I tornei di Pot Limit Omaha che verranno giocati alle prossime World Series Of Poker potrebbero subire un profondo cambiamento: molti noti professionisti, fra cui Phil Galfond, si stanno infatti battendo per l'abolizione dei cosiddetti "ladder".
QUAL'E' IL CAMBIAMENTO RICHIESTO? - Nella scorsa edizione delle WSOP, nei tornei di PLO, erano stati introdotti i ladder: in sostanza, degli stack che funzionavano come re-buy fino ad un dato livello, e che poi venivano automaticamente aggiunti allo stack del giocatore una volta superato quel livello, come degli add-on.
Per esempio, nel torneo di Pot Limit Omaha da 3.000 $ dello scorso anno si avevano a disposizione due "ladder" da 1.500 fiches ciascuno: i giocatori potevano anche scegliere di aggiungerli al proprio stack dall'inizio del torneo, ma in molti non lo facevano, ed è qui che nasce il problema, almeno secondo chi davvero non li ama.
Brian "tsarrast" Rast è stato il primo a chiedere un cambiamento: molti lo hanno seguito

Il fatto che molti li conservino per i livelli successivi, utilizzandoli come una sorta di "assicurazione sulla vita" torneistica, fa sì che il gioco risulti shortstack, perché se anche un giocatore decide di utilizzare i ladder da subito se gli altri player al tavolo non fanno altrettanto gli stack effettivi risultano inevitabilmente "corti". Decisamente non il massimo per un gioco che molti amano invece deepstack, specie se provengono dal cash game.
COSA VOGLIONO I GIOCATORI AMATORIALI? - Che la stragrande maggioranza dei professionisti preferisca tornei deepstack è insomma assodato: dal loro punto di vista, nel momento in cui si viene eliminati da un torneo si passa semplicemente al prossimo. I "ladder" riducono la varianza, è vero, ma snaturano il gioco: un prezzo che in molti non sono felici di pagare.
Il dibattito vero, quindi, si è ben presto spostato su cosa vogliano i player occasionali, quelli che magari non hanno intenzione di giocare decine di eventi ma magari un paio, o addirittura uno soltanto. Il timore di alcuni è che questa tipologia di player preferisca i "ladder", in quanto se eliminati nei primissimi livelli gli dà la possibilità di essere ancora in gioco: per chi ha poco denaro da investire in buy-in delle WSOP, una rassicurante ancora di salvataggio.
Altri però - e fra questi figura anche Daniel Negreanu - non credono che l'assenza dei ladder sarebbe accolta con particolare malumore da questi player. L'idea di fondo che sembra trasparire da chi sostiene questa posizione è: può darsi che alcuni player occasionali li preferiscono, ma giocherebbero in ogni caso. La varianza, ha fatto notare qualcuno, per loro è soltanto una parola che i professionisti utilizzano spesso.
LE WSOP CI PENSANO - Jack Effel, che delle WSOP è il tournament director, è sembrato disponibile al dialogo: se tra i professionisti ci sarà una chiara maggioranza di professionisti le loro istante hanno buona probabilità di essere accolte. A quanto emerso finora, lo schieramento dei PPP è piuttosto compatto, ed i pochi che mostrano scetticismo lo fanno soprattutto perché temono che gli occasionali possano in parte allontanarsi.
In ogni caso, quindi, è lecito aspettarsi degli aggiornamenti nel corso delle prossime settimane: l'appuntamento con il Rio non è poi così lontano, e pertanto se ci saranno significativi "cambiamenti di rotta" rispetto al recente passato le WSOP stesse avranno tutto l'interesse nel renderlo noto.