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Poker Trend: è la fine del sogno di Twitch? Ritorno al modello "Moneymaker". Il successo del PSPC

Kevin Martin è il terzo streamer a lasciare, nelle ultime due settimane, il team online di PokerStars. Per alcuni attenti osservatori potrebbe essere la fine del sogno di Twitch nel poker. Un segnale che l'era degli streamer è sul viale del tramonto nel poker? Siamo sicuri?

Legittimo porsi queste domande dopo aver assistito ai divorzi di Jaime Staples e Jeff Gross che hanno salutato la room della picca rossa. Ora si aggiunge l'addio dello streamer Kevin Martin che era stato ingaggiato nel 2016 dopo aver vinto il Big Brother. Kevin era un giocatore di MTT low stakes e l'accordo con PS aveva sorpreso un pò tutti.

Il fatto che dopo due anni non venga rinnovato il suo contratto, sorprende fino ad un certo punto. Ma è il momento ed il contesto che legittimano delle domande. Staples e Gross erano comunque due figure di primo piano nel progetto Twitch di PokerStars.

La room ha deciso un cambio di strategia? Se lo domandano in molti, compreso il noto giornalista Lee Davy mentre Martin ha rivelato che il suo non è stato un licenziamento.

Mentre PokerStars molla l'osso su Twitch, o almeno così sembra, la rivale Partypoker ha annunciato la produzione di nuovi contenuti live streaming a livello mondiale con la sua nuova divisione online. Una strada che la room della picca rossa ha già percorso da anni e che ora sembra intenzionata a mollare, o comunque ridimensionare.

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Party ha deciso di inglobare nel suo piano di espansione la "Thirst Lounge" lo show su Twitch ideato e finanziato da Bill Perkins ed ha messo sotto contratto Matt Staples (fratello di Jaime) e Hristivoje "ALLinPav" Pavlov.

888Poker ha investito molto negli streamer di qualità, ad iniziare da Parker “tonkaaaa” Talbot.

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PokerStars invece torna su un sentiero che conosce bene: quella del live. Il successo del PokerStars Players Championship (PSPC) sembra aver avviato un processo che ricorda vecchi e consolidati schemi che non falliscono mai. In sintesi: investimenti mirati nei tornei live che creano storie e personaggi inattesi.

Sarà forse un caso, ma appena i contratti di Staples, Gross e Martin sono giunti al termine, PokerStars ha ingaggiato il "Moneymaker iberico", Ramón Colilas, vincitore del PSPC grazie ad un Platinum Pass (un invito da 25.000 dollari). La sua storia si candida ad essere una delle favole più belle del 2019, non solo nel poker. Un pò ricorda quella del contabile di Atlanta qualificato al Main Event delle WSOP con un satellite. Un percorso che ha cambiato radicalmente il mondo del poker, almeno sotto il profilo mediatico.

Ma non scordiamoci che PokerStars rimane sempre competitiva sul fronte degli streamers: può schierare in particolare forse il numero 1 al mondo in questo campo: Lex Veldhuis. Inoltre il team marketing di PokerStars ci ha abituati sempre ad un ampio turnover nel suo team pro. E' probabile che applichi la medesima strategia anche nel team degli streamers.

Anche se i contenuti live streaming rimangono molto attrattivi ed hanno una capacità importante nei confronti delle nuove generazioni (che frequentano soprattutto Youtube e Twitch e che sono abituate a comunicare proprio con gli Youtuber), la sensazione è che PokerStars comunque abbia mollato un pò la presa su questo fronte. Saranno tenuti in vita i canali, ma non sarà più una questione di vita.

Alla fine gli investimenti più interessanti potrebbero essere fatti su un'altra edizione del PSPC o comunque su un torneo live con un format simile che riesca a valorizzare giocatori amatori e professionisti. La room sta spingendo molto anche sulla prossima tappa dell'European Poker Tour di Sochi che dovrebbe essere con orizzonti più global e meno russi.

In ogni caso la dicotomia live vs streaming potrebbe spaccare ancor di più il mercato delle sponsorship e degli investimenti nei prossimi anni. Mentre le altre poker rooms stanno consolidando questa divisione, PokerStars sembra avere intrapreso una "nuova" strada, spiazzando il mercato.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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