Nella giornata di lunedì il valore delle azioni di Amaya, proprietaria di PokerStars, a Wall Street (listino Nasdaq) è aumentato del 9% senza un apparente motivo.
Nonostante la tempesta di ieri, quando la compagnia canadese ha annunciato il ricorso negli States e l'apertura della controversia con la vecchia proprietà di Rational Group, il titolo ha tenuto (-0,05%).
Trend che ha insospettito gli analisti di Wall Street. Secondo rumors raccolti da fonti vicine alla borsa di Toronto e pubblicati dai media canadesi e dal Sunday Times, Playtech starebbe studiando un piano per mettere le mani su Amaya (e di conseguenza PokerStars), sostenendo l'offerta di David Baazov che dovrebbe presentare entro la fine del mese un'OPA (offerta di pubblico acquisto) per scalare la società da lui diretta.
Playtech è il più importante provider online nel mondo del gaming, fornitore di software per scommesse e casinò e controlla il terzo network sul globo: iPoker.
Da due anni ha deciso di adottare una strategia volta al risparmio: meno dividendi distribuiti agli azionisti, nonostante abbia incassato revenues molto alte. Il motivo? La creazione di un fondo di liquidità che è arrivato a toccare quota 800 milioni di sterline, da destinare (come scritto in bilancio) allo shopping. Proprio tali 800 milioni di sterline sosterrebbero Baazov nella sua scalata.
D'altronde, con il cambio del sistema impositivo in Gran Bretagna e la concorrenza crescente, anche Playtech pare costretta a fondersi ed allearsi con altre gaming company, dopo le operazioni tra Ladbrokes e Coral Eurobet, Betfair-PaddyPower e GVC-Bwin.party.
Nei primi giorni di febbraio si erano scatenati rumors sull’acquisto del book OpenBet per 300 milioni di sterline proprio da parte di Playtech. La società di scommesse è controllata da un fondo d’investimento, dopo la vendita di 5 anni fa, da parte di Rupert Murdoch. In questi giorni però a stuzzicare la fantasia dell'ambizioso Sagi sembra essere il colosso Rational Group.
Playtech è quotata a Londra (dove ha la sede operativa) ma il suo proprietario di riferimento e fondatore, Teddy Sagi, è un importante uomo d'affari israeliano ed avrebbe individuato in David Baazov, un alleato speciale per scalare Amaya e controllare PokerStars. Così ipotizzano i media canadesi. D'altronde lo stesso Baazov (che ha le stesse origini di Sagi) non ha mai rivelato il nome degli investitori che lo stanno affiancando in questa operazione.
L'attuale CEO dell'azienda di Montreal dovrebbe presentare un'OPA da 21 dollari per azione e, secondo tali fonti, dietro a questa offerta non ci sarebbe Scheinberg (come ipotizzato da CalvinAyre) bensì Teddy Sagi, il fondatore di Playtech, il cui patrimonio personale è valutato in 3,3 miliardi di dollari.
Il businessman israeliano ama le acquisizioni aggressive e complicate, molto attivo in borsa come investitore, mette le mani dove fiuta gli affari.
Il comunicato di ieri di Amaya sembra quasi aver del tutto incrinato i rapporti con la vecchia proprietà. Giochi di potere difficilmente leggibili per noi umani e solo chi è nella stanza dei bottoni può comprendere questa guerra innescata per il controllo della prima room mondiale.
David Baazov detiene il 22% delle azioni di Amaya ed ha bisogno di investitori per poter garantire l'OPA ed è molto probabile che l'ambizioso Sagi (uno degli uomini più ricchi d'Israele) stia prendendo in seria considerazione l’alleanza per mettere le mani sulla rivale di sempre (PokerStars). In Canada sono sicuri di tutto ciò.
Se l'operazione dovesse andare in porto, nel poker si creerebbe di fatto un vero oligopolio guidato da PokerStars e iPoker (che serve parecchie skin appartenenti ai più grossi bookmakers europei).
Particolare non da poco, Playtech è l’unica gaming company europea che non è riuscita a mettere piede negli States dopo la riapertura (sembra per vecchi problemi di Sagi proprio negli USA): ha provato a sfondare il muro in California ma per il momento non c'è riuscita. PokerStars ha appena ottenuto una licenza in New Jersey.
Amaya potrebbe essere l’incastro perfetto per aggredire nel prossimo decennio il mercato a stelle e strisce. Anche perché la stessa Playtech si garantirebbe un cliente importante per la fornitura di giochi da casinò e per le scommesse.
Per gli analisti di Wall Street, Amaya è una società che offre un ampio potenziale: oltre a detenere il 70% delle quote del poker online ed avere 20 sedi sparse nel mondo, offre ottime prospettive in ottica futura per quanto concerne il cross over per i casinò e le scommesse sportive, considerando l'alto numero di clienti attivi.
Il sito canadese fool.ca consiglia l'acquisto di azioni, anche alla luce della potenziale operazione con Playtech.