C'è un fenomeno sui social molto diffuso, in particolare su Twitter (ma anche su Facebook non si scherza), con parecchi tipster che condividono in maniera gratuita i loro pronostici, spesso lanciando sfide inverosimili: "parti con €10 ed arrivi a €10.000 di vincite". In Gran Bretagna si parla di questo aspetto in modo sempre più serio, a tal punto da scomodare anche la BBC che ha dedicato al fenomeno dilagante una mini inchiesta.
Sia chiaro, non ce l'abbiamo con la categoria, semmai abbiamo di recente pubblicato un articolo a favore di alcuni tipster seri e sul perché vendono i loro segnali.
Ma su Facebook e Twitter oramai c'è una proliferazione di presunti guru del betting che si presentano con risultati straordinari (ma nella maggior parte dei casi non verificabili). Fate molta attenzione soprattutto se vi propongono puntate progressive.
Nel Regno Unito si parla di "decine di migliaia di persone che stanno seguendo tipster sui social media con pronostici gratuiti".
In questo Articolo:
Come funzionano le affiliazioni nel mondo delle scommesse
Spesso questi guru del betting, accanto al loro pronostico, nel post su Twitter o Facebook, pubblicano anche un link per l'apertura di un conto (in genere usano uno short link). Dovete però conoscere come funziona il mercato delle affiliazioni nelle scommesse per capire che vi è un grosso conflitto di interesse.
Rispetto al poker e al betting exchange dove le piattaforme sono interessate solo ai volumi di gioco (visto che la room guadagna con la rake a prescindere di chi vince o perde), nelle scommesse i bookies riconoscono una percentuale solo sugli utili del banco, cioè sulle perdite degli scommettitori affiliati.
Se un punter perde 100 euro, il 30% in genere va al tipster affiliato. Se il punter vince 100 euro, il tipster affiliato non guadagna nulla. Nelle scommesse successive lo scommettitore dovrà perdere più di 100 euro per farlo guadagnare, perché le vincite vanno a compensare le perdite naturalmente e sulla differenza passiva, il tipster avrà diritto alla percentuale concordata.
Consigli e recensioni
Naturalmente sul mondo delle affiliazioni nelle scommesse non c'è nulla di male, tutt'altro, ma il problema, in questo caso, è di un palese conflitto di interesse potenziale: puoi fidarti di una persona che ti fornisce pronostici ma ha un interesse economico a farti perdere?
Confidate solo in servizi offerti da tipster che, in modo chiaro, dichiarano di guadagnare dalle aperture di conto o dagli abbonamenti venduti.
In Italia, ad esempio, la maggior parte dei blog di settore guadagna solo con i nuovi iscritti e non ha accordi sul perso. Certo, bisogna stare attenti alle eccezioni, ad iniziare da Facebook dove un giorno esiste una pagina e dopo poche ore sparisce...
Seguite sul web tipster che godono di buona reputazione e che sono già recensiti da siti come HonestBettingReviews, Goal Profit e Casual Gambler, ma se fate una ricerca su Google troverete parecchi blog che possono aiutarvi in questo. Confrontate ed incrociate le recensioni per avere un quadro più completo ed attendibile.
Mondo Difficile
Il mercato del betting e dei tipster è molto difficile e se non lo si conosce bene si rischia di rimanere scottati. Senza dubbio i social hanno posto ancora più in evidenza la portata di queste problematiche, ma anche certe piattaforme specializzate non sono immuni da "doppi giochi" alle spalle di punters. Proprio su uno di questi siti, tra i più noti, c'era un tipster che regalava segnali sul calcio sudamericano solo per manipolare la linea delle quote a proprio vantaggio.
Conflitto di interesse
Purtroppo su Facebook c'è una massa di persone che non si rende conto di questi meccanismi. I tipster che regalano segnali gratis e propongono affiliazioni sono in un palese conflitto di interesse ed hanno - in teoria - tutto l'interesse a far perdere i propri followers. Se i loro scommettitori vincono, tali vincite vanno a compensazione delle perdite ed il rischio è quello di non guadagnare nulla.
Metà dei tipster è affiliato ad un bookmaker
Chris Meredith, responsabile di Casual Gambler, un portale che offre recensioni sui tipster, ha affermato alla BBC che "la metà dei tipster online sono affiliati ad una società di scommesse" .
Se il segnalatore fa vincere i suoi followers, come detto, tali vincite saranno dedotte dal conto di affiliazione con il bookmaker e non otterrà commissioni fino a quando le perdite non supereranno le vincite.
Chirs Meredith spiega: "sembra un pò strano che i tipster diano consulenza finanziaria a persone che devono perdere per farli guadagnare, ma questo è quello che stanno facendo effettivamente. A lungo termine vogliono realmente far perdere i gamblers che si sono iscritti dai loro link, non c'è altra soluzione".
Molti tipster non dichiarano sui loro account social che sono affiliati con una determinata società di scommesse: pubblicano le loro quote e i link di affiliazione. Vi è scarsa trasparenza e chi non è esperto di betting ci casca facilmente.
La denuncia di un tipster
Su BBC, Charlie, un tipster 19enne, ha dichiarato di avere oltre 70.000 followers su Twitter ed ha denunciato: "ho visto ottimi segnalatori incoraggiare i loro punters a reinvestire le vincite più e più volte per costruire un loro bankroll (da 25 sterline per arrivare a mille) e poi intenzionalmente perdono l'ultima serie di scommesse per rendere le loro perdite superiori alle vincite. In questo modo possono guadagnare. L'aspetto peggiore è che la gente non se ne rende conto e continua a seguire quella persona come se fosse credibile e non fanno controlli".
Di fatto c'è da diffidare dai tipster che regalano i loro segnali gratuiti, pubblicando link di affiliazioni sui social e che incoraggiano i propri followers a scommettere in modo progressivo per recuperare le perdite (è la strada migliore per andare rotti).
Le eccezioni
Charlie ha ammesso di avere un deal di affiliazione con un bookmaker che è pari al 30% delle perdite più guadagna sull'apertura dei conti. Il giovane tipster però nega di far perdere i propri followers intenzionalmente ed afferma che il suo business è solo sulle nuove iscrizioni. La sua reputazione online - afferma - è più importante di qualsiasi altra cosa: è prioritario, per il suo modello di business, non deludere i propri utenti.
In Gran Bretagna il problema si sta facendo di dimensioni sempre meno trascurabili, a tal punto che tra l'opinione pubblica si sta valutando se sia il caso di regolamentare anche questo aspetto non secondario del mercato delle scommesse.
BBC ha interpellato i 7 bookmakers più importanti che gestiscono programmi di affiliazione, ma solo William Hill ha voluto commentare, assicurando che le loro partnership sono solo con servizi di qualità.
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