Nella speranza di ricavare altri 54 milioni di euro di extra gettito, il Governo greco ha presentato il conto agli operatori di gioco online: le tasse - secondo l'ultimo disegno di legge - passeranno dal 30% al 35% dei margini di profitto.
Senza dubbio una mazzata che distruggerà il già fragile mercato ellenico nel poker online. L'unico aspetto positivo è che i greci possono giocare sulle piattaforme internazionali. Ad esempio un grinder ad Atene può fare login da PokerStars.gr e poi sfidare il field di PokerStars.eu.
Solo la Francia, nel cash game, vanta una politica fiscale più rigorosa, dove viene applicata un'aliquota fiscale del 2% sul pot e non sulla rake. E si stima che alla fine la pressione fiscale su quei tavoli sia superiore al 40%. Ma in Francia il mercato è solido e molti giocatori high rollers si sono trasferiti proprio nei tornei, dove i dati testimoniano una crescita costante (grazie ad una tassazione più favorevole negli MTT e Spin).
In Grecia sembra non esserci più speranza: già i grinder devono versare una ritenuta (alla fonte) del 15% calcolata sulle vincite giornaliere. Un sistema che può essere facilmente aggirato, dal momento in cui gli stessi players, nei giorni di vacche grasse, si iscrivono temporaneamente ai tornei dei giorni successivi, salvo poi cancellarsi, per aumentare la spesa giornaliera. Un sistema di elusione che è noto da tempo.
La rake però sarà molto più alta con un'aliquota del 35% e difficilmente il mercato riuscirà a reggee ancora per molto.
In Grecia sono certi che questo aumento sia stato voluto dall'azienda (ex) monopolista statale OPAP per far fuggire gli operatori stranieri. In questo modo non vi è discriminazione (tutti pagano le medesime tasse) e il principio europeo di libertà di stabilimento è salvo. Ma dei 24 operatori licenziatari, molti decideranno di abbandonare il mercato ellenico, a vantaggio di OPAP che vanta una rete molto estesa di raccolta.
La coalizione di Governo che fa capo al partito Syriza (sinistra radicale) è costretto a trovare 1,5 miliardi extra, con nuove tasse, onde evitare il tracollo finanziario. Oltre al gioco d'azzardo online, nel mirino del governo sono finite le compagnie petrolifere, il settore automobilistico, le sigarette elettroniche, la pay-tv, il caffé, i beni di lusso e gli alcolici.