Anche Brian Rast non manca di essere presente ai tavoli di cash game high stakes che si trovano a Macao: in questa mano di Pot Limit Omaha è chiamato ad una decisione difficile, visto che gli stack effettivi sono di 350 big blinds.
Seduto infatti ad un tavolo con 8 giocatori, dopo un openlimp Brian rilancia con q j 10 5 , venendo chiamato dal grande buio (che li copre entrambi) e dal limper. Il giocatore sul big blind, sarà lui il nostro vero avversario nella mano, è un signore di mezza età asiatico, che pare giochi anche online. Nonostante sembri abbastanza passivo preflop, al contrario postflop aggredisce piuttosto frequentemente.
Il flop è j 5 2 , un board che ci regala la top two pair ed un progetto backdoor di colore. La parola torna allo statunitense, che punta 2.300 su un piatto di circa 3.000 e viene chiamato soltanto dal grande buio. Il turn è il 9 , e di fronte alla seconda puntata di Rast - pari a 6.600 su un piatto di circa 7.600 - il giocatore asiatico rilancia fino a 27.500.
Alle spalle abbiamo circa 65.000, e dobbiamo aggiungere 21.000 per chiamare: se lo facciamo, al river il piatto diventa di 60.000, con il nostro stack che si riduce a 40.000. Per questa ragione, a Brian l'idea di limitarsi al call non piace. Potrebbe foldare, ma il turn (nonostante potrebbe aver consegnato un set e soprattutto una migliore doppia coppia al nostro avversario) non ha chiuso il draw di colore, ed anzi ha migliorato la nostra equity.

Rast, convinto che la sua mano sia troppo buona per foldare e non convinto dall'idea di chiamare, rilancia all-in, venendo però chiamato da QJ98 senza picche che vince così il piatto dopo il river 6. Avrebbe potuto fare qualcosa di diverso?
Secondo Phil Galfond sì: avrebbe potuto limitarsi a chiamare. Vediamo perché: "E' dura prendere una decisione senza read, ma quello che balza agli occhi è il fatto che abbia check/raisato con una size così grande, e probabilmente sia pronto a giocarsi anche tutto il resto dello stack. Certo, potrebbe avere mani come AK92 con progetto di colore, o JT87 o magari 9765 double suited, quindi andare all-in è una tentazione". Ma per lui è sbagliata.
"In questi casi, quando ci si limita al call al turn c'è sempre il timore di prendere la decisione sbagliata su un river ininfluente, ma tu sei in posizione e probabilmente sei in grado di commettere meno errori di lui. Se ha 99 ha diversi river che possono freezargli l'action, e quindi considerando anche i nostri out se decido di proseguire nella mano lo faccio chiamando".
Galfond infatti crede che contro una serie di avversari si potrebbe pure foldare, e non la esclude affatto. Se dovesse chiamare, blufferebbe sulle picche quando l'altro checka (non pensando possa farlo per indurre bluff), chiamerebbe o andrebbe all-in naturalmente sulle carte a noi favorevoli e probabilmente chiamerebbe sui river non di picche che non chiudano progetti di scala.
Spiega però che sui river 6 o 7 non di picche probabilmente chiamerebbe l'all-in, e quindi (se mai fosse arrivato al river) in questa mano non si sarebbe "salvato" neppure lui.