Uno spot alle World Series of Poker ed una bad beat inflitta al river: questi gli ingredienti fondamentali del nuovo appuntamento con Phil Hellmuth e la sua seguitissima rubrica "La mano della settimana".
"Devo una copia autografata del mio ultimo libro, 'Deal me in', ad un signore con cui ho giocato alle WSOP 2010. Sono stato fortunato e l’ho battuto; spero che il mio regalo gli faccia accettare meglio la bad beat subita.
Nel torneo di No Limit Hold’em da 1.500 dollari di buy-in erano rimasti soli 4 tavoli, e con bui 1500/3000 apro di 8.000 da middle position con a q . Un ragazzo dal Big Blind opta per il call e sul flop scendono a j 4 . Lui fa check, io sparo 6.000 ed immediato arriva il rilancio a 16.000. Mi adeguo e sul turn arriva un 6 . L’avversario questa volta punta subito 20.000 ed io chiamo ancora. Il river è infine un q ed entrambi facciamo check.
Anche se toccava a lui girare per primo le carte, io l’ho anticipato mostrando le mie – una cosa che faccio sempre quando penso di aver vinto il piatto. Alla vista della mia top two pair il ragazzo ha muckato direttamente senza farmi vedere cosa avesse, così una volta in pausa l’ho cercato per farmi spiegare con che mano aveva giocato. Lui mi ha confessato di avere a k , e quindi le mie possibilità di vincere il piatto erano riposte nelle uniche due Q non a quadri.
Di solito non credo molto a quello che mi racconta la gente sulle proprie mani, tuttavia quell’uomo mi ha giurato che aveva proprio AK e sembrandomi sincero ho dato per buono che mi avesse raccontato la verità. Comunque, ridiamo un occhiata all’azione al tavolo.
Mi piace l’apertura di 8.000: qualsiasi open-raise vicino ai 3 BB è ok, anche se quelli dell’online avrebbero forse rilanciato di meno, tipo 2x (6.600 nel caso specifico). Non mi piace troppo lo smooth call preflop dell’opponent con AK. Al posto suo avrei 3-bettato con la consapevolezza di vincere il piatto subito nell’80% dei casi. In fondo non c’è nulla di male nell’accaparrarsi 20.000 chips praticamente senza rischi.
La mia bet di 6.000 al flop va bene, perché rivela poco della forza della mia mano. Sicuramente non volevo che foldasse qualcosa come ad esempio A-10. Mi piace il suo check-raise sul flop; con quella linea di gioco che aveva scelto era la mossa migliore per evitare di farmi prendere una free card al turn.
Il suo check al river è accettabile, anche se personalmente avrei optato per una small bet. Il mio check è invece terribile! Voglio dire, avendo centrato un colpo così improbabile, e non mettendolo sul colore o sul set di 4, era assai improbabile che mi avrebbe check-raisato ancora. Dovevo puntare almento 20.000; anzi, forse 40.000 era la size più giusta.
Phil Hellmuth