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Calcio bookmakers

La grande beffa nel calcio! 23 scommettitori bruciano sul tempo i segnali dei bookmakers e guadagnano milioni: interviene l’Interpol

Il sogno di ogni scommettitore è quello di sapere prima di qualsiasi bookmaker il risultato di un evento. C'è chi c'è riuscito anche nel calcio ma per l'interpol l'ha fatto in modo illecito.

Vi ricordate dei courtsider nel tennis? Bene, è successa una cosa simile nel calcio in larga scala, a tal punto da dover far intervenire la polizia per arrestare 23 persone per presunta truffa ai danni dei bookmakers.

Gli scommettitori riuscivano ad anticipare online il segnale dei book quando veniva segnato un goal (catturandolo dal segnale dei monitor presenti negli Stadi). Di fatto facevano qualcosa di simile al courtsiding ma con un sistema tecnologico più evoluto, senza mandare persone sui campi in avanscoperta, ma gestendo tutto da remoto. Prima di entrare nel cuore dell’inchiesta, facciamo un passo indietro per capire le dinamiche.

Cos’è e come funziona il courtsiding?

Vi rinfreschiamo la memoria su cosa sia il courtsiding, pratica nata nel tennis e giudicata da tutti molto profittevole (e dichiarata da diversi tribunali europei come lecita, attenzione!) ai danni dei bookmakers e degli organizzatori (vedi ATP e WTA) che hanno i diritti sulla trasmissione dei punteggi nel tennis.

Una persona è presente a bordo campo per assistere a un evento sportivo dal vivo e trasmette il risultato in tempo reale ai collaboratori da remoto (con dei congegni elettronici) alla base operativa che scommette in anticipo rispetto al book. La trasmissione dei dati avviene grazie a dei dispositivi elettronici simili a dei telecomandi semplici e rudimentali.

Quando un tennista fa un punto, il courtsider deve immediatamente premere il pulsante associato a quel giocatore.

Nient’altro: a ogni punto, una pressione in modo tale da aggiornare il punteggio prima delle quote dei bookmakers.

Il courtsiding, infatti, serve per ottenere un vantaggio sul banco. Un tempo gli allibratori aggiornavano le quote attraverso la diretta televisiva o gli streaming ma poi hanno capito che – soprattutto nel tennis – i courtsider presenti agli incontri avevano un vantaggio di parecchi secondi. Oggi è tutto automatizzato: in genere è l’ATP che vende gli aggiornamenti in diretta dei punteggi di una partita di tennis a Betradar o ai bookmakers direttamente. Ma la maggior parte dei courtsider si sono evoluti con una strumentazione ancora più tecnologica e veloce e la guerra si è inasprita, a tal punto che molti funzionari dell’ATP vietano l’ingresso a queste persone che, di nascosto, trasmettono i segnali (ma c’è una blacklist come per i casinò). Alcuni tribunali (compresi quelli italiani) hanno accolto ingiunzioni agli organizzatori per far entrare questi “attenti” osservatori.

Questa guerra è in corso da anni nel tennis, nel calcio sta accadendo proprio in questi mesi ma con una metodologia differente, senza inviati sui campi.

I segnali bruciati dei bookmakers nel calcio: 23 arresti

In un'operazione internazionale su larga scala, le forze dell'ordine hanno smantellato con successo un'organizzazione “criminale” che sfruttava i segnali video di eventi sportivi di spicco, compresa la Coppa del Mondo del 2022 in Qatar, per ottenere un vantaggio sleale nelle scommesse, basandosi sull’alta velocità della trasmissione dei dati, una velocità superiore rispetto alla rete dei bookmakers.

L’ Europol ha ufficializzato l'arresto di 23 individui coinvolti nell'operazione illecita, tra cui un personaggio ritenuto un vero pericolo per l’integrità degli eventi sportivi, già ben conosciuto dalle forze dell’ordine e accusato in passato di aver manipolato partite internazionali di tennis da tavolo.

Questa operazione internazionale è stata condotta con gli sforzi coordinati della polizia nazionale spagnola, dell'Agenzia delle entrate spagnola ed Europol.

La rete aveva però anche degli insider all’interno dell’industria delle scommesse: è stato arrestato un operatore associato a un importante bookmaker per il suo coinvolgimento nel facilitare scommesse online effettuate dalla rete criminale.

Queste bets venivano convalidate dopo che il gruppo aveva ottenuto informazioni cruciali sulle partite prima che fossero accessibili alle tradizionali agenzie di scommesse.

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Come il gruppo riusciva a beffare i bookmakers

Il gruppo sfruttava il ritardo temporale nella trasmissione dei segnali televisivi ad alta definizione rispetto ai segnali (catturati) nei monitor degli stadi di tutto il mondo. Sfruttando questa breve finestra di 20-30 secondi, la rete criminale ha ottenuto guadagni importanti.

Jurgen Stock, segretario generale di Interpol, ha sottolineato l'astuzia delle organizzazioni criminali. Ha commentato: "I gruppi criminali organizzati ci hanno abituato a sfruttare anche la più piccola delle falle di un sistema se ne hanno l'opportunità. In questo caso, stiamo parlando di un vantaggio di 20/30 secondi che ha portato a guadagni significativi".

Sinceramente, siamo scettici che si tratti addirittura di un vantaggio di 20/30 secondi. Nel tennis oramai si consuma tutto nell’arco di pochissimi secondi, nel calcio sembra un ritardo sproporzionato. Ma dalla versione ufficiale dell’inchiesta risulta questo timing. Un aspetto che andrà verificato meglio durante il processo.

Il gruppo criminale non si è limitato a scommettere (con questo tipo di vantaggio) sulla Coppa del Mondo del 2022. Ha esteso la sua influenza alle partite della UEFA Nations League, alla Bundesliga tedesca e a varie leghe di calcio in Asia e in America del Sud.

Oltre al calcio, il gruppo ha preso di mira tornei – naturalmente - di tennis ATP e ITF. Per cercare di celare la loro attività, i colpevoli hanno utilizzato una rete di identità e si sono avvalsi di multi-accounting.

L’Interpol ha rivelato che i criminali hanno sfruttato tecnologie avanzate per accedere ai segnali video in diretta da tutto il mondo, direttamente dagli stadi, arene e campi.

Intercettare questi segnali ha fornito loro un vantaggio decisivo rispetto ai bookmakers, che si affidavano a segnali satellitari e sistemi di relay più lenti per i loro dati.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.