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Donald Trump

Billy Walters: “ecco come ho vinto $3,8 milioni alla roulette, Steve Wynn si è vendicato con Trump…”

Nel 1986, uno dei gamblers più famosi degli Stati Uniti, William Thurman Walters, per gli amici Billy, bussò alla porta di Atlantic City: “Toc! Toc! Ho due milioni di dollari, venerdì li depositerò nella cassaforte del casinò disposto a raddoppiare i suoi limiti di puntata alla roulette americana”.

A cadere nella trappola con tutte e due le scarpe fu lo squalo per eccellenza: Steve Wynn, uno degli uomini più influenti del pianeta (è stato fino a pochi anni fa responsabile della tesoreria del Partito Repubblicano USA), colui che ha trasformato Las Vegas con le sue visioni, introducendo i mega resort sulla Strip prima di vedersi soffiato il suo impero da sotto il naso per uno scandalo moltro grave.

Walters non si fece scrupoli nel 1986, ma le conseguenze le sta pagando ancora oggi.

Perché Steve Wynn accettò la sfida

I due si conoscevano molto bene e conoscevano punti di forza e debolezze l’uno dell’altro. Wynn sapeva tutto di Walters: sia le sue skills ai tavoli che la sua tendenza all’autodistruzione. Il buon Bill non era ancora l’uomo maturo e il gambler consapevole degli anni 2000, ovvero uno scommettitore/imprenditore del betting scafato capace di condizionare e manipolare i mercati delle scommesse (a suo vantaggio) nel Nord America e non solo a Las Vegas. Negli anni ’80 aveva qualche vizio (alzava un po’ troppo il gomito) e aveva la tendenza ad esagerare ai tavoli, alternando sessioni vincenti a altre disastrose.

Così Wynn, accettò la sfida, convinto nel lungo periodo di prendersi tutto dalle tasche di Walters, figuriamoci poi alla roulette americana.

I ruggenti anni ’80 e le roulette difettose

Negli anni ’80, nei casinò c’era la sottovalutazione/ignoranza di non considerare i difetti meccanici e tecnici delle ruote. Alcune erano difettose, pochissimi gamblers ne erano consapevoli e riuscivano a ottimizzare questo leak, altri ne avevano una vaga idea ma non riuscivano comunque a vincere. Stiamo parlando di imperfezioni minime che però, in un ciclo di giocate lungo, potevano essere rivelate delle sequenze anomale (in genere solo con i software).

I casinò continuavano a avere margini matematici che ritenevano sicuri, per una semplice ragione: vincevano e incassavano, mentre i gamblers perdevano sempre, soprattutto a Atlantic City, quando i ricchi “polli” di New York venivano a farsi spennare sul boardwalk nei ruggenti anni ’80 quando Regan fece decollare l’economia americana.

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Steve Wynn discute con Donald Trump (photo courtesy of New York Times)

La roulette incriminata al Golden Nugget di Atlantic City

Wynn accettò la sfida di Billy Walters: al tempo era proprietario del Golden Nugget, il casinò più prestigioso della città (faceva concorrenza all’amico-rivale Donald Trump, altro protagonista della storia che vi stiamo per raccontare).

Wynn accettò le condizioni del “bullo” Bill e la puntata massima fu fissata a 2mila dollari al colpo e non mille. Il potentissimo Steve però sottovalutò un aspetto che il suo antagonista sapeva: c’era una roulette al Golden Nugget che era difettata, aveva una certa inclinazione (uscivano con una certa frequenza alcuni numeri o la palla cadeva nei soliti settori con cadenza regolare o quasi).

La sessione folle da 40 ore di Billy Walters

Wynn e il suo staff già pregustavano l’ennesimo pollo arrosto ma a bruciarsi furono loro. Rien ne va plus. Bill distrusse il casinò che dopo 40 ore alzò bandiera bianca.

Lui e un socio scommisero su cinque numeri a ogni giro: 7, 10, 20, 27, 36. Ogni puntata gli costava 10.000 dollari (2.000 a numero) e potevano vincere al massimo 62.000 dollari. La sessione maratona si concluse in modo fantastico per loro con un profit da 3,8 milioni di dollari.

Per settimane al casinò cercarono di capire cosa fosse successo, ma non riuscirono a realizzare quale fosse il trucco o il problema. Qualcosa però non tornava e la rabbia di Wynn era tangibile per essere stato umiliato davanti a tutti. Non accettò quella sconfitta.

Steve era un pessimo perdente: gridò allo scandalo, al furto, accusò Walters di aver manomesso la ruota, ma quando due ingegneri della Nasa la esaminarono facendola a pezzi, non riscontrarono nessuna anomalia. Wynn fu costretto a pagare.

Dopo 37 anni, gli strascichi di questa storia ancora sono evidenti agli occhi di Walters che ha appena pubblicato la sua autobiografia.

Dovete sapere che Walters è diventato uno degli scommettitori di sport americani più vincenti della storia di Las Vegas, ma negli ultimi anni è finito nei guai per una torbida storia di insider trading (qui per approfondire).

E’ finito dietro le sbarre fino a quando (grazie alle sue amicizie molto influenti) l’ex Presidente Donald Trump, quando era ancora in carica, aveva promesso la grazia.

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Walters: “Wynn si è vendicato attraverso il presidente Trump…”

Nella sua autobiografia, uscita pochi giorni fa, Gambler: Secrets from a Life at Risk, Walters racconta la sua rivalità quasi quarantennale con il magnate dei casinò e come sia riuscito a sbancare il Golden Nugget nel 1986.

Al Las Vegas Review Journal ha lanciato un’accusa pesante: “c’è voluto molto tempo per capire che è stato Steve Wynn a bloccare il decreto presidenziale per la mia grazia. Mi è stato detto da più persone a cui credo e rispetto. Non ho dubbi che abbia bloccato quel provvedimento di Trump”.

Che sia stato Wynn non lo potremo sapere con certezza, ma che questa accusa non sia campata in aria è altrettanto vero: Steve Wynn è stato l’ex presidente della Commissione delle Finanze del partito Repubblicano, colui che – di fatto – ha raccolto i fondi per la campagna presidenziale di Donald Trump. Avrebbe potuto tranquillamente influenzare la decisione dell’ex inquilino della Casa Bianca.

Si narra delle amicizie strette di Wynn con politici di spicco, Procuratori federali e giudici. Era un personaggio ben introdotto nella Las Vegas repubblicana. Lo scandalo a luci rosse però l’ha travolto.

Nel 2017 c’è stata la condanna di Walters a 5 anni di detenzione per insider trading (un’operazione che gli era fruttato circa 25 milioni di dollari), nel 2018/19 si diffusero le voci di una grazia presidenziale da parte di Trump, in realtà il presidente nel suo ultimo giorno alla White House ha solo commutato la sua pena, ma la condanna è rimasta.

In pieno Covid19, a Billy è stato permesso di scontare il resto della sua pena agli arresti domiciliari. Perché Trump ha improvvisamente fatto marcia indietro?

Walters nel suo libro non ha dubbi: “Wynn ha esercitato un’influenza schiacciante nei confronti dell’impegno del Presidente Trump di rimanere alla Casa Bianca, così come sui miei sforzi per ottenere la Grazia”.

Ha scritto che Wynn si sarebbe vantato, secondo alcuni testimoni, di aver bloccato la sua grazia durante un meeting repubblicano per la raccolta fondi a Sun Valley nel febbraio 2018. Erano presenti molti esponenti di spicco del Grand Old Party (GOP).

Il tabloid inglese Daily Mail ha provato a contattare un portavoce di Steve Wynn per ottenere un commento sulle accuse di Walters, ma il tentativo è caduto nel vuoto.

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Walters: “Come sono riuscito a vincere 3,8 milioni, vi spiego tutto”

Per Walters il grande “scazzo” con Wynn è avvenuto proprio nel 1986 per la mega vincita. Lui – nel libro – definisce la roulette “un gioco per idioti” ma negli anni ’80 rimase incuriosito dal concetto di “usura percepita” della ruota.

Comprò una rulla da 4.000 dollari e la smontò pezzo per pezzo nel soggiorno della sua casa, scoprendo quali parti sarebbero state soggette a usura con il tempo. Dopo migliaia di giri, alcune ruote (almeno una volta) avrebbero potuto sviluppare delle piccole imperfezioni secondo alcuni gamblers e – dal loro punto di vista – questi leaks potenzialmente avrebbero fruttato soldi.

Walters non è l’unico nella storia del gambling che l’ha fatto, anche se oggi le roulette prevedono molti più ostacoli fisici e variabili che rendono il gioco molto imprevedibile. Quindi se negli anni ’80 forse tali teorie potevano anche essere “realistiche” oggi risulta molto più difficile immaginarlo.

Walters spiega che ingaggiò diversi piccoli gamblers per raccogliere dati sulle roulette di diversi casinò. Quei dati furono – in un secondo momento – inseriti in un database che venne elaborato da un software che rilevava le variazioni rispetto ai risultati casuali attesi.

Nel libro racconta che prima del colpo al Wynn, nello stesso anno (1986) vinse 2 milioni di dollari a un tavolo di roulette del Casinò Caesars a Lake Tahoe.

Rispetto alla storia originaria sul colpo al Golden Nuggets emerge un dettaglio non da poco nella sua biografia: Walters spiega che tra lui e Wynn ci fosse un legame di amicizia prima del fattaccio. Giocavano insieme a golf. Steve si sentì tradito.

Walters racconta di un Wynn furioso dopo la sessione vincente di 40 ore:
“Steve Wynn non ha preso di buon occhio la perdita di 3,8 milioni di dollari a favore del suo compagno di golf. Questo episodio segnò un’aspra faida con lui che dura ancora oggi”.

Cosa fa Steve Wynn oggi

Il boss di Las Vegas ha 81 anni e vive in Florida. Si è dovuto dimettere dal guidare il suo impero nel febbraio 2018 dopo che il Wall Street Journal ha pubblicato diverse accuse di sue ex impiegate che sono state vittime presunte di molestie o aggressioni nei suoi hotel da parte sua.

Dopo questo scandalo è stato costretto a cedere le azioni della sua società, ha lasciato il consiglio di amministrazione e si è dimesso dalla carica di presidente delle finanze del Comitato nazionale repubblicano.

Wynn – nei tribunali – ha respinto e negato gli episodi di cui è accusato. Un mese fa ha accettato una multa da 10 milioni di dollari con la Gambling Commission del Nevada per chiudere la sua battaglia legale con le autorità locali di Las Vegas e mettere la parola fine nel suo rapporto con l’industria del gioco d’azzardo.

Billy Walters: cosa fa oggi

Dopo il 1986, Walters non ha più giocato alla roulette ed ha dedicato la sua vita alla sua società di investimento nel betting, affermando di aver guadagnato dai 50 ai 60 milioni di dollari all’anno con le scommesse sportive. Ma stiamo parlando di un vero investitore professionista non di un giocatore d’azzardo. Nel 2017 però la condanna per insider trading ha decretato l’inizio della sua fase calante. Ma stiamo parlando di uno degli scommettitori più vincenti della storia del betting statunitense.

Billy Walters
Billy Walters prima di essere processato per Insider trading

Giocate in modo responsabile

La vicenda di Billy Walters non deve farvi perdere di vista che quando parliamo di gioco d’azzardo parliamo comunque di una attività che richiede la massima serietà e responsabilità. Billy Walters è ed è stato uno scommettitore professionista con alle spalle una struttura e consulenti esperti di betting. Ha una sua società con decine di persone che lavorano alle sue dipendenze. E’ un approccio molto professionale non al gambling ma a forme di investimento molto complesse. Per questo vi invito a non farvi fuorviare da questa storia e di interpretarla con equilibrio. Stiamo parlando di un imprenditore consapevole e non di un giocatore d’azzardo, almeno negli ultimi anni.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.