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Poker live: il Coni è la strada giusta… anche per i giudici

malago-coni-poker-sportivoLe incertezze dei circoli di poker live in Italia partono da Pordenone e finiscono a Varese. Non abbiamo fatto due nomi di città a caso. In Friuli Venezia Giulia, la Guardia di Finanza ha sequestrato un locale (compreso l’incasso da 20mila euro e 6 computer), dopo aver sorpreso 80 persone impegnate  a giocare su 8 tavoli, all’interno di una associazione dilettantistica. Il buy-in degli eventi giocati all’interno del circolo variava da 50 a 80 euro.

Denunciati gli organizzatori, al vaglio della magistratura la posizione degli 80 players. Gli inquirenti avevano piazzato delle telecamere nascoste e sostengono che l’associazione era solo una copertura per una vera e propria bisca. Saranno i giudici a stabilirlo.

A Varese, i magistrati si sono espressi in questi giorni con una sentenza favorevole:  l'11 marzo era stata disposta la chiusura del "Lucky Club" di Gallarate (Varese) dopo la disputa di un torneo da 20€ di buy-in che prevedeva un rebuy da 15€. Avevano partecipato solo 19 giocatori all’evento.

Le recenti sentenze della Cassazione non prevedono alcun tipo di reato di gioco d'azzardo se i tornei sono senza rebuy. Non si tratta della fattispecie in esame e le forze dell'ordine hanno giustificato il sequestro proprio per il pagamento di una posta supplementare. In tutti i casi, il Tribunale del Riesame di Varese ha emesso un'ordinanza di dissequestro del circolo (difeso dal noto avvocato Max Rosa) con motivazioni molto interessanti.

I giudici lombardi sostengono che vi sia una dimensione sportiva del gioco quando concorrono diverse condizioni. La prima è che l'associazione sia affiliata al Coni (Comitato Olimpico Nazionale).

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Inoltre la classifica finale del torneo deve influire su una graduatoria nazionale dei giocatori, proprio per valorizzare il carattere delle competizione sportiva.

Il Tribunale del Riesame inoltre va contro le indicazioni della Terza Sezione Penale della Cassazione. In altre parole, il fine di lucro e l'aleatorietà (che sono i due elementi costitutivi del reato di gioco d'azzardo previsti dal codice penale) meritano una valutazione che prescinda dalla presenza o meno del rebuy.  Ad esempio, vi sono altri fattori che devono essere presi in esame: la frequenza nell'organizzazione dei tornei, la presenza delle classifiche, l'entità dei buy-in e la struttura dell’evento.

Inoltre, nella fattispecie del torneo di Gallarate, l'entità dei premi era a dir poco irrisoria: 96€ per il primo, 60€ per il secondo e 40€ per il terzo e questo particolare ha senza dubbio agevolato il lavoro delle difese.

Il fatto che il circolo fosse affiliato all'ACSI (Associazione Centri Sportivi Italiani) riconosciuta dal CONI, ha senza dubbio influito positivamente sulla vicenda giudiziaria. Ed è da questo punto che il movimento del poker live deve ripartire. Costruire un dialogo sano e propositivo con le istituzioni sportive, ad iniziare dal presidente del CONI, Giovanni Malagò (nella foto in alto), proprio per valorizzare al massimo il concetto di poker sportivo all'interno dei circoli. Missione in parte già intrapresa dalla FIGP e dal suo presidente Isidoro Alampi. Se poi a suggerirlo sono i giudici…

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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