Il nuovo direttore generale dei Monopoli di Stato, Luigi Magistro, nel corso di un'audizione in Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, in merito alla discussione della Delega Fiscale del Governo, ha espresso la sua opinione sull'ipotesi allo studio di Monti e dei suoi collaboratori, di voler aumentare la tassazione nel poker cash game e nei casinò online.
Il Direttore dei Monopoli ha confermato ad Agicos che le modifiche sono state prese in seria considerazione da Palazzo Chigi ma ha espresso il proprio parere negativo.
D'altronde, quello che sta succedendo in Francia e Spagna è emblematico, con la frantumazione del mercato del cash game e la fuga dei giocatori sulla rete internazionale punto com, a vantaggio degli operatori esteri autorizzati da enti europei come Malta, Gibilterra, Gran Bretagna e Isola di Man.
Nel caso dovesse essere innalzato il livello di pressione fiscale (al momento è al 20% sulla rake lorda), ci sarebbe il rischio di rompere gli equilibri del mercato interno, a vantaggio delle entrate fiscali di altri paesi europei. A denunciare il pericolo è lo stesso Magistro.
A piazza Mastai dimostrano di avere le idee chiare sull’argomento: "Se il mercato evolve - ha dichiarato il Direttore alla Camera dei Deputati - sempre più verso i giochi a più alto pay out (la percentuale del denaro giocato che torna nelle tasche dei giocatori, ndr), qualsiasi intervento volto a privilegiare il gettito (contenendo il pay out) potrebbe stimolare la riespansione del gioco illecito, peraltro contenibile con un inasprimento del sistema sanzionatorio e una più incisiva azione di controllo dei vari organi ad esso preposti".
Il numero uno di AAMS è certo che il peso del "prelievo tributario può orientare i consumatori verso una certa tipologia di gioco piuttosto che un'altra, con uno spostamento della domanda verso giochi con un pay out più alto (poker cash e casinò, ndr)".
"Quest'ultima circostanza può determinare un minor gettito erariale complessivo del comparto giochi, la qual cosa va attentamente considerata per gli ovvi riflessi sugli equilibri della finanza pubblica".
Riguardo quest’ultima considerazione è bene specificare che il poker cash game sottrae volumi di gioco ai siti esteri ma non ad altri giochi autorizzati con una tassazione maggiore. Discorso diverso per casinò online e Vlt (che hanno un'aliquota più bassa rispetto alle Slot).
Magistro ha sottolineato che la delega fiscale del Governo dovrà garantire "un gettito sufficientemente ancorato ai volumi di gioco e, nel contempo, una adeguata prevenzione del gioco illegale".
I Monopoli di Stato (AAMS) – in questa loro pluriennale presenza sul mercato - hanno capito che i giochi a più alto payout favoriscono l’emersione del gaming legale e, una eventuale tassazione supplementare rischierebbe di favorire la proliferazione di siti non autorizzati da Roma.
I numeri presentati dal Direttore dei Monopoli:
- Primi 7 mesi la raccolta complessiva è stata di 51,2 miliardi di euro
- La raccolta è aumentata del 19,8% rispetto allo stesso periodo del 2011 (42,7 miliardi)
- Gettito erariale pari a 4,7 miliardi (da gennaio a luglio 2012), in calo del 9,9%
- La pressione fiscale media sui giochi è pari al 9,2% della raccolta
- L’aliquota applicata alle Vlt è del 4% (sulle slot supera il 12%)
- La pressione fiscale media nei casinò online e poker cash è dello 0,6% del “giocato” ma il 20% dell'utile (rake)
- In crescita apparecchi da intrattenimento (24,9 miliardi, +15,2%), poker cash e casinò games (7,5 miliardi)
- Gli italiani hanno vinto 41,1 miliardi nel 2012
- Il payout complessivo è dell’80,2% della raccolta.