Il mercato italiano del poker online prosegue la sua corsa a caccia di nuovi equilibri e, in questo senso, il febbraio appena trascorso ha segnato una svolta storica, seppur simbolica: la spesa per i tornei ha superato quella per il cash game.
Secondo i dati diffusi da Agipronews, nel febbraio 2016 il poker in modalità torneo ha generato una spesa di 6,8 milioni di euro, contro i 6,7 milioni spesi globalmente ai tavoli cash. Naturalmente sono da ritenere incluse nella modalità torneo sia gli MTT, che i Sit'n'Go che i sit con jackpot casuale come gli Spin'n'Go, vero motore di questa ripresa. Come scrivevamo il mese scorso, "sit-lotteria" sono ormai una realtà importante non solo per PokerStars.it ma anche per gli altri operatori (iPoker e Lottomatica) che hanno implementato questo tipo di offerta.
Poichè l'emorragia ai tavoli di cash game online non pare arrestarsi (a febbraio ancora un calo del 16,9% sullo stesso mese del 2015 - fonte Agipronews), la presenza trainante del "prodotto-spin" ha dato un contributo importante a mantenere il comparto torneo su buoni numeri. Dopo un periodo di sostanziale parità il mese scorso il settore torneo ha segnato il sorpasso, evento tanto simbolico quanto ormai inevitabile, con gli attuali equilibri del mercato.
Tra gli operatori, il dominio di PokerStars.it non appare in discussione: la room gestita dal colosso Amaya viaggia sempre a circa il 70% delle quote mercato per quanto riguarda i tornei e rimane poco sotto il 50% nel cash game.
Tuttavia, si segnalano i continui progressi del network di Microgame, che si consolida ulteriormente come seconda forza del mercato: il network guidato da Maurizio Guerra ha mostrato i muscoli in questi primi due mesi dell'anno, con una spesa di 2,55 milioni di euro (che vale e People's Poker quasi il 18% di market share), e una di 1,05 milioni nel comparto tournament (7,6% del mercato).
Tengono botta Lottomatica (terzo soggetto del mercato con il 7% del traffico di cash game e il 6,5% nei tornei), Sisal (4,3% e 4%), Snai (3% e 4,1%) ed Eurobet (3,2% e 2,5%).