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Si ballavano il reddito di cittadinanza in giochi e scommesse online, €450mila sequestrati dai conti

A Vercelli sono scattati provvedimenti molto seri, con un bilancio negativo stilato dalle forze dell’ordine al termine di un’indagine sul reddito di cittadinanza: 52 denunciati, tra stranieri che falsificavano i certificati di residenza e disoccupati che – secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza – si ballavano quasi tutto il sussidio percepito in giochi online e scommesse.

Un sistema fallimentare senza controlli preventivi efficaci

Come è noto, secondo il regolamento del reddito è vietato in modo categorico scommettere online durante il periodo di percezione del sussidio statale.

Non è una questione etica o morale (quel mestiere lo lasciamo a chi fa propaganda) o oggettiva determinata dalla legge.

Chi è caduto nella “trappola” non può lamentarsi e se proprio lo vuol fare deve puntare il dito contro chi ha scritto (male) e voluto il testo normativo, prevedendo una punizione per i giocatori d’azzardo.

Sappiamo bene che quello stesso regolamento è stato votato e studiato da forze politiche populiste che hanno demonizzato il gioco pubblico e hanno anche approvato una legge (quella sul Rdc) che non prevedeva effettivi controlli efficaci e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

La legge ha creato danni finanziari enormi all’INPS e alle casse dello stato. Un fallimento su tutta la linea, quando c‘era la piena consapevolezza di non avere un organico adeguato per i controlli preventivi.

La speranza è che questi episodi gravi non vadano a colpire le persone che ne hanno effettivamente bisogno.

Falliti i controlli preventivi da parte dell’INPS, a cercare di rattoppare la falla ci sta pensando la Guardia di Finanza e ora sono guai seri per i gamblers: le Fiamme Gialle hanno comunicato di aver sequestrato già somme dai conti correnti per €450.000. Nel tritacarne sono finite anche persone in buona fede.

Nella città piemontese sono state segnalate alla magistratura più di 50 persone per aver incassato indebitamente il reddito.

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Reddito di cittadinanza: quasi mezzo milione confiscato

La Guardia di Finanza, con la collaborazione dell’INPS locale e l’incrocio dei dati, ha bloccato l’erogazione del reddito per €182.000 e sequestrato quasi mezzo milione a titolo cautelativo.

Tra gli stranieri che percepivano il reddito nel vercellese, sono state poste in evidenza irregolarità con false residenze: i soggetti dichiaravano di essere in Italia da più di 10 anni, in realtà tutto ciò non corrispondeva al vero.

Stessa storia a Palermo: 44 stranieri denunciati per dichiarazione di (falsa) residenza.

Chi pagherà ora per queste continue truffe che si ripetono da quasi 4 anni?

I controlli preventivi sul reddito di cittadinanza e la legge fanno acqua da tutte le parti: proprio in questi giorni sono emerse truffe gravi ai danni dello Stato.

A Bologna sono state scoperte 44 persone percettrici in modo abusivo del reddito in 4 campi rom tra Bologna e San Lazzaro di Savena. Percepivano fino a €1.200 mensili ma sono state riscontrare irregolarità che fanno decadere il reddito contro la povertà: l’omessa comunicazione dei redditi percepiti, le omesse indicazioni riferite allo svolgimento di attività lavorativa ed il possesso di autovetture da parte dei componenti del nucleo familiare.

A Pistoia ancora peggio: sono state controllate 3.300 persone sottoposte a misure cautelari e 50 di esse percepivano il reddito di cittadinanza. E’ stato anche scoperto un vero e proprio gruppo criminale di spacciatori di droghe già sottoposti a misure restrittive della libertà personale che percepivano il reddito.

Addirittura, nella lista tra i percettori nel pistoiese, una persona è stata condannata per sfruttamento della prostituzione minorile e commercio di schiavi. Incassava ogni mese regolarmente il Rdc dall’INPS.

Della totale assenza di controlli preventivi (chi ne risponderà?) emerge una prova inconfutabile: a Napoli 43 persone ospiti nel carcere di Poggioreale percepivano indebitamente il sussidio dallo stato.

Chi pagherà di tutte queste truffe ai danni della collettività per una legge scritta male e che non prevedeva – di fatto – controlli preventivi efficaci? Risposta: i cittadini onesti e i lavoratori, oltre alle persone che effettivamente avevano e hanno bisogno di un sussidio pubblico.

Fonte: Il Sole 24 Ore: reddito di cittadinanza a detenuti, spacciatori e giocatori d’azzardo

Nota bene: a richiesta pubblichiamo di nuovo il divieto espresso sui giochi e scommesse da parte dei percettori del reddito.

Il divieto di spesa sui giochi con vincita in denaro

La legge non lascia alcun dubbio interpretativo per giocatori d’azzardo e scommettitori.

Nelle premesse del DECRETO del 19 aprile 2019 sulle Modalità di utilizzo della Carta Reddito di Cittadinanza, nelle premesse il divieto è espresso:

al fine di prevenire e contrastare fenomeni di impoverimento e l’insorgenza dei disturbi da gioco d’azzardo (DGA) e’ in ogni caso fatto divieto di utilizzo del beneficio economico per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;

Qui potete consultare la Gazzetta Ufficiale

Il comma 1 dell’ Articolo 2 stabilisce l’utilizzo della Carta RDC e un elenco di divieti inderogabili:

  1. Al fine di favorire la più ampia partecipazione sociale dei
    beneficiari del reddito di cittadinanza, fermo restando il possesso
    dei requisiti con riferimento al godimento di beni durevoli, di cui
    all’art. 2, comma 1, lettera c), del decreto-legge n. 4 del 2019
    attraverso la Carta Rdc possono essere soddisfatte, oltre alle
    esigenze previste per la Carta acquisti, tutte le altre esigenze dei
    beneficiari medesimi, ad eccezione di quelle legate all’acquisto dei
    seguenti beni e servizi:
    a) giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;
    b) acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da
    diporto, nonché servizi portuali;
    c) armi;
    d) materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
    e) servizi finanziari e creditizi;
    f) servizi di trasferimento di denaro;
    g) servizi assicurativi;
    h) articoli di gioielleria;
    i) articoli di pellicceria;
    l) acquisti presso gallerie d’arte e affini;
    m) acquisti in club privati.
Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.