Una buona notizia in merito all’inchiesta del Dipartimento di Giustizia di New York nei confronti di PokerStars.com e delle altre rooms coinvolte: i procuratori di Manhattan hanno autorizzato il dissequestro di un importante conto bancario in Lussemburgo, intestato ad una società facente parte della galassia della multinazionale dell’Isola di Man.
In particolare sono stati ‘sbloccati’ fondi (pare per oltre 5,5 milioni di dollari) appartenenti ai giocatori di Stars, a seguito di un’istanza presentata dai legali della room dopo il 15 aprile: il conto era finito sotto la lente di ingrandimento del Dipartimento di Giustizia ed era stato sequestrato presso la filiale lussemburghese della banca israeliana Bank Hapoalim (con sede legale a New York e in Svizzera).
Il conto è intestato a Sphene International che cura il marketing online per Stars (esaminando i documenti dell’inchiesta risultano diversi account bloccati all'azienda). I procuratori hanno ricostruito tutti i movimenti e verificato che prima del black-friday, la società ha gestito diversi movimenti (sia depositi che prelievi) per conto di giocatori statunitensi e europei.
Come noto, la prima sala da poker del mondo aveva già rimborsato tutti i fondi ai players americani per una somma superiore ai 120 milioni di dollari, grazie ad una buona gestione finanziaria, con la separazione netta dei fondi dei giocatori dai conti della room, come impongono le ferree regole della Gambling Commission dell’Isola di Man.
Come più volte detto, il contraccolpo subito da PokerStars dopo il 15 aprile è stato minimo: ha perso il primo mercato mondiale (Stati Uniti) ma con il distacco della principale concorrente Full Tilt Poker, le perdite in termini di traffico sono state quasi irrilevanti (inferiori al 5%) considerando la portata dell'inchiesta. Il fatto di essere riuscito a rimborsare subito i clienti statunitensi, ha giocato a favore del sito britannico, sia in termini di credibilità che per il mantenimento delle licenze di gioco.
PokerStars.com rimane la room numero uno sul mercato globale e grazie al lancio del cash game in Italia, il gruppo ha beneficiato di ulteriori preziose risorse: PokerStars.it è diventata la quarta sala al mondo per numero di giocatori di cash, in base alle statistiche di PokerScout, dietro solo alle piattaforme internazionali di iPoker e Ongame. PokerStars.fr occupa la settima posizione in questa speciale classifica.
Se si ragiona dal punto di vista del fatturato, lo tsunami subito negli USA è solo un brutto ricordo, grazie alla politica di diversificazione attuata in questi anni dalla multinazionale che ha investito in diversi mercati regolamentati.
In eredità dalla mega inchiesta condotta dal procuratore Preet Bharara, rimangono però non trascurabili problemi legali per i due manager rinviati a giudizio: rischiano una dura condanna detentiva il 69enne fondatore Isai Scheinberg ed il direttore Paul Tate che non si sono ancora costituiti e non hanno più messo piede negli USA.
Inoltre ancora in sospeso c'è la mega multa che è stata inflitta alle quattro rooms coinvolte pari a 3 miliardi di dollari. Si potrebbe però arrivare ad un accordo: il Dipartimento di Giustizia sembra sia disposto a trattare anche per agevolare il rimborso dei giocatori di Full Tilt Poker ed Absolute, a patto che i siti non accettino più gioco dagli States. Stars fino ad ora ha rispettato alla lettera il primo accordo sottoscritto con Bharara e la condotta potrebbe agevolare future intese con il Dipartimento di New York.
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