65 giorni e 3 ore all’inizio delle World Series, ma ancora non possiamo sognare un nostro ritorno a Las Vegas. Dopo un anno di digiuno c’è una voglia pazzesca di giocare le WSOP per molti players europei, italiani in testa: le World Series of Poker quest’anno valgono il doppio. Las Vegas rimane la meta dei sogni. Ma dagli USA arriva una doccia gelata: nessuno europeo può entrare. il Covid19 continua a destabilizzare anche il poker live mondiale.
A preoccupare Washington è la variante Delta.
In questo Articolo:
- 1 18 mesi di blocco totale, gli scenari in vista delle WSOP 2021
- 2 WSOP: triangolazioni verso gli USA? Negate per viaggi non essenziali
- 3 L’apertura negata dal Governo USA alla UE e UK: nessuna speranza neanche con il visto
- 4 Biden non ha revocato il blocco voluto da Trump nel gennaio 2020
- 5 Rapporti diplomatici tesi: solo la politica internazionale può far cadere il ban
18 mesi di blocco totale, gli scenari in vista delle WSOP 2021
Oramai sono 18 i mesi di blocco totale per gli europei. Ad oggi è impossibile arrivare fino a Las Vegas come un semplice turista straniero.
Ad ottobre cosa ci aspetta? Ogni scenario è possibile ma la logica ci suggerisce che sarà molto difficile riuscire a raggiungere il Rio Hotel Casinò (nella sua ultima esperienza) per i players europei, la situazione rimane molto complicata, nonostante a luglio, il numero di casi nella UE sia tenuto sotto controllo. Secondo gli analisti le cose potrebbero peggiorare a settembre.
Per questa ragione vi è molta preoccupazione per le World Series of Poker che partiranno il 30 settembre. I nostri giocatori potrebbero essere tagliati fuori dalla competizione.
WSOP: triangolazioni verso gli USA? Negate per viaggi non essenziali
Possibili triangolazioni con Messico e Canada paiono difficili. In questo momento, dai due paesi nord americani non è possibile raggiungere gli USA per chi effettua viaggi non essenziali. Possibile che dal Canada i confini saranno riaperti nei prossimi giorni, ma ad oggi non abbiamo notizie positive. Ingressi da altri paesi extra UE? Difficili.
Ci attendono le World Series solo con players americani protagonisti? Probabile.
Solo i residenti in Nevada come Max Pescatori e Fabio Coppola potrebbero partecipare e difendere i colori dell’Italia ai tavoli del campionato mondiale di poker.
Un vero peccato non poter vedere Dario Sammartino ancora al Main Event, dopo il sogno sfiorato del 2019.
Certo, mancano ancora due mesi e tutto può succedere, ma la situazione non è da sottovalutare. Il blocco dura da ben 18 mesi.
Nel frattempo, a Las Vegas, alcuni casinò hanno ripristinato l’obbligo della mascherina per i propri dipendenti. Ma la situazione sembra sotto controllo.
L’apertura negata dal Governo USA alla UE e UK: nessuna speranza neanche con il visto
Veniamo alla cronaca di quest’ultima settimana che doveva essere quella decisiva per una svolta positiva ma così non è stato.
Si attendeva – in questi ultimi giorni – un’apertura da parte del governo statunitense per i cittadini europei, ma l’amministrazione Biden ha ribadito il proprio no alla riapertura delle frontiere nei confronti dei residenti in Unione Europea ed in Gran Bretagna.
Anche chi ha un regolare visto non può entrare. Possono varcare il confine a stelle e strisce solo chi ha una green card, ovvero un permesso di soggiorno permanente (o naturalmente il passaporto statunitense).
L’ambasciata USA a Roma è tempestata di messaggi di protesta, idem quelle di Parigi, di Bonn e di Madrid.
Le aziende attive nel mercato statunitense sono impossibilitate a mandare i propri dipendenti negli States dal Vecchio Continente. Tecnici e manager con visto non riescono a fare il loro ritorno nelle imprese statunitensi che gli danno lavoro.
Anche il mondo dell’istruzione è sotto sopra: non possono entrare professori universitari, ricercatori e studenti.
I turisti rimangono l’ultima ruota del carro in questo contesto difficile. Per loro il divieto è esplicito. Figuriamoci per i giocatori di poker che rientrano in questa categoria.
Biden non ha revocato il blocco voluto da Trump nel gennaio 2020
Per molti luglio doveva essere il mese della svolta definitiva ed invece la Casa Bianca ha preferito non revocare il provvedimento.
Dieci giorni fa c’era stato un segnale di apertura del presidente Biden ma il suo Esecutivo ha fatto presto a far cadere ogni illusione.
C’è anche il problema per gli europei che in questi mesi hanno vissuto e lavorato negli USA: per loro non c’è nessuna garanzia di poter rientrare.
A bloccare tutto fu Donald Trump il 31 gennaio 2020 quando ancora non era scoppiata la bomba “Covid19” in tutta la sua potenza in Europa. Biden ha mantenuto ben salda questa tradizione di voler tenere chiuse le frontiere.
C’è solo un piccolo spiraglio per pochi: le ambasciate ed i consolati statunitensi possono concedere dei permessi straordinari per chi ha un’urgente necessità di rientrare. Ma si tratta solo di eccezioni. Il Dipartimento di Stato si è raccomandato con i diplomatici di vigilare in modo rigoroso.
Rapporti diplomatici tesi: solo la politica internazionale può far cadere il ban
Sta diventando un problema politico e diplomatico con i rapporti sempre più tesi tra l’Europa ed i diplomatici statunitensi.
Come mai Biden non revoca il provvedimento di Trump? Lo scenario rispetto ai primi mesi del 2020 fa è molto differente.
Un mese fa, a Parigi, il segretario di Stato, Antony Blinken, aveva illuso un pò tutti: “Siamo ansiosi di ripristinare la libertà di spostamento tra Stati Uniti ed Europa. Ma non sono in grado di indicare una data. Dobbiamo seguire le indicazioni della scienza”.
E la scienza non ha fatto alcun passo in avanti per riunire Europa e Stati Uniti. Anche perché ad alimentare le preoccupazioni è la variante Delta.
Il consulente per il Covid19 Anthony Fauci è scettico per due ragioni:
- Molti europei sono stati vaccinati con AstraZeneca che è non è autorizzato dalla Food and Drug Administration.
- Alcuni Stati Europei – secondo gli americani – non sono in grado di garantire una registrazione precisa dei vaccinati. Per questa ragione gli USA non si fidano della UE.
Consapevoli che in Europa e nel mondo i problemi siano di ben altro spessore, fateci almeno sognare per un minuto. La speranza è che le pressioni internazionali e la diplomazia possano indurre l’amministrazione Biden di fare un passo indietro e di riaprire le porte almeno alla UE se vi sono le condizioni scientifiche per riaprire le frontiere. I pokeristi confidano in una svolta positiva per agosto per ritornare a respirare l’aria magica del Rio e di Las Vegas in autunno.
Mancano 65 giorni e 3 ore…