Quant'è importante saper pianificare una mano in base ai diversi fattori riscontrabili ad un tavolo di poker cash game? Ce ne parla il Pro danese Sune Berg Hansen in uno dei suoi interventi sul proprio blog personale.
“Quando ho iniziato a giocare a poker c’era un concetto che davvero trovavo difficile da applicare, quello di pianificare una mano. Però bisogna dire che durante il primo processo di apprendimento del Texas Hold'em ci sono così tante cose da imparare che quest’ultimo passa automaticamente in secondo piano. Poi, man mano che le nozioni basilari risultano parte integrante della propria azione, il planning diventa altrettanto importante nei processi decisionali.
La prima cosa da considerare a tal proposito è probabilmente il bet-sizing. Ad esempio al turn: se voleste prepararvi per un shove al river, come dovreste puntare?
Ipotizziamo che nel piatto ci siano 150 chips e che siate in heads-up con 300 a testa: procedere con 75 chips va sicuramente bene per pushare poi al river. Se l’altro calla, il piatto diventerà infatti di 300 e, con 225 dietro, potrete shovare direttamente. Questa azione sarà particolarmente efficace se avete idea di bluffare e volete che l’altro intuisca invece che siete pronti ad andare all-in sul river.
Se il piatto è di 100 ed entrambi avete 400, puntare il pot è probabilmente la soluzione migliore. Comunque, di esempi se ne possono fare a bizzeffe, e direi che studiare diverse situazione aiuta sicuramente a pianificare le size di puntata.
Nel libro di David Sklansky, “No Limit Hold’em: Theory and Practice”, l’autore spiega come arrivare ai resti con un set chiuso al flop. Il problema è che con stack normali non riuscirete a portare l’altro a fargli mettere tutte le chips nel piatto. Vediamo un esempio: siamo al NL200 con 100 BB per tutti. L’oppo da UTG apre di 6 e chiamate soltanto voi mentre i bui foldano. Nel piatto ci sono dunque 15 unità ed entrambi ne avete dietro altre 194. Lui punta 11 e voi chiamate ancora. Il piatto sale a 36 con 183 ancora dietro. Su turn l’avversario fa 25 e voi vi adeguate, così che il pot diventa da 86 con altre 158 dietro.
Sul river potrete shovare se lui betta, e la cosa sarà perfettamente normale. Ma se lui check/calla diciamo di 62, gli avrete preso soltanto mezzo stack. Pertanto, se volete stackare qualcuno con un set in un piatto non 3-bettato pre-flop, dovrete necessariamente pianificare d’inserire una bet ed un raise da qualche parte.
Come sarebbe se puntassimo di volta in volta l’ammontare del piatto? Vediamolo insieme. Diciamo che apriamo di 7 e villain chiama in posizione mentre gli altri foldano. Il piatto è quindi di 17 e ad entrambi restano 193 unità. Puntiamo allora 17 e lui chiama, in modo che il pot sale a 49 con 180 dietro. Al turn facciamo 49 e lui vede, ed il piatto diventa da 147 con 131 ancora a disposizione. Come si nota, possiamo pushare al river in un piatto soltanto raisato puntando la size del pot. Tuttavia una tale strada non è praticabile, perché ci diamo pessime odds per i nostri bluff. E poiché almeno il 50% delle mie c-bet sono bluff e semibluff, l’azione diventerebbe troppo costosa. Inoltre, bilanciare il gioco è praticamente impossibile con questa pot strategy.
Non c’è allora una soluzione semplice a questa situazione, ma osservando attentamente le tendenze dell’avversario sarà comunque possibile stabilire una strategia efficace. Il bet-sizing non è comunque la sola area d’interesse per un corretto planning: lo è anche il quando puntare e il quando callare contro differenti avversari. Ipotizziamo di trovarci contro un oppo molto aggressivo, che spesso 3-barella, e di trovarci in posizione su di lui in un piatto solamente raisato.
Qual è la migliore strategia con un set? Probabilmente un linea call/call/raise, giusto? E se invece abbiamo un buon draw? Forse un call(raise) / raise(call) / raise/fold? Probabilmente un rilancio va piazzato fra il flop e il turn; mai fare un call/call/fold contro questo tipo di giocatori. E con un brutto draw tipo gutshot? Allora rilanciare o foldare al flop va probabilmente meglio.
Quello che voglio dire è che dovrete allenarvi a pianificare una mano in diversi scenari e a seconda del tipo di avversari che potrete incontrare al tavolo (il ragazzo bet/bet/bet o quello call/call/call, ecc.). Comunque tornerò a parlarne ancora di questo argomento, anche con altri esempi di mani realmente giocate. A presto!”