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Guy Lalibertè

Poker amarcord: era lui il più grande “pollo” della storia?

Per il poker amarcord di oggi scendiamo nell’arena del cash game, precisamente quella del cash game online. E non in un contesto qualunque, ma ai cosiddetti “nosebleeds”, i tavoli high stakes online che nella seconda metà degli anni 2000 avevano un’attrattiva incredibile sul grande pubblico. Precisamente parliamo di quello che è passato alla storia come uno dei perdenti più grossi nella storia del poker online. Un perdente di quelli che non dispiaceva raccontare anche perché si sapeva che comunque non sarebbe mai e poi mai andato broke a causa del poker. In due parole: Guy Lalibertè.

Chi è Guy Lalibertè, da artista di strada a miliardario

Nato in Quebec 63 anni fa, Guy Lalibertè si appassionò al circo fin da giovanissimo. Dopo la scuola iniziò a girare l’Europa in autostop e si manteneva facendo il performer come artista da strada, soprattutto come mangiatore di fuoco. Tornato in patria, era riuscito a ottenere un impiego a tempo indeterminato in una centrale idroelettrica, ma dopo qualche tempo lo lasciò per tornare al vecchio amore del circo e delle “performing arts”.

Dopo qualche esperienza con varie compagnie, nel 1984 fondò insieme a Gilles Ste-Croix e altri colleghi il cosiddetto Cirque du Soleil. Si trattava di una idea rivoluzionaria di circo, che rinunciava agli animali per spostare l’asticella verso le arti dello spettacolo più pure come il mimo, l’acrobazia, la giocoleria. Il successo crescente trasformò Guy Lalibertè da artista di strada squattrinato a multimilionario, più volte inserito da Forbes nella lista dei più facoltosi del pianeta.

Guy e il poker

In tutto questo si inserisce anche il poker, altra sua grande passione e che lo portò a sfidare i più forti giocatori del pianeta nei tavoli esclusivi e costosissimi di Full Tilt Poker. Il resto è storia, o meglio tante storie.

Tante almeno quanti erano gli account usati dal facoltoso canadese, che si presentava ai tavoli 200$/400$ e 500$/1000$ ora come “patatino“, ora come “noataima“, “lady marmelade“, “elmariachimacho” e altri ancora. Sì, si trattava di multiaccount che ricordiamo essere uno dei mali del poker online e lo era già al tempo, ovvero nella seconda metà degli anni 2000.

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Contrariamente ai multiaccounter “moderni”, però, Guy Lalibertè aveva una particolarità che gli consentiva di venire totalmente perdonato dalla room e dai regular: PERDEVA, E ANCHE TANTO.

Poi su Full Tilt Poker e i nosebleeds sono venute fuori tante altre storie non proprio edificanti, dopo l’arrivo del Black Friday e la progressiva implosione della room. Ma è piuttosto certo che Guy Lalibertè avrebbe perso comunque, perché notevolmente più scarso anche dei più scarsi regular di quel livello.

Una goccia nell’oceano

Ad ogni modo, con lo scandalo del Black Friday si chiuse sostanzialmente l’esperienza di Guy Lalibertè nel poker online. Si chiuse con un passivo che è stato calcolato in circa 31 milioni di dollari, ma per uno che ad oggi ha un patrimonio personale stimato in 1,2 miliardi di dollari tanto male non deve fare. All’orgoglio forse sì, però.

Alcune curiosità su Guy Lalibertè

  • Lalibertè è il promotore della One Drop Foundation, Onlus che si occupa di approvvigionamento idrico nei paesi più poveri del mondo. Da ciò sono nati tornei come il Big One For One Drop e il Little One For One Drop, presenti da molti anni nei calendari WSOP
  • Non ha più nulla a che fare con il Cirque du Soleil: nel 2015 vendette il 90% delle sue azioni, nel 2020 il rimanente 10%
  • Possiede l’atollo di Nukutepipi, nella Polinesia Francese, dove ha dichiarato che porterebbe famiglia e amici per proteggerli in caso di guerre, catastrofi o pandemie.
  • Nel 2019 venne arrestato e poi rilasciato dalle autorità della Polinesia Francese, per coltivazione di cannabis. Gli venne poi consentito di farlo soltanto per uso personale e all’interno del suo atollo.
  • Nel 2009, in occasione del suo 50esimo compleanno, Guy Lalibertè si regalò un viaggio di 9 giorni nello spazio, che doveva servire anche per sensibilizzare sul tema dell’acqua e della sua scarsità sul pianeta. Il costo totale del viaggio fu di oltre 41 milioni di dollari.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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