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Full Tilt: si tratta per i giocatori italiani; ecco le strategie

full-tilt-pokerstarsPoche ore dopo l’accordo del decennio, i responsabili di Full Tilt Poker hanno annunciato trattative in corso con gli enti regolatori di Italia, Francia, Spagna, Danimarca, Belgio ed Estonia, al fine di definire il rimborso dei giocatori: "Dobbiamo lavorare con le autorità nelle giurisdizioni interessate per garantire la restituzione dei fondi in modo efficiente ed efficace".

Autorevoli fonti confermano trattative con i vertici di AAMS per trovare una soluzione congrua ed equilibrata che tuteli le ragioni creditorie dei clienti italiani di Full Tilt Poker. Non si conoscono ancora i dettagli sulla gestione delle operazioni di cash out, ma come anticipato, si sta lavorando anche ad una soluzione alternativa: dare la possibilità ai giocatori di vedersi accreditare i fondi (bloccati su Full Tilt Poker) sui conti personali di PokerStars.it.

Come vi abbiamo anticipato ieri, sul punto si erano già sbilanciati i manager di Tilt:"stiamo lavorando con le autorità competenti, nella speranza di mettere in atto una soluzione che permette ai players di trasferire i fondi di Full Tilt Poker nell'account di PokerStars".

La decisione dovrà essere presa in temi rapidi perché PokerStars – in base all’accordo con il DoJ – dovrà rimborsare i clienti extra Usa di Tilt, entro 90 giorni dalla conclusione dell’accordo. La politica intrapresa dal nuovo gruppo dell’Isola di Man è chiara e vi possiamo confermare le indiscrezioni pubblicate martedì:

1) Full Tilt Poker non acquisirà licenze in Italia, Spagna, Danimarca, Belgio ed Estonia. In Francia il sito rinuncerà alla concessione sospesa dall’Arjel nel settembre 2011.

2) Il brand della red room sarà valorizzato solo sulla rete internazionale. Non a caso verrà richiesta una licenza al LGA di Malta per il .eu, in modo tale da soddisfare i giocatori residenti nei paesi europei dove non vi è alcuna disciplina che impedisca il gioco offshore (Germania, Finlandia, Svezia, Polonia, Olanda, Slovenia e Romania).

Sarà inoltre attivata una licenza dell’Isola di Man (come PokerStars.com) per offrire gioco nei paesi britannici, il Canada (dove la room ha una licenza secondaria), l’Australia e il resto del mondo (paesi asiatici e sudamericani). Tilt sarà il brand di riferimento anche per i giocatori high stakes statunitensi che si sono trasferiti in altre nazioni per continuare a grindare online.

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3) Sarà rafforzata la presenza di PokerStars nei mercati regolamentati (la room sta investendo da anni in Europa) e non sarà permesso ai giocatori residenti in quei paesi (come nel nostro) di poter giocare su FullTiltPoker.com.

Non avrebbe senso creare un doppio canale, alimentando una concorrenza interna inutile, danneggiando in primis i giocatori che avrebbero meno action ai tavoli cash o MTT con montepremi garantiti più bassi. Proprio per tutelare i players, sarà applicata questa strategia nei mercati regolamentati europei che stanno vivendo una fase transitoria delicata.

Italia a parte, in Spagna e Francia, per esempio, i dati non sono confortanti con volumi di gioco in continuo ribasso. Sul mercato transalpino, a causa della tassazione folle nel cash game, tutte le rooms stanno registrando una notevole contrazione dell’azione ai tavoli: PokerStars.fr ha registrato (nell’ultimo anno) un -26%. Decisamente meglio negli MTT e sit and go con un +30%. Per questo motivo è necessario non accrescere, in quei paesi, una concorrenza esasperata. Dividere i field sarebbe un errore.

Commenta la notizia sul forum di Assopoker: quale saranno gli scenari futuri che attendono i clienti italiani di Full Tilt Poker?

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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