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Borghezio contro i poker pro: ‘non possono detrarre le perdite’

mario-borghezioL'eurodeputato Mario Borghezio (Lega Nord) ha presentato un'interrogazione a Bruxelles, per chiedere lumi su presunti incentivi fiscali sul gioco in Spagna.

Per la cronaca, grazie all’intervento del Governo iberico e della Comunità regionale di Madrid, EuroVegas creerà 260mila posti di lavoro e darà nuovo impulso al già fiorente turismo locale. In Italia ai nostri politici non interessa creare occupazione?

Borghezio scrive: "iI governo spagnolo ha inserito nella manovra fiscale in atto la possibilità di dedurre dalle vincite al gioco d'azzardo l'ammontare delle perdite. Ovvero, in pratica, saranno tassati solo gli utili delle giocate, abbattendo l'imponibile e incentivando, di fatto, le scommesse. Questa manovra ha, ovviamente, attratto investitori che intendono quindi privilegiare il territorio iberico per installare nuovi casinò sfruttando tali agevolazioni, creando una distorsione di mercato rispetto alle altre nazioni europee. Non ritiene la Commissione che questa possibilità di deduzione violi le norme del mercato interno, agevolando di fatto le sale da gioco spagnole? Intende intraprendere azioni per evitare distorsioni di mercato in tale settore?".

E’ bene fare chiarezza perché il rischio di cadere nella confusione è elevato: il governo spagnolo non si è inventato nulla. Da sempre tassa i casinò con un’aliquota sui profitti che varia dal 22% al 45%. Quando inizieranno i lavori per EuroVegas l'aliquota sarà abbassata al 10% con benefici per tutti: in primis per l’erario, considerando che si prevede un fatturato di 30 miliardi per i prossimi 10 anni, con 260 mila posti di lavoro in più e 10 milioni di turisti l'anno.

L’eurodeputato italiano punta il dito però soprattutto contro i giocatori ed in particolar modo i poker players, quando mette in discussione “la possibilità di dedurre dalle vincite al gioco d'azzardo l'ammontare delle perdite”.

A settembre, in Spagna l’agenzia fiscale ha infatti consentito ai giocatori di poker di poter dedurre – legittimamente – dalla loro attività, le perdite riscontrate.

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Tale regolamento è uno dei pochi esistenti in Europa (la Spagna ha seguito l'esempio dell'Olanda e dei civili paesi nordici) e genera maggiore chiarezza e certezze nel settore.

Lo Stato considera i giocatori – in maniera coerente – liberi professionisti e come tali, devono essere tassati sui profitti netti, perché chi conosce un minimo questo mondo, sa benissimo che applicare la tassazione sui volumi rende il grinding impossibile.

Se l'agenzia non applicasse un sistema di tassazione equo, i giocatori spagnoli sarebbero costetti a giocare su altre piattaforme (autorizzate da paesi facenti parte dello Spazio Economico Europeo) creando un grave danno per l’erario nazionale.

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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