Tutti i più forti giocatori e i principali teorici sono concordi: nel poker, se non sei aggressivo, non vai da nessuna parte. Ma se lo sei, incredibilmente, in alcune poker room non ti fanno neppure giocare. Come ad esempio su PokerHost, sala virtuale recentemente passata al gruppo di Equity Poker Network.
A quanto sembra, la room ha cominciato a chiudere gli account dei giocatori ritenuti più aggressivi, rifacendosi alla policy del network. Anche se non è specificato, il termine "aggressivo" viene appiccicato a quei giocatori che creano grossi volumi di gioco, e che naturalmente sono dei vincenti.
Un utente del noto forum di TwoPlusTwo ha recentemente postato un messaggio ricevuto da PokerHost, che spiega come EPN - "un network piccolo ma in crescita" - non si possa permettere "comportamenti aggressivi" da parte dei giocatori. "Siamo un network che si concentra sui giocatori ricreativi e tu non rientri in questi criteri", si legge nel messaggio.

A quanto pare, questa politica potrebbe essere soltanto misura temporanea, adottata da Equity Poker Network in un momento in cui il pool di giocatori non è ancora abbastanza solido da permettersi che qualche giocatore abbandoni, perché magari si sente vessato dallo shark di turno. Un'ipotesi corroborata dallo stesso messaggio ricevuto dall'utente di cui sopra:
"Saremo felici di risentirti tra 6-12 mesi, tempo che ci aspettiamo sia per noi sufficiente per poterci permettere la tua attività, continuando l'ottimo rapporto che abbiamo avuto sino a qui". Il messaggio quindi riporta esempi precedenti di chiusure di account, sempre per le medesime motivazioni.
Addirittura c'è stato un giocatore che ha affermato di essersi visto bannare l'account pochi giorni dopo averlo creato. Una situazione sicuramente strana, dato che il player non avrebbe avuto neppure il tempo materiale per dimostrarsi un giocatore aggressivo, men che meno per creare un volume di gioco significativo.
In questo caso, la motivazione addotta è stata quantomeno curiosa. Pare che il network abbia effettuato "una serie di controlli" utili a valutare il tipo di giocatore. Come abbia fatto non è dato saperlo, ma tant'è.
A onor del vero, va ricordato che Equity Poker Network è stato lanciato a novembre 2013 come un network di poker "no profit": i profitti, infatti, vengono condivisi tra i membri delle varie skin. Inoltre, alle skin che mostrano un rapporto squilibrato tra giocatori vincenti e giocatori ricreativi viene imposta una tassa particolare, chiamata shark tax.
Tuttavia, la pratica di chiudere gli account vincenti, sebbene operata entro i termini e le condizioni delle poker room del network, sono state condannate dalla quasi totalità dei giocatori. Anche perché i siti di poker online potrebbero utilizzare benissimo altri modi per gestire il proprio ecosistema, senza intraprendere quelle che spesso appaiono come azioni arbitrarie.