Si chiama Naoya Kihara, è giapponese e nel 2012 è stato il primo giocatore del Sol Levante a vincere un braccialetto alle World Series Of Poker, affermandosi in un torneo di Pot Limit Omaha da 5.000 $. Stanotte ha cercato di ripetersi nel Sunday Million, ma è arrivato secondo vincendo 151.000 $.
Prima di lui ci era andato molto vicino Azusa Maeda, che l'anno prima si era piazzato secondo alle WSOPE nel torneo di No Limit Hold'em 6-max vinto da Guillaume Humbert, e proprio quest'anno un altro giapponese è andato molto vicino alla doppietta, grazie al terzo posto di Iori Yogo nel torneo di Pot Limit Omaha da 1.000 $, poi andato a Brandon Shackharris.
Resta il fatto che ad oggi lui rimanga l'unico giapponese ad aver prevalso alle WSOP, un successo che ha contribuito a spalancargli le porte del team online di PokerStars, dove appunto stanotte ha messo in atto una doppia deep run, che lo ha visto decimo al Sunday Second Chance ed appunto secondo nel Sunday Million, un piazzamento accettato con rammarico visto che la vittoria pareva ad un passo.

Naoya - che prima di dedicarsi al poker è stato insegnante di fisica e giocatore semiprofessionista di backgammon - era infatti chipleader con sei giocatori al tavolo, forte di uno stack da 28 milioni di fiches quando la media era di appena 11 milioni, ma alla fine in heads-up ha dovuto cedere il passo a "DeLLiNhoIB", che gli ha negato il successo assicurandosi i 204.000 $ del primo premio.
Kihara si è comunque mostrato soddisfatto per il risultato ottenuto, al netto della comprensibile delusione per essersi fatto sfuggire una vittoria che - da alfiere della poker room - aveva per lui un significato particolare, oltre a quello strettamente economico.
Adesso potrà tornare a giocare ai tavoli online, dove spazia dai tornei al Pot Limit Omaha fino alle partite di 8-game: alle scorse WSOP ha raggiunto il tavolo finale nel Seven Card Razz Championship, dimostrando ancora una volta di potersela giocare in più discipline diverse. Le sue performance sono molto seguite dagli appassionati orientali, ed è per questo che figure come la sua sono appoggiate dalla poker room: la speranza è che fra gli asiatici il poker diventi più popolare di quanto già non sia, e da questo punto di vista non si può certo dire che "nkeyno" non stia provando a fare la sua parte.