La Commissione Finanze della Camera dei Deputati sta approvando tutta una serie di emendamenti all’articolo 10 del Decreto Fiscale. Per stamani è previsto l’esame in aula del testo che poi dovrà essere votato anche dal Senato. Il presidente della Commissione, Gianfranco Conte, ha promesso nuove misure: “interverremo anche in materia di gioco illegale”. E nella giornata di ieri è stato approvato un emendamento presentato dai deputati del Popolo delle Libertà, Laura Gavarini e Alberto Fluvi. Leggiamo il testo:
Al fine di assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari, finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali e il riciclaggio di denaro di provenienza illecita, chiunque, ancorché in caso di assenza o inefficacia delle autorizzazioni di polizia o delle concessioni rilasciate dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, gestisce con qualunque mezzo, anche telematico, per conto proprio o di terzi, anche ubicati all'estero, concorsi pronostici o scommesse di qualsiasi genere deve utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali, accesi presso banche o presso la società Poste italiane Spa, dedicati in via esclusiva ai predetti concorsi pronostici o scommesse. Sui predetti conti debbono transitare le spese, le erogazioni di oneri economici ed i proventi finanziari di ogni natura relativi ai concorsi pronostici o scommesse di qualsiasi genere.
Conto corrente dedicato
Quindi, tutti gli operatori, autorizzati o non, dovranno fare uso di un conto corrente dedicato per la gestione di tale attività. L’emendamento non è di facile interpretazione ed è necessario capire in quale contesto normativo sarà inserito per comprenderne la portata nei confronti delle società estere ed i Centri trasmissione dati (Ctd) che operano senza autorizzazioni di polizia (in particolare ex art. 88 TULPS) e concessioni AAMS. La ratio (condivisibile) dell’emendamento è però chiara: “assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari, finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali e il riciclaggio di denaro di provenienza illecita” ma non entra nel merito sulla legittimità o meno degli operatori non autorizzati.
Tassazione
Se sarà approvata dalle due Camere, la misura può dare garanzie contro il riciclaggio e tutelare l’ordine pubblico e, con ogni probabilità, creare presupposti per l’applicazione della tassazione su tali flussi. Infatti, nell’articolo 15 del testo della delega fiscale, si prevede un riordino della tassazione in ambito dei giochi ed uno dei principi cardine della delega è il seguente: “adeguamento di tali disposizioni ai più recenti principi, anche di fonte giurisprudenziale, stabiliti a livello europeo”. Entro 9 mesi il Governo Monti presenterà quindi un decreto che disciplinerà gli aspetti fiscali del gaming, ponendo la massima attenzione alle direttive della Corte di Giustizia Europea.
Bandi di gara
Proprio la CGE ha già ammonito lo Stato italiano su passate ed eventuali future ‘discriminazioni’ nei confronti di società europee, alle quali deve essere assicurato l’accesso ai bandi per l’assegnazione delle concessioni, in linea con la libertà di stabilimento e di servizi. Proprio nella giornata di ieri è stata annunciata una gara per 2000 agenzie per la raccolta delle scommesse, di chiara ispirazione ‘europeistica’ che dà la possibilità a tutti i bookmakers di entrare dalla porta principale del mercato italiano.
Tassa sul ‘macinato’
Per rendere più attrattivo il settore, è stata abolita la ‘tassa sul macinato’ che, l’anno scorso, è costata alle società italiane del betting la bellezza di 21 milioni di euro oltre ai 160 milioni di gettito ordinario. La norma disponeva che se il payout (la percentuale delle vincite dei giocatori) fosse stato inferiore all’80% del denaro scommesso, i concessionari dovevano versare un extra. Nel 2011 gli scommettitori italiani hanno vinto 2,97 miliardi, a fronte di 3,85 miliardi giocati, per il 77% di payout.
Scommesse virtuali
Per rilanciare il settore AAMS consentirà ai bookies autorizzati un’offerta libera sui palinsesti degli eventi sportivi (ed extra), come all’estero. Inoltre, da oggi l’Unione Europea ha dato il via libera alle puntate su eventi virtuali. Il decreto è stato notificato a Bruxelles ed ora c’è il semaforo verde per "Scommesse su simulazione di eventi da offrire sia su rete fisica, da parte dei concessionari già autorizzati all'esercizio delle scommesse sportive ed ippiche, che con mezzi a distanza". Nelle agenzie di scommesse sarà quindi possibile puntare su partite di calcio, corse ippiche etc. create da un software. Il payout del gioco dovrà essere tra l’80% e il 90%. La puntata unitaria è pari ad un euro con vincita massima di 10.000€.
Aspetti fiscali
Ritornando agli operatori esteri, una volta che vi sono state approvate norme alla tutela contro il riciclaggio e di prevenzione per le infiltrazioni criminali, il vero nodo della contesta con le società europee, riguarda gli aspetti tributari.
Gran BretagnaIn Europa però il vento sta cambiando e a fare scuola (come sempre in materia di gaming) è la nuova normativa britannica che nei confronti dei siti esteri (.com) non solleva questioni di natura autorizzatoria, sotto il profilo amministrativo, ma unicamente fiscale: il Governo Cameron sostiene che i siti di gioco europei .com (poker rooms, bookmaker, casinò online) erogano un servizio nel Regno Unito e, pertanto, tale servizio dovrà essere tassato. Quindi, sarà applicata un’aliquota (15%) sui profitti maturati dalle giocate dei sudditi di Sua Maestà britannica.
E-commerce e normativa unica UE
La nuova e storica posizione del Governo inglese potrebbe mutare gli equilibri politici di settore anche all’interno della Commissione Europea. Nel 2011 il gioco online è cresciuto in ambito comunitario del 21%, trainando con sé anche altri business, legati soprattutto e-commerce internazionale che dovrà essere regolamentato in ambito europeo. Secondo uno studio dell’EGBA (European Gaming and Betting Association), "il completamento del mercato unico digitale potrebbe potenzialmente produrre circa il 4% di crescita del PIL per i prossimi 10 anni e controllando il solo e-commerce transfrontaliero, si potrebbero risparmiare almeno 2,5 miliardi di euro".
Ludopatie all’1% nell’online
Ricollegandoci al discorso iniziale sulla trasparenza dei flussi finanziari, l’EGBA ha presentato una relazione molto interessante: "Gli ultimi studi dimostrano che la tracciabilità e la trasparenza su internet permettono una migliore comprensione del comportamento del consumatore. Queste ricerche hanno rivelato che ben il 99% dei clienti online presenta un comportamento di gioco moderato. Solo l'1% dei giocatori è considerato altamente coinvolto, e pertanto potrebbe sfociare in comportamenti di gioco problematico".
Sei un appassionato di sport? Ti piace scommettere? Registrati su Bwin.it!