà vi costerà diversi big blinds, che se risparmiati nel lungo periodo incrementeranno i vostri risultati in modo tutt'altro che trascurabile.