Sasha “Pokey” Radisich ci ha introdotto nella scorsa puntata de “Road to Valuetown” al gioco al river, esaminando una prima ragione che dovrebbe spingerci a puntare, ovvero far foldare il nostro avversario. Oggi, al contrario, il nostro obiettivo sarà l’opposto:
2) Far chiamare il vostro avversario quando avete la mano migliore
Spiega Pokey: “Una delle difficoltà maggiori nel poker consiste nell’effettuare puntate della giusta entità. Infatti, in linea di massima più puntiamo e maggiore sarà il nostro guadagno, ma questo nel contempo diminuirà il numero di volte in cui i nostri avversari saranno disposti a chiamare”.
Questo, naturalmente, non è sempre vero in misura così lineare. Vediamo quindi quali sono, secondo Sasha Radisich, le ragioni che dovrebbero spingerci a puntare forte al river: “Dovreste puntare in modo importante quando avete una pessima immagine al tavolo, di stealer incallito. Lo stesso vale anche in situazioni in cui i vostri avversari possano pensare che siate in tilt, ad esempio perché avete appena subito una bad beat.
Dovreste inoltre farlo contro giocatori che amano andare spesso allo showdown, o contro cattivi giocatori che non fanno caso all’entità delle puntate: contro di loro potrete perfino permettervi di puntare molto con punti forti e poco con mani marginali, ma solo in questo caso”.
D’altra parte, esistono anche una serie di ragioni che ci spingono a valuebettare in modo più contenuto. Sasha “Pokey” Radisich prova a sintetizzarle così: “Dovreste puntare una porzione non molto alta del piatto quando è improbabile che il vostro avversario abbia una buona mano. Se avete a a su board a a q 3 5 , è evidente che anche solo strappare qualcosa dovrebbe soddisfarvi”.
Ma la casistica è naturalmente più ampia: “Dovreste puntare poco contro avversari particolarmente weak-tight, incapaci di arrivare allo showdown di fronte a una grossa puntata, a meno di una mano veramente forte.
Puntare una size contenuta può essere una buona idea anche per indurre un bluff aversario al river, magari contro giocatori capaci di check/pushare river con una certa frequenza, meglio se su board dove sono presenti missed draws”.
Infine, “Pokey” sottolinea come queste linee guida possano essere seguite con una logica inversa, ma parallela, quando si tratta di bluffare.
Nella prossima puntata de “Road to Valuetown”, ci sarà l’ultima spiegazione teorica di Sasha “Pokey” Radisich, per poi passare all’analisi di alcune mani di cash game giocate dallo stesso autore.
Traduzione di Piero "Pierelfo" Pelosi
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