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Risultati WSOP 2019 Marco Bognanni

Marco Bognanni imprenditore di Bitcoin: "Il mio tempo è 80% cripto, 20% poker"

Marco Bognanni all'ultima edizione delle WSOP, nel 2019, è stato uno dei protagonisti azzurri che più ci ha fatto emozionare, chiudendo in seconda posizione un'epica cavalcata al Deepstack.

Da quel momento in poi però, Magic Box non è stato molto presente nei tornei live e online. Ovviamente complice il fermo del poker live del 2020, ma dando un'occhiata ai social di Bognanni si nota subito che c'è dell'altro.

Poco dopo il suo secondo posto alle WSOP, Marco si è tuffato con successo nel mondo delle criptovalute, e in questa intervista racconterà ai lettori di Assopoker la sua attività e i suoi pensieri sul mondo del Bitcoin.

 

marco bognanni

 

Ciao Marco, abbiamo visto che sei un po' sparito dal mondo del poker per immergerti nelle criptovalute. Raccontaci che cosa fai ora.

Marco Bognanni: "Adesso il mio tempo è 80% Bitcoin e 20% poker. Ho iniziato con le cripto nel 2019 e pian piano ha preso sempre più spazio al poker. 

Ho scoperto questa opportunità proprio a Las Vegas, subito dopo il mio secondo posto al Deepstack delle WSOP. A Las Vegas viaggio sempre con Fiodor Martino, aveva appena aperto questa società di mining di Bitcoin, Swag, io avevo appena vinto quei soldi e li ho investiti subito in questa cosa.

Il mining è il traino del Bitcoin, la verifica di tutte le transazioni fatte sulla rete BTC. Serve a renderlo sicuro al 100%, perché decentralizza le transazioni in tutta la rete di computer che fanno mining. Per farla semplice, appena il 50% dei computer accetta un blocco di transazioni, questo blocco si va ad aggiungere a quella che si chiama blockchain, catena di blocchi. Questa operazione fatta dalle macchine riceve una ricompensa, a sua volta in Bitcoin, e da lì si genera il guadagno.

Insomma è un mondo molto interessante e al di là del valore del Bitcoin ci siamo interessati a tutto il lavoro che ci sta dietro. Per esempio io sono il promoter di questa società, parlo dell’opportunità del mining, e abbiamo queste macchine che minano cripto e una persona può noleggiarle e ricevere i suoi Bitcoin tutti i giorni senza dover avere un computer apposito per farlo."

Molti poker player si sono dati al trading di criptovalute, ma quello che fai tu è diverso. Sei meno giocatore e più imprenditore? 

"Assolutamente imprenditore. Quello che faccio io con Swag è completamente slegato dal trading. Il trading è un po' come il poker, tanti lo possono fare ma quelli che ci guadagnano davvero saranno tipo il 5%. 

Se si va a vedere lo storico del Bitcoin, considerando che l'offerta viene dimezzata ogni quattro anni (per quello che si chiama halving, praticamente ogni quattro anni dimezzano questa ricompensa data a chi fa mining), è ciclica e sale molto verso l'alto, anche con picchi di x60. Quindi pensa che la domanda continua a salire e l'offerta viene dimezzata di continuo. Ad ogni halving, anche se ci sono assestamenti dove il Bitcoin perde anche l'80% rispetto al suo picco massimo, il prezzo del Bitcoin non scende mai al di sotto del prezzo degli anni precedenti. 

Poi c'è una valanga di gente che cerca di fare speculazioni, fa trading e prova a leggere il mercato, ma il Bitcoin non è il mercato azionario, non è un mercato dove puoi vedere cosa sta facendo un'impresa per decidere se investirci. Il Bitcoin è la gente, è capire la gente. Se c'è una pandemia puoi aspettarti che la gente venderà, per il resto è imprevedibile e la maggior parte delle persone perde soldi per questo. Cercano di trovare andamenti che si ripetono nel tempo, non ne sono troppo esperto.

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Swag, l'attività di cui mi occupo, nasce come mining industriale e poi come tutte le realtà proviamo ad allargare i prodotti. Per esempio ora abbiamo il nostro exchange dove comprare e vendere criptovalute, e abbiamo il primo wallet assicurato, ed è un grande orgoglio essere i primi al mondo."

Credi che ci siano similitudini tra poker e Bitcoin? 

"Il poker è comunque un gioco, che spesso nasce con gli amici un po' come una sfida: fai il torneino e poi magari ti appassioni. Il Bitcoin di questo non ha nulla, lo si fa solo per guadagnare. Quelli che hanno fatto i soldi in questo mondo sono quelli che hanno comprato il Bitcoin e l'hanno tenuto a lungo, quello che si dice holding, perché sai che per sua natura è destinato a crescere nel tempo."

Cosa ne pensi del futuro del Bitcoin? Non temi che sia un mercato che non è destinato a durare? 

"Sono assolutamente positivo verso il futuro del Bitcoin. Se dovessi dire che cosa succederà tra 10 anni, secondo me tante banche non ci saranno più e ci saranno tante forme nuove di pagamento che saranno le criptovalute. Ogni azienda potrà gestire i suoi pagamenti con le cripto.

Faccio un esempio scemo, ora ci sono le cripto di alcune società di calcio. Le compri e loro cosa ti fanno fare? Puoi - non lo so - decidere lo striscione da mettere allo stadio, oppure comprare oggetti tramite queste cripto. Si va verso questa direzione. 

Hai la libertà di spostare tutti i soldi che vuoi, anche miliardi, da una parte all'altra del mondo in 15 minuti, è una cosa che non può offrirti nessun altro. Le banche in effetti non servono più. Alcune persone magari hanno ancora bisogno del contatto, ma se prendi le nuove generazioni non penso che siano nemmeno mai entrati in una banca, è tutto digitale.

Il Bitcoin è il primo bene digitale che non è replicabile, che non è riproducibile e che quindi può essere un bene di scambio.

Adesso a Las Vegas hanno aperto un nuovo hotel, il Resort World, di fronte al Wynn Encore. Hanno aperto credo il 20 giugno, e prima di aprire hanno detto che avrebbero accettato pagamenti in criptovalute e che avrebbero cambiato criptovalute in denaro.

Abbiamo chiamato, io e Fiodor, ma ancora non c’è la possibilità. Però l’intenzione c’è, il futuro è anche quello. Prova a pensare alla difficoltà per un giocatore italiano di portare i dollari là. In questo caso in 15 minuti è tutto fatto. Una comodità pazzesca, se mi dicessero che lo posso fare lo farei subito!"

Scrivo di poker da 10 anni, praticamente è l’unica cosa che ho fatto. Ho passato più tempo effettivo in un casinò che a casa e nonostante questo non riesco a battere il NL10. Spero di scrivere meglio di come gioco.
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