La puntata al flop è una tattica utile sia per i giocatori della vecchia scuola che di quella nuova, poiché può avere efficacia sia che tu sia forte, debole o che tu sia nel mezzo. Puntare anche se deboli, essendo dunque in bluff, vi può permettere di raccogliere un piatto uncontested (vincere un piatto senza che nessuno faccia call su un nostro bet/raise) mentre puntare con una mano forte vi concede l'opportunità di controllare l'entità del piatto.
Ad esempio Tom “durrrr” Dwan giocatore PRO della nuova generazione betta miliardi di flop indipendentemente che sia forte o debole, di fatti è normale per durrrr vincere piatti con una puntata al flop senza avere in mano assolutamente nulla. Come fa durrrr a costringere i suoi avversari a foldare? Bhè le sue puntate al flop mettono i rivali in situazioni difficili.
Ad esempio un giocatore rilancia preflop con coppia di dieci. Due giocatori chiamano e si limita al call anche durrr dal big blind con J-8. Il flop è Q-9-2. Durrrr esce puntando, il che mette in difficoltà il giocatore con T-T che non può facilmente chiamare la puntata di durrrr, perchè deve anche preoccuparsi degli altri due giocatori che hanno chiamato il suo raise preflop (oltre a durrrr). Dovrà anche preoccuparsi di una puntata quasi certa di durrrr al turn, se uno degli altri due giocatori fa solo call al flop, dimostrando così debolezza. Il giocatore con coppia di dieci davvero si deve chiedere quanti soldi è disposto a rischiare con una regina sul board. Ecco perchè la puntata fatta da durrrr al momento giusto farà sì che egli foldi più spesso di quanto possa chiamare.
Parte della efficacia della puntata di durrr al flop è che gli permette di misurare la forza i suoi avversari. Se avverte debolezza piomberà sulla preda con un altro grande bluff. E quando effettivamente avrà una monster hand, come ad esempio A-Q nell'esempio fatto, la sua puntata al flop gli darà la chance di puntare sia al turn che al river, consentendogli di determinare esattamente quanti soldi vincerà.
Puntare al flop è una lezione di grande valore per me. Ho giocato in maniera troppo passiva al flop sinora e si vede. Vinco troppo poco quando ho delle mani forti. Prendendo il comando al flop invece, mi concedo la possibilità di vincere più soldi quando sono davvero forte e di raccogliere piatti uncontested quando invece non lo sono.
A Mike “The Mouth” Matusow, giocatore PRO della vecchia scuola, piace uscire puntando al flop quando ha una mano forte come una top pair o un set. Perchè? Lui crede che sembri debole quando punta al flop, così che la sua puntata possa indurre un avversario aggressivo a rilanciare. Inoltre sa che una puntata al flop gli consente di controllare la misura del piatto quando qualcuno chiama il suo bet. A volte non sono d'accordo con l'uso di Mike di questa tattica perchè non punta abbastanza volte al flop nel caso sia in bluff. Di conseguenza quando punta con una monster, troppo spesso vince poco perchè i suoi avversari semplicemente foldano, d'altra parte lui check/folda troppo al flop quando è debole.
Io in genere non punto al flop perchè ho intrappolato i miei ultra-aggressivi avversari facendo check così tante volte che ho semplicemente dimenticato i benefici di una semplice puntata al flop! Impostare una trappola per i miei rivali può far sì che loro facciano una continuation bet che non avrei ricevuto se avessi puntato. Ma ora che sono famoso per queste trappole i miei avversari di solito checkano dietro di me quando floppano la top pair, così che io vinco pochissimo quando ad esempio ho K-Q contro il loro Q-J su un flop Q-9-2.
Quindi l'analisi della mano della settimana di Phil Hellmuth ci dice che: forti o deboli che siate puntate al flop!
Tratto da: "La mano della settimana" a cura di Phil Hellmuth