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Jared Tendler: “Demistificare il Tilt”

Jared Tendler è un mental coach di poker che ha coachato oltre 400 giocatori nel corso della sua carriera. Ha scritto il libro Il Mental Game del Poker, tradotto in italiano dalla Team PokerStars Online Giada Fang e da Marcello Papa. I lettori di Assopoker potranno acquistare il libro qui ed usufruire di uno sconto dedicato del 10%. Per usufruire dello sconto sarà sufficiente inserire il codice Assopoker nella casella Coupon Code.

Quando ho iniziato a lavorare nel mondo del poker avevo già un master in consulenza psicologica e migliaia di ore di esperienza nel campo – ma non avevo mai sentito parlare di Tilt. Dopo 6 anni, il Tilt è diventato la parte più importante del mio lavoro di mental coach, oltre ad essere il punto focale del mio libro Il Mental Game del Poker.

Nonostante il Tilt possa essere uno dei fattori più distruttivi nel gioco di un poker player, è stato poco il lavoro svolto fino ad oggi per comprenderlo meglio.

Da persona che osserva l’industria della psicologia dall’esterno, forse la mia più grande osservazione sul Tilt è che sia sempre stato rappresentato come un’entità più misteriosa di quella che è realmente. Non mi stupisce che il Tilt possa essere così frustrante, perché tutt’oggi è visto come qualcosa di casuale, che non può essere “curato”.

In realtà, il Tilt è più semplice di quanto possiate pensare, ma per sconfiggerlo è fondamentale conoscerlo meglio. In questo articolo esporrò le più grandi concezioni errate che riguardano il Tilt.

Il Tilt è casuale

Uno dei motivi principali per cui il Tilt è visto come qualcosa di misterioso è che i giocatori sono stati portati a credere che accada casualmente, allo stesso modo in cui la conoscenza comune afferma che sia casuale giocare il proprio “A-Game“. Nulla di quanto appena scritto potrebbe essere più lontano dalla realtà. Al contrario, il Tilt è assolutamente prevedibile. Il vero problema è che la stragrande maggioranza dei giocatori non ha la minima idea di quali siano i segnali che li avvertono che il Tilt sta per arrivare.

La prima cosa che faccio con i miei clienti è quella di lavorare sul loro Profilo del Tilt. Fornisco loro un questionario che li aiuta a comprendere quali sono i fattori che innescano il loro Tilt, cosa succede quando sono in Tilt o quando il Tilt sta per arrivare (cosa dicono, cosa fanno, cosa pensano, come giocano), e come individuare il Tilt prima che raggiunga un livello tale da influire sul loro livello di gioco.

Spesso, soltanto conoscere il profilo del loro Tilt è stato sufficiente per riuscire a controllarlo meglio. Per questo motivo raccomando di lavorare costantemente sul riconoscimento del proprio Tilt; questo lavoro gli permette di capire in anticipo quando stanno per tiltare, in modo da riuscire a tornare con meno sforzi ad una condizione di normalità. Inoltre, grazie al Profilo del Tilt, è più semplice tenere traccia dei progressi effettuati. Ad esempio, quando accade qualcosa che solitamente scatena il vostro Tilt – come una bad beat – e non giocate in maniera più aggressiva del solito, avrete la prova dei vostri progressi, piuttosto che limitarvi a “pensare” di averne effettuati.

Tilt = pessime giocate

Un altro motivo per cui il Tilt sembra un problema impossibile da risolvere è che la sua definizione è troppo vaga. Per molti giocatori, essere in Tilt significa semplicemente non giocare al meglio delle loro possibilità. Quindi, piuttosto che cercare di individuare i dettagli del perché stanno giocando male, si concentrano solamente su cosa stia accadendo. Che si tratti di un piccolo errore tecnico, di perdita di concentrazione, di aver perso contro un fish, di gioco in modalità “autopilot”, di sentire pressione, o di essere talmente tiltati da aver perso sei buy-in, tutto è semplicisticamente descritto come “Tilt”. Quando la definizione di Tilt è così vaga, è impossibile trovare una soluzione specifica per risolverlo.

Per rendere più semplice la comprensione del Tilt, ho creato questa semplice formula: Tilt = Rabbia + Pessime Giocate.

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Nelle migliaia di ore che ho passato a lavorare con giocatori di poker da tutto il mondo, quando un giocatore parla di Tilt afferma di essere arrabbiato. Così, mentre esistono moltissimi motivi per cui si può giocare in maniera sub-ottimale, la maggior parte dei giocatori che afferma di essere tiltata parla della rabbia come causa di un gioco lontano dal proprio A-Game. Definire il Tilt in questo modo lo rende più comprensibile. Se siete arrabbiati ma state giocando bene, non siete in Tilt. Se non siete arrabbiati ma state giocando comunque male non si tratta di Tilt, ma di altro – come paura, scarsa sicurezza di sé, indecisione, mancanza di concentrazione ecc. Solo se qualcosa vi rende frustrati o arrabbiati e state giocando male avete problemi di Tilt. Non solo quanto detto rende il problema più comprensibile, ma vi aiuterà anche a pianificare una strategia per combatterlo, perché adesso conoscete i due elementi che compongono il Tilt. Potrete lavorare sulla risoluzione delle cause della vostra rabbia, oppure sugli errori che commettete quando siete arrabbiati.

Il Tilt è una parte inevitabile del gioco

Non è una sorpresa che i giocatori accettino il Tilt, visto che viene considerato una parte naturale del gioco – come la varianza. Forse, a causa della chiara relazione tra varianza negativa e Tilt, i giocatori li accettano come se fossero una cosa sola. Probabilmente sarebbe un concetto difficile da contraddire, se non fosse per il fatto che non tutti i giocatori tiltano. Se il Tilt fosse inevitabile, allora tutti i giocatori a cui vengono scoppiati gli assi reagirebbero allo stesso modo, ma non è così. Alcuni giocatori vanno in Tilt dopo una sola bad beat, mentre ad altri servono diversi mesi di cooler per reagire allo stesso modo.

Deve esserci qualcosa di diverso nel modo in cui alcuni giocatori si approcciano al Mental Game in modo da rendergli più semplice il controllo del Tilt, rispetto a chi ha problemi di Tilt più grandi. Il Mental Game, così come altre skill nel poker, è un’abilità; ma, al contrario delle abilità tecniche, sono pochi i giocatori che lavorano sul proprio Mental Game. I miei clienti, al contrario di molti altri giocatori, hanno lavorato duramente per portare il loro Mental Game ad un livello superiore, e sono riusciti a crearsi un vantaggio sui loro avversari.

Il modo per risolvere il Tilt è bloccarlo o evitarlo

La più grande differenza tra il mio lavoro e la conoscenza comune è il modo di affrontare il Tilt. Molti approcciano la psicologia del poker “costringendosi” a diventare insensibili alle emozioni tramite meditazione, esercizi di respirazione, Programma Neuro-Linguistico, trattenendo il respiro, o semplicemente ripetendosi in mente “Non tiltare”. Suggeriscono, inoltre, di prendere pause, di terminare prematuramente una sessione, o di scendere di livello per diminuire la pressione.

Questi sono buoni approcci per gestire il Tilt, ed hanno sicuramente dei benefici. Ma se, come molti altri giocatori, li avete già provati, avrete sicuramente scoperto che funzionano solo per un breve periodo di tempo. La chiave è combinare queste strategie per il breve periodo con strategie per il lungo periodo, che servono a risolvere i motivi che stanno alla base del Tilt. Le strategie di contenimento possono essere paragonate ad un cerotto, mentre i problemi di Tilt sono come una pallottola, che richiede cure migliori. Dovete riuscire a trovare i motivi del vostro Tilt se volete risolvere questo problema, e per farlo avete bisogno di una migliore comprensione del Tilt.

Nel mio libro Il Mental Game del Poker viene spiegato nel dettaglio come comprendere e come risolvere i problemi di Tilt.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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