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"Vincite esenti su PokerStars.eu per i players europei"

L'agenzia delle entrate olandese si arrende e mostra bandiera bianca. A novembre vi avevamo dato la notizia in anteprima: la Corte di Appello di Amsterdam aveva pubblicato una sentenza rivoluzionaria (seppur in linea con i Trattati Europei) per l'Olanda e non solo. Il dispositivo dei giudici era chiaro e suonava così: “chi gioca su PokerStars.eu e sui siti autorizzati a Malta, non è tenuto a pagare le tasse sulle vincite nel paese d'origine”.

Bene, le autorità fiscali olandesi avevano preannunciato ricorso alla Suprema Corte nazionale, ma dopo aver studiato con attenzione il caso del player Freerk Post (colui che ha promosso l'iniziativa giudiziaria con il sostegno dei legali di PokerStars), hanno deciso di ritirare l'appello.

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Il precedente cristallizza l'interpretazione corrente e rafforza la posizione di PokerStars.eu e dei siti che operano con licenza maltese nei mercati non regolamentati come Paesi Bassi (si sta studiando una disciplina ma vi è ancora un forte scontro politico sull'entità del prelievo fiscale), Germania, Polonia, Slovenia, Finlandia, Svezia ed altre nazioni dell'Unione o aderenti allo Spazio Economico Europeo.

La sentenza non ha alcun valore per i giocatori residenti in Italia, essendo il nostro mercato disciplinato da anni, pertanto i nostri players possono accedere solo su PokerStars.it e sugli altri siti riconosciuti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), a meno che non abbiano domicilio fiscale in uno dei paesi appena citati.

PokerStars ha commentato: "Siamo lieti di annunciare che l'agenzia delle entrate olandese ha ritirato il ricorso che impugnava la sentenza della Corte d’Appello di Amsterdam. Pertanto si può giocare su PokerStars.eu senza pagare le tasse.  Questa è una grande notizia per i players coinvolti che possono giocare con la consapevolezza che il regime fiscale di PokerStars.eu sia stato del tutto confermato”.

Come ricordato, a novembre, la sentenza non è altro che una diretta conseguenza dell'applicazione dei principi comunitari di divieto di doppia imposizione e libera circolazione di beni e servizi all'interno dell'UE.

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PokerStars (che si è vista riconoscere la prima licenza "europea" da MGA nel febbraio 2012) agisce infatti come sostituto d'imposta e versa per conto dei giocatori le tasse (prelevate alla fonte sulla rake) al Governo Maltese. Gli stessi players non sono poi tenuti a pagare di nuovo le imposte nel paese di residenza, essendo già stati tassati in uno stato membro dell'Unione Europea.

Per Malta è senza dubbio un trionfo politico e non solo, visto che le entrate dall'e-gaming rappresentano il 10% del PIL nazionale.

La Corte di Giustizia Europea in più di un'occasione ha sottolineato l'importanza di regolamentare i mercati interni, nel caso contrario, le gaming company sono libere di proporre gioco con regolare licenza rilasciata da una paese dell'Unione (vedi recente sentenza sulla Germania).

Malta è stata la prima a dotarsi di licenze "europee" che danno la possibilità di raccogliere gioco nei confronti dei residenti del Vecchio Continente.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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